Ambiente

Mobilità: l’Ue bandisce le fonti fossili

Dopo lo stop a nuove auto benzina e diesel, la Commissione europea ha avanzato una proposta per rendere a emissioni zero, dal 2030, gli autobus e tagliare del 90%, dal 2040, le emissioni dei mezzi pesanti
Credit: Cash Macanaya
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15 febbraio 2023 Aggiornato alle 11:00

Sulle strade d’Europa dal 2035 cambieranno molte cose a partire dallo stop definitivo ai veicoli inquinanti - diesel e benzina - di nuova immatricolazione.

Dall’Eurocamera è infatti arrivato - con 340 voti a favore, 279 contrari e 21 astensioni - l’ok a quell’accordo raggiunto lo scorso novembre che punta a fissare in maniera definitiva i nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di CO2 di auto e furgoni.

Scopo della novità è arrivare all’obbligo per nuove autovetture e nuovi veicoli commerciali leggeri di non produrre alcuna emissione di CO2 dal 2035, in sostanza ridurre del 100% le emissioni rispetto al 2021.

Per riuscirci, ovviamente, sarà necessario produrre al più presto un metodo di valutazione delle emissioni che sia omogeneo ed efficace: la Commissione ha deciso che entro due anni presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato europeo.

Altra tappa, fissata per il 2026, sarà quella di monitorare “il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia”.

Una nota positiva per l’ambiente ma che potrebbe essere dolente per i costruttori. Per questo la Commissione ha annunciato anche che presenterà una metodologia per l’adeguamento delle emissioni di CO2 specifiche proprio per i costruttori e che è prevista un’esenzione totale per chi produce meno di 1000 nuovi veicoli l’anno (per esempio la Motor Valley italiana).

Inoltre, “i costruttori con un volume annuo di produzione limitato (da 1.000 a 10.000 nuove autovetture o da 1.000 a 22.000 nuovi furgoni) possono avvalersi di una deroga fino alla fine del 2035” fa sapere l’Europa.

Altro punto chiave della nuova legislazione, che è parte del pacchetto Fit for 55, è con quali passi si arriverà all’azzeramento delle emissioni di CO2 per i veicoli: gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sono fissati al 55% per le automobili e al 50% per i furgoni.

Le forze politiche europee si sono profondamente spaccate sulle nuove decisioni, tra chi chiedeva il pugno ancor più duro in termini di riduzione delle emissioni e chi più tempo per adattarsi.

A far discutere è anche quella che è una proposta per cui la Commissione europea ha avviato l’iter di revisione del regolamento per le emissioni di CO2 anche per gli autobus e per i camion. La proposta prevede zero emissioni dal 2030 per i bus che circolano in città e un taglio del 90% delle emissioni per le flotte degli altri mezzi pesanti a partire dal 2040.

Secondo Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, «dobbiamo tenere conto anche delle circostanze molto specifiche legate alle condizioni climatiche, parliamo di mezzi di trasporto molto pesanti, che necessitano di una quantità enorme di energia. Sappiamo che in certe condizioni climatiche, per esempio con il freddo o nelle regioni montuose, bisogna dare ancora la possibilità di continuare di usare i motori termici ancora per un po’».

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