Diritti

La denuncia di Save the Children alla Ue: troppi minori respinti alle frontiere

Migranti minori, violato il codice Schengen che prevede l’assenza del controllo di frontiera sulle persone che si spostano fra gli Stati membri
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13 ottobre 2021 Aggiornato alle 15:53

“Il codice Schengen è stato sospeso più di 200 volte negli ultimi anni, spesso per prevenire flussi migratori incontrollati”. A dichiararlo oggi Antonella Inverno, in rappresentanza di Save the Children, in audizione alla Camera al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen in merito all’indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell’area Schengen. Il “codice Schengen” prevede l’assenza del controllo di frontiera sulle persone che attraversano i confini interni fra gli Stati membri dell’Unione europea.

La pandemia ha peggiorato la situazione a causa delle restrizioni imposte dagli Stati: dall’audizione è emerso come la Francia è uno dei Paesi che ha sospeso il codice Schengen più volte, ma il caso delle frontiere del nord Italia è uno dei più emblematici del vuoto politico e giuridico lasciato dalle istituzioni Ue e da quelle degli Stati membri.

“Il codice Schengen ci ricorda come il respingimento di minori e delle famiglie può essere disposto solo con un provvedimento motivato, che ne indichi le ragioni precise, che deve essere notificato nei confronti dello stesso, per il quale la persona ha diritto a presentare un ricorso”, ha aggiunto Antonella Inverno. Il respingimento costituisce una misura di limitazione della libertà personale che va convalidato dall’autorità giudiziaria, nodo spesso sottolineato dalla Corte europea. “Senza un provvedimento formale individuale, di carattere amministrativo giudiziario, prenderebbe infatti piede l’ipotesi di un respingimento arbitrario”, ha concluso Inverno durante l’audizione.