Ambiente

Idrogeno verde, abbiamo aggiornamenti

La Commissione europea ha delineato le linee guida per l’uso del vettore energetico. Che in futuro potrebbe essere considerato “green” anche quando prodotto da energia nucleare

Credit: Simon
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15 febbraio 2023 Aggiornato alle 07:00

Attraverso una lunga procedura burocratica e un intenso confronto fra i delegati degli Stati membri, la Commissione europea ha pubblicato lunedì la proposta per le nuove linee guida e i criteri tecnici dedicati all’idrogeno verde.

Lo scopo è quello di accelerare la decarbonizzazione delle industrie pesanti europee, ponendo delle regolamentazioni adeguate per gli operatori del mercato.

«L’idrogeno rinnovabile è una componente cruciale della nostra strategia per la transizione verso un’energia pulita economicamente vantaggiosa e per eliminare le fonti fossili russe in alcuni processi industriali. Regole chiare e un sistema di certificazione affidabile sono fondamentali per lo sviluppo e l’affermazione di questo mercato emergente in Europa. Questi atti forniscono la necessaria certezza giuridica agli investitori e rafforzeranno ulteriormente la leadership industriale della Ue in questo settore verde», ha dichiarato il Commissario europeo per l’energia Kadri Simson.

I tecnocrati di Bruxelles hanno delineato tre tipi di categorie per classificare l’idrogeno come “verde”: la prima e la seconda categoria includono quello prodotto da impianti collegati direttamente alle fonti rinnovabili o alle fonti al 90% rinnovabili. La terza invece riguarda quelle aziende che vorranno avvalersi dell’elettricità prodotta in aree dove si rispettano gli standard di basse emissioni, compresa l’energia prodotta dalle centrali nucleari. Tecnicamente delle zone che nella produzione elettrica emettono meno di 65 grammi di CO2 per kWh. Allo stato attuale fra le 27 nazioni dell’Unione europea solo Francia e Svezia rispettano questo standard.

Gli atti presentati dalla Commissione verranno trasmessi al Parlamento europeo e al Consiglio, che nei prossimi due mesi dovranno esaminarli, valutando se accettarli o respingerli, salvo un’ulteriore proroga.

La decisione presa dalle autorità europee rappresenta una vittoria diplomatica per la Francia, che aveva insistito pesantemente per includere il nucleare nelle energie “green”. In modo da ottenere lo sviluppo di quello che è stato battezzato come “idrogeno rosso”, nonostante la decisa opposizione della Germania.

Ma non tutti gli esperti sono soddisfatti dei criteri proposti, giudicandoli una perdita di tempo e una scelta sbagliata sul lungo termine: «Quello che la Commissione europea ha appena annunciato è un’aberrazione burocratica che dovrebbe essere insegnata nelle università come esempio da non seguire. È una cannibalizzazione della scarsa elettricità verde che dovrebbe essere immessa nella rete elettrica. È strano che la Commissione europea continui a creare una burocrazia che cannibalizzerà la scarsa quantità di elettricità verde e alla fine finanzierà le aziende cinesi, poiché l’Unione europea acquista non solo pannelli solari e turbine eoliche dalla Cina, ma anche elettrolizzatori», ha affermato il professore Samuel Furfari, della Vrije Universiteit Brussel, il quale ha lavorato per oltre 36 anni sulle tematiche dell’idrogeno per la Commissione europea.

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