Ambiente

L’industria ittica dei salmoni nasconde solo sofferenza

In Scozia ne muoiono ogni anno tra i 20 e i 30 milioni. Le crudeltà contro questi animali sono all’ordine del giorno nei macelli e negli allevamenti, ma la loro tutela legale è ancora scarsa
Credit: Quinn Bender/ZUMA Press Wire
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11 febbraio 2023 Aggiornato alle 06:30

Il mercato del salmone cela la sofferenza estrema di milioni di animali sfruttati dall’industria ittica ogni giorno. Come Animal Equality abbiamo documentato in che modo vengono uccisi questi animali nei macelli scozzesi, ma quello che è poco noto è che un gran numero di loro muore negli allevamenti prima ancora di venire uccisi nei mattatoi.

Secondo un rapporto dell’ente industriale Salmon Scotland, dei 77 milioni di salmoni uccisi nel Regno Unito, solo nel settembre 2022 sono morti in Scozia 2,8 milioni di quelli allevati. Ciò significa che, secondo le stime, ogni anno muoiono in media tra i 20 e i 30 milioni di salmoni.

In un nuovo report pubblicato dall’organizzazione per le protezione degli animali $camon $cotland, è emerso inoltre che tra gennaio e luglio 2022 l’industria dell’acquacoltura scozzese ha registrato un tasso medio di mortalità cumulativa del 22%, con un salmone o una trota su cinque che muore prima di raggiungere il macello.

Questi dati mostrano tutta la crudeltà di un’industria che usa in modo sconsiderato gli animali, condannandoli a una vita di sovraffollamento, malattie e stress. Trasporti violenti, cure inadeguate contro i pidocchi di mare, infezioni e malattie infettive sono tra i fattori che $camon $cotland indica come le principali cause di morte di questi vulnerabili animali.

Nonostante l’enorme numero di pesci allevati in Regno Unito, e nel resto del mondo, questi animali sono tuttavia scarsamente tutelati a livello legale.

Nel febbraio del 2021, abbiamo pubblicato un’indagine scioccante e unica nel suo genere condotta all’interno di un macello scozzese di salmoni che mostra animali lasciati soffocare sul pavimento, stordimenti impropri e pesci uccisi ancora pienamente coscienti. Le immagini hanno spinto il Governo scozzese ad annunciare l’introduzione, per la prima volta in assoluto, di ispezioni obbligatorie all’interno dei macelli di pesce del Paese.

L’autoregolamentazione che caratterizza l’industria ittica, i pochi controlli previsti e le leggi ambigue al momento della macellazione fanno sì che il Regno Unito uccida circa 100 milioni di pesci ogni anno. L’allevamento di salmoni però non è crudele solo nei confronti degli animali, ma a rimetterci è anche l’ambiente.

I rifiuti organici e chimici degli allevamenti di salmoni scozzesi stanno infatti uccidendo la vita in fondo del mare e possono portare a una cattiva qualità dell’acqua e a fioriture algali dannose. Anche i medicinali e le sostanze chimiche, come gli antibiotici e gli insetticidi somministrati ai pesci vengono rilasciati nell’ambiente e molti di questi sono noti per essere tossici per i salmoni e per altri organismi marini, così come per uccelli e mammiferi.

L’Italia è fra i maggiori importatori al mondo di salmone, il cui consumo è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni, ma negli allevamenti intensivi questi animali vivono in condizioni pessime e degradanti che è necessario conoscere per compiere scelte alimentari consapevoli e capaci di tenere la loro sofferenza fuori dal piatto.

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