Diritti

Famiglie Lgbtq+, a far male è solo il pregiudizio: lo dice la scienza

Gli Ordini degli Psicologi di 7 regioni hanno mandato una lettera alla ministra Eugenia Roccella: per la letteratura scientifica, nessuna differenza nella crescita dei figli dei genitori omosessuali
Credit: Alexander Grey
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10 febbraio 2023 Aggiornato alle 08:00

Ospite a L’aria che tira su La 7 il 27 gennaio, la Ministra della Famiglia, della Natalità e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella ha detto che «un bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma, lo dicono tutti gli psicologi». Ma è falso: lo sostiene la ricerca scientifica. Dopo le dichiarazioni di Roccella, infatti, a prendere posizione sono stati gli psicologi, che hanno invitato la Ministra a rivalutare la sua posizione sulla base di studi internazionali.

In una lettera congiunta inviata a Roccella e a Repubblica, 7 Ordini professionali – Lazio, Campania, Sicilia, Marche, Abruzzo, Veneto ed Emilia Romagna – e in rappresentanza dell’oltre 60% degli iscritti, si legge: “La letteratura scientifica, ormai consolidata, evidenzia che non vi sono differenze sostanziali fra le famiglie con genitori eterosessuali e quelle con genitori omosessuali rispetto alla crescita dei figli”.

“Gli studi longitudinali - prosegue - rilevano che i figli di coppie omosessuali sviluppano percorsi di vita analoghi a quelli delle coppie eterosessuali. È invece accertato l’effetto nocivo dell’esposizione al pregiudizio, non tanto e non solo sull’omosessualità in sé, quanto sulla capacità delle coppie omosessuali di esprimere adeguate capacità genitoriali”.

A sostenere questa tesi, che smentisce l’idea della ministra Roccella, non sono solo gli Ordini degli Psicologi ma anche alcune tra le più autorevoli istituzioni di psicologi a livello mondiale, come per esempio l’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, l’American Psychoanalytic Association e l’American Psychological Association.

Su territorio nazionale, a fianco degli Ordini anche Aip – Associazione italiana di psicologia, che riunisce docenti universitari e che, già nel 2011, aveva ricordato che «ciò che è importate per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano conviventi, separati, risposati, singole, dello stesso sesso».

Dunque ciò che rende una famiglia funzionale non è lo status dei genitori, tanto meno il loro orientamento sessuale. Come spiegano i professionisti della salute mentale e del benessere psicologico, il ruolo della famiglia arriva a segno quando offre cure, sostegno e apertura a tutte le sfaccettature che caratterizzano le singole persone.

“Nel 2023 – si legge ancora nella lettera – esistono tanti modi diversi di essere famiglia: quella tradizionale, biologica, quella adottiva, quella ricostruita, quella monogenitoriale e anche quella omogenitoriale. E meritano tutte la stessa attenzione, la stessa cura e le stesse tutele da parte di noi professionisti e da parte dello Stato”.

Il testo completo e i firmatari della lettera

On. Ministra Roccella,

ci rivolgiamo a Lei nella convinzione di poter contribuire a una corretta informazione sulla crescita dei figli in famiglie con genitori dello stesso sesso.

La letteratura scientifica, ormai consolidata, evidenzia che non vi sono differenze sostanziali fra le famiglie con genitori eterosessuali e quelle con genitori omosessuali rispetto alla crescita dei figli.

Gli studi longitudinali rilevano che i figli di coppie omosessuali sviluppano percorsi di vita analoghi a quelli delle coppie eterosessuali.

È invece accertato l’effetto nocivo dell’esposizione al pregiudizio, non tanto e non solo sull’omosessualità in sé, quanto sulla capacità delle coppie omossessuali di esprimere adeguate capacità genitoriali.

Laddove i figli di coppie omosessuali sono stigmatizzati, dove è presente un pregiudizio sulle capacità genitoriali, dove vi è l’idea diffusa che questo tipo di configurazione familiare abbia carattere problematico o patologico, i figli soffrono per lo stigma e possono riceverne un danno.

In questa direzione si sono espresse le più autorevoli istituzioni di psicologi a livello mondiale, quali l’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry (AACAP), l’American Psychoanalytic Association (APsaA), l’American Psychological Association (APA).

A livello italiano, l’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), la prestigiosa associazione che riunisce i docenti universitari di psicologia, nel 2011 ha ricordato che “Ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso”.

Gli psicologi concordano quindi nel ritenere che le famiglie con genitori dello stesso sesso siano in grado di essere genitori in modo efficace, che i figli di queste coppie abbiano le stesse linee di sviluppo dei figli di coppie eterosessuali, e che, semmai, il fattore determinante nel benessere individuale e nella salute psicologica sia la capacità della società di non esporre le famiglie alla stigmatizzazione, al pregiudizio e alla discriminazione.

Come professionisti della salute mentale e del benessere psicologico concordiamo nel riconoscere la famiglia funzionale come quella che sa offrire cura, sicurezza, protezione, sostegno, apertura alle diverse dimensioni dell’esistenza umana.

Esistono, nel 2023, tanti modi diversi di essere famiglia: quella tradizionale, biologica, quella adottiva, quella ricostituita, quella monogenitoriale e anche quella omogenitoriale. Queste realtà esistono già in Italia e nel mondo da decenni e richiedono una prospettiva ampia e scientifica e meritano, tutte, la stessa attenzione, la stessa cura e le stesse tutele da parte di noi professionisti e da parte dello Stato, essendo manifestazione della pluralità dell’esistenza umana e dei suoi aspetti socioculturali.

Nella speranza che lei possa rivalutare la sua posizione sulla base di ciò che la ricerca scientifica e l’esperienza clinica affermano ormai da anni, restiamo a disposizione per un dialogo su tali tematiche.

Firmato Dr. Federico Conte, Presidente dell’Ordine Psicologi Lazio F.to Dr. Armando Cozzuto, Presidente dell’Ordine Psicologi Campania F.to Dr.ssa Gaetana D’Agostino, Presidente dell’Ordine Psicologi Regione Sicilia F.to Dr.ssa Katia Marilungo, Presidente dell’Ordine Psicologi MarcheF.to Dr. Enrico Perilli, Presidente dell’Ordine Psicologi Abruzzo F.to Dr. Luca Pezzullo, Presidente dell’Ordine Psicologi Veneto F.to Dr. Gabriele Raimondi, Presidente dell’Ordine Psicologi Emilia-Romagna

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