Bambini

Troppi banchi vuoti a Milano (e non solo)

In 7 anni, i bambini iscritti alle elementari nel capoluogo lombardo e provincia sono passati da 132.000 a quasi 122.000. Nel 2023 ci saranno 873 studenti in meno. Ma il fenomeno interessa tutta l’Italia
Credit: Norma mortenson
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
9 febbraio 2023 Aggiornato alle 12:00

Sono 10.000 i banchi vuoti nelle scuole elementari di Milano. Dal 2015 a oggi, le primarie del capoluogo lombardo e provincia hanno visto calare il numero di iscritti: da 132.425 alunni a 121.906 dell’anno scorso.

Una flessione che non accenna a fermarsi, nemmeno con le domande di iscrizione per l’anno prossimo. In base ai numeri raccolti dall’Ufficio scolastico territoriale milanese (Ust), a settembre 2023 entreranno nelle classi di prima elementare 24.715 bambini: 873 in meno rispetto a oggi.

Il fenomeno interessa – anche se in modo meno evidente – anche le medie, con 322 alunni in meno, e le superiori, con 127 sedie vuote in più. Un problema legato innanzitutto al calo demografico: tra il 2015 e il 2019, dopo il successo di Expo, il Pil della città è aumentato di quasi 10 punti percentuali. Proprio in questa parentesi, infatti, Milano ha vissuto un forte incremento demografico, soprattutto in termini di saldo migratorio. Negli ultimi 2 anni la situazione si è arrestata.

Solamente nel mese di aprile 2021, le persone che hanno deciso di togliere la propria residenza a Milano, sono state 4.087. A settembre 2022 ci sono state in totale 24 classi in meno rispetto al 2021.

Resta ben saldo - addirittura cresce - il numero di famiglie che si avvalgono del tempo pieno anche per le scuole elementari: il 92,89%. È nella zona di Milano, Monza e Lodi che la richiesta di tempo pieno supera il 90%. Un divario notevole rispetto ad altre province che si attestano sul 25%.

In generale, in Italia dal 2017 si è registrata una media di 140.000 studenti in meno all’anno. Il timore è che il calo degli iscritti comporti un taglio dell’organico: negli ultimi 5 anni - secondo il 56° Rapporto Censis - gli alunni delle scuole italiane sono passati da 8,6 milioni a 8,2 milioni (un calo del 4,7%, 403.356 in meno). L’onda demografica negativa è particolarmente evidente nella scuola dell’infanzia (-11,5% in 5 anni) e nella primaria (-8,3%).

Il fenomeno demografico, secondo le previsioni, avrà effetti sia nella scuola primaria che, poi, nella secondaria di primo grado, con un calo rispetto a oggi di quasi 900.000 persone tra i 6 e i 13 anni nel 2032, per arrivare nel decennio successivo a colpire duramente la scuola secondaria di secondo grado: 726.000 ragazzi tra i 14 e i 18 anni in meno rispetto al 2022.

Tra 20 anni, nel 2042, la popolazione 19-24enne subirà un calo di quasi 760.000 persone rispetto a oggi: si conteranno probabilmente 390.000 universitari iscritti e 78.000 immatricolati in meno rispetto a oggi.

Già tra 10 anni, la persone tra i 3 e i 18 anni diminuiranno, passando da 8,5 milioni a 7,1 milioni. Nel 2042 potrebbero ridursi a 6,8 milioni (1,7 milioni in meno rispetto al 2022).

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