Diritti

Joe Biden sfida il Fentanyl

Nel discorso sullo stato dell’Unione, il Presidente ha ribadito l’importanza di fermare produzione, vendita e traffico dell’oppioide sintetico. Responsabile della maggior parte delle morti per overdose negli Usa
Il Presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, parla di fronte al Congresso
Il Presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, parla di fronte al Congresso Credit: Jacqueline Martin / Pool via CNP
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
8 febbraio 2023 Aggiornato alle 20:00

Tra i numerosi temi sviscerati da Joe Biden nel suo discorso sullo stato dell’Unione, un appuntamento annuale di fronte ai membri del Congresso e al Paese intero sulle attività e sulle condizioni della nazione, il Presidente degli Stati Uniti d’America ne ha toccato uno di particolare importanza nel Paese: il controllo del Fentanyl.

Si tratta un oppiaceo responsabile di un numero significativo di decessi nel Paese, secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention, l’organismo di controllo sulla sanità pubblica negli Usa: l’overdose da questo tipo di analgesico è la principale causa di morte per gli adulti dai 18 ai 45 anni negli Stati Uniti. Lo è stata per Courtney, originaria del New Hampshire, morta a soli 20 anni per overdose da fentanyl: suo padre, in platea durante il discorso di Biden, ha raccontato in una lettera spedita al Presidente che Courtney aveva “scoperto le pillole al liceo”, entrando poi in una “spirale di dipendenza”. «Lanciamo una grande campagna per fermare la produzione, la vendita e il traffico di Fentanyl, con più apparecchiature per il rilevamento della droga per ispezionare i carichi e bloccare pillole e polvere al confine», ha dichiarato Biden.

La diffusione illecita di questo tipo di oppioide sintetico, “con una potenza di 100 volte superiore a quella della morfina e fino a 50 volte più forte dell’eroina”, è responsabile della gran parte delle morti per overdose, che a marzo del 2022 hanno raggiunto un picco: nell’arco di 12 mesi le vittime sono state 110.236. Un nuovo, drammatico record.

Esistono due tipi di Fentanyl: quello farmaceutico e quello prodotto illegalmente, ma entrambi sono considerati oppioidi sintetici, ovvero sostanze sintetizzate in laboratorio, ma che funzionano come i derivati dell’oppio agendo sulle cellule nervose e, di conseguenza, sui processi mentali. In ambito clinico, vengono utilizzate per la loro efficacia nel trattamento del dolore, sia a breve che a lungo termine.

Il Fentanyl viene prescritto dai medici per trattare il dolore intenso, specialmente dopo un intervento chirurgico e per il cancro in stadio avanzato. Ma il suo effetto simile all’eroina lo rende un prodotto molto richiesto nel commercio illegale della droga, sia in formato liquido che in polvere, e comunemente mescolato con altre sostanze come eroina, cocaina e metanfetamina.

Secondo Anne Milgram, che dal 2021 è amministratrice della Dea, la Drug Enforcement Administration, l’agenzia federale statunitense il cui obiettivo è combattere il traffico di sostanze stupefacenti, «il Fentanyl è ovunque. Dalle grandi aree metropolitane all’America rurale, nessuna comunità è al sicuro da questo veleno. Dobbiamo cogliere ogni opportunità per spargere la voce per evitare che la morte per overdose e gli avvelenamenti correlati al Fentanyl reclamino decine di vite americane ogni giorno». L’anno scorso la Dea, che a dicembre dell’anno scorso ha sequestrato elevate quantità di fentanyl, mai registrate prima, ha realizzato una mostra, The Faces of Fentanyl, per “commemorare le vite perse a causa dell’overdose da Fentanyl”, tappezzando le pareti del quartier generale con i volti delle vittime.

Nel 2020, durante l’apice della pandemia di Covid-19, il conteggio annuale dei decessi per overdose da droga aveva raggiunto quota 94.000. Nel 2021, le persone morte per overdose da droga correlata a oppioidi sintetici negli Stati Uniti sono state più di 71.000, ovvero il 66% dei 107.622 decessi per overdose da droga o abuso di farmaci.

Tra queste, 2.668 solo a New York, spiega il New York Times: un aumento di oltre 500 persone rispetto al 2020, che a sua volta aveva registrato 600 vittime in più dell’anno precedente. Tra quelle del 2022, il 67% dei decessi per overdose ha coinvolto oppioidi sintetici come il Fentanyl, secondo i Centers for Disease Control and Prevention. E alla fine dell’anno l’aspettativa di vita negli Stati Uniti è scesa al punto più basso degli ultimi due decenni, 76,4 anni, in parte a causa degli oppioidi sintetici.

Questa “valanga” di vittime, spiega l’emittente Npr, ha stimolato una serie di importanti riforme, nel 2022, che hanno riguardato il modo in cui la tossicodipendenza viene trattata negli Stati Uniti, riducendo lo stigma e migliorando l’accesso alle cure. Per decenni le politiche punitive hanno avuto la meglio e molti medici si sono rifiutati di trattare le persone con disturbo da uso di oppioidi, tanto che la stragrande maggioranza non riceve alcuna assistenza sanitaria. Solo il 18% delle persone con disturbo da uso di oppioidi riceve farmaci come trattamento.

Ma il Congresso e l’amministrazione Biden, a dicembre dello scorso anno, hanno annunciato nuove regole per rendere più accessibili altri farmaci che hanno dimostrato di aiutare i pazienti a evitare le ricadute da oppioidi, come il metadone. Anche questo farmaco, spesso utilizzato in modo improprio, ha provocato un numero significativo di morti per overdose, in passato. Ma la percentuale di decessi per overdose da metadone è diminuita da gennaio 2019 ad agosto 2021, secondo un nuovo studio, anche se all’inizio della pandemia di Covid-19 l’accesso al metadone è stato ampliato per consentire ai pazienti di portare a casa più dosi, piuttosto che recarsi in clinica ogni giorno.

I funzionari federali hanno anche lavorato per consentire la vendita del naloxone, un farmaco in grado di invertire la dipendenza da oppioidi, al banco delle farmacie, senza bisogno di una prescrizione medica.

Secondo gli esperti di politica farmaceutica, spiega Npr, le aziende farmaceutiche avrebbero innescato questa crisi di salute pubblica commercializzando e vendendo in modo aggressivo gli oppioidi.

Nel 2022 alcune delle più grandi e conosciute, tra cui Johnson & Johnson e Walmart, pur non ammettendo alcun illecito, hanno accettato di pagare più di 50 miliardi di dollari in risarcimenti a governi statali e locali che avevano intentato cause legali legate agli oppioidi. Quel denaro, che sarà versato nei prossimi due decenni, finanzierà programmi di trattamento delle dipendenze e assistenza sanitaria, specialmente nelle città rurali povere e nei quartieri urbani.

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