Ambiente

Comunità energetiche: in arrivo il decreto per sbloccarle

C’è ancora poco da attendere secondo il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha dichiarato: «Due miliardi per partire e arrivare a 20.000 comunità»
Credit: ANSA/ FABIO CIMAGLIA
Tempo di lettura 3 min lettura
8 febbraio 2023 Aggiornato alle 14:00

In Italia ci sono 100 comunità energetiche: oltre una trentina sono già operative, altre quaranta in fase di ottimizzazione e le restanti in progetto.

Nonostante se ne parli da tempo, dell’importanza di creare più comunità per sfruttare la condivisione energetica proveniente da fonti pulite come il solare o l’eolico, finora però iter burocratici eccessivamente lunghi e complessi e ostacoli legislativi hanno bloccato l’espansione di questo modello indicato come “chiave” per il futuro climatico ed energetico dell’Italia.

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è però convinto che presto in Italia arriveremo ad attivare tra 15 e 20.000 comunità, come ha dichiarato durante un incontro, a Catania, alla gigafactory dei pannelli solari 3Sun di Enel.

Già, ma quando? Le tempistiche non sono affatto chiare.

Per ora il ministro spiega che il decreto che sarà in grado di sbloccarle è in arrivo, si tratta di aspettare poco.

«A giorni - ha risposto il ministro a chi chiedeva conto delle date - perché stiamo definendo le modalità tecniche della Commissione per far arrivare questo decreto al Paese. Stimo che arriveremo ad attivarne fino 20.000: una vera e propria azione di massa per il cambiamento del Paese. Con uno stanziamento di oltre 2 miliardi del Governo solo per l’avvio».

Il decreto attuativo, insieme ai 2,2 miliardi di euro previsti dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza), è infatti l’arma necessaria per cittadini, imprese, comitati, associazioni ed enti locali per il reale avvio dei progetti.

Più si attende più però la macchina necessaria per l’avvio dei lavori rischia non solo di subire ulteriori ritardi ma anche di non rientrare nei tempi utili: entro il 2025 bisogna infatti stipulare i contratti per avviare gli interventi necessari a raggiungere il target dei 2.500 GWh di capacità installata e nei Comuni con meno di 5.000 abitanti, entro il 2026.

Grazie al decreto verranno definite modalità e requisiti (anche per le agevolazioni) e i fondi, si spera, dovrebbero essere disponibili già a primavera.

Come aveva ricordato poco tempo fa il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava, «il decreto attuativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili è quasi pronto e sarà pubblicato nelle prossime settimane. Il percorso è stato articolato poiché è stata necessaria una lunga consultazione con Arera oltre a un partecipato confronto pubblico conclusosi nel dicembre scorso, che ha definito il contingente di 5GW e le quantità e modalità di calcolo. Ma posso dire oggi con ottimismo e soddisfazione che a brevissimo entrerà in vigore il decreto ministeriale».

Leggi anche
rinnovabili
di Pierfrancesco Albanese 3 min lettura
sostenibilità
di Giacomo Talignani 4 min lettura