La Sardegna punta sulle comunità energetiche

Una Sardegna a due facce: quella della crociata anti eolico, con movimenti Nimby e comitati che si oppongono all’eolico offshore tra ricorsi e battaglie legali, e quella che punta a sfruttare l’energia solare ponendo le basi per future comunità energetiche.
Quest’ultimo lato, la capacità di mettere in connessione famiglie o imprese dal punto di vista energetico, è un tassello su cui punta il presidente della regione Christian Solinas, che nei giorni scorsi ha presentato il piano per una Sardegna che punta sulle rinnovabili grazie a settanta milioni stanziati dalla finanziaria regionale per il “pacchetto efficientamento energetico”.
La cifra, approvata dal consiglio regionale, “supporterà imprese e famiglie nella spesa per l’energia rispettivamente con 30 e 40 milioni” fanno sapere dalla Regione.
“La Sardegna – racconta il presidente Solinas nel presentare i fondi – già da tempo sta mettendo in campo le risorse necessarie al proprio efficientamento energetico, e al sostegno delle comunità e delle famiglie. La misura approvata con la manovra segue quanto già previsto dalla Legge sull’Energia lo scorso ottobre, con l’introduzione del reddito energetico. In particolare, si vuole favorire la spinta verso le energie rinnovabili e gli impianti domestici di accumulo, attraverso finanziamenti che vadano a dare sostegno alle famiglie, le quali si trovano ancora in uno stato di difficoltà causato dall’aumento dei prezzi dell’energia dovuto alla congiuntura internazionale”.
Secondo l’assessore all’Industria, Anita Pili, “per favorire l’abbattimento dei costi energetici è necessario proseguire sulla strada della transizione energetica, privilegiando fonti di energia rinnovabile e autoprodotta. Si dovranno favorire le associazioni tra comuni: proprio in quest’ottica con un emendamento dedicato sono stati stanziati ulteriori 2 milioni di euro di risorse destinate ai comuni della Sardegna al di sopra dei 5mila abitanti, per l’implementazione delle comunità energetiche. Si tratta dei comuni finora esclusi dai precedenti finanziamenti regionali e dai fondi del Pnrr, destinati solo ai comuni al di sotto del 5mila abitanti”.
Nell’annunciare i fondi destinati alle comunità energetiche, inoltre, l’assessore specifica che “i 30 milioni destinati al sostegno delle micro, piccole e medie imprese prevedono sia il sostegno alla realizzazione di interventi di adeguamento e rinnovo degli impianti, sia interventi di efficientamento energetico e miglioramento emissivo degli edifici. Non dimentichiamo che l’incremento dell’efficienza energetica nei comparti produttivi è uno dei capisaldi del Green Deal Europeo, che prevede di raggiungere la quasi totale decarbonizzazione nel 2050: per farlo, è fondamentale proseguire nella strada della riduzione dei costi energetici e dell’ottimizzazione dei processi di produzione, adottando, a esempio, nuove soluzioni di smart manufacturing, incrementando l’efficienza dei macchinari e ottimizzando così tempi e risultati delle produzioni”.
Infine, secondo Pili “la Sardegna sta facendo enormi passi avanti nella transizione energetica. Le comunità energetiche sono già realtà in molte aree della regione, i cui comuni possono dotarsi di energia autoprodotta. Proseguiamo quindi su una strada che sta già dando ottimi risultati e, nel tempo, potrà rendere la Sardegna autosufficiente dal punto di vista energetico”.

