Ambiente

Silverskin fertilizzante e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Credit: crazy motions
Tempo di lettura 4 min lettura
6 febbraio 2023 Aggiornato alle 20:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta - ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita – allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Caffè Trucillo e Agriges: il riciclo della silverskin

Lavoisier diceva che nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma: e la conferma viene da Caffè Trucillo - che ogni anno produce circa 20 tonnellate silverskin, il rivestimento esterno di ogni chicco di caffè – in collaborazione con Agriges, da 30 anni produttore di concimi e fertilizzanti. Insieme hanno un obiettivo comune: trasformare lo scarto di un processo produttivo in una nuova risorsa per l’agricoltura biologica.

Durante la tostatura, la silverskin si secca, cade e diventa uno scarto inutile per le imprese produttrici di caffè. Grazie alla partnership stretta tra le 2 aziende ad agosto 2021, circa 2 tonnellate al mese di silverskin non finiscono più in discarica, ma diventano prezioso materiale in altri settori. Attraverso particolari macchinari, infatti, Caffè Trucillo aspira e compatta in piccole parti - simili al pellet - la membrana dei chicchi tostati, per poi cederla a Agriges che la utilizza per la produzione di un fertilizzante organico consentito in agricoltura biologica.

«La silverskin è preziosa – spiega Matteo Trucillo, Ceo dell’azienda – perché è ricca di carbonio e azoto, elementi particolarmente utili in agricoltura. Quello che per la nostra filiera produttiva sarebbe uno scarto, torna utile con un’altra applicazione in ambito agricolo».

Oltre a dare benefici al terreno, il prezioso rivestimento abbatte la quantità di rifiuti da smaltire e i costi connessi al processo.

L’asfalto mangia smog

Si tratta di un rivestimento innovativo che ricopre il manto bituminoso ed è in grado di ridurre alcuni inquinanti - in particolare gli ossidi di azoto - immessi nell’aria dagli scarichi delle automobili, dalle emissioni delle fabbriche, dal riscaldamento domestico e da altre attività umane.

Grazie alla presenza del biossido di titanio, che in presenza di aria e luce avvia il processo di fotocatalisi, è possibile ossidare chimicamente gli inquinanti che vengono così convertiti in sali inorganici non pericolosi per la nostra salute e facilmente lavabili dalle acque piovane.

Seppur ancora molto costoso in termini economici, il rivestimento mangia smog è una vera svolta per la sostenibilità urbana: un chilometro quadrato di questo asfalto, infatti, elimina dall’aria 30 tonnellate di ossidi di azoto l’anno!

Waterpod

Bennie Beh HueMay ,Yap Chun Yoon, Loo Xin Yang sono i 3 studenti del Malaysian Institute of Technology ideatori di Waterpod, una capsula di desalinizzazione sostenibile che si basa sulla distillazione solare per convertire l’acqua di mare in acqua potabile.

Il progetto, nato per migliorare l’accesso all’acqua potabile per le comunità nomadi marittime - che di solito hanno bisogno di viaggiare lontano per acquistare acqua potabile - prevede l’utilizzo di una capsula, formata da una struttura a stoppino composta interamente da plastica riciclata, che si posiziona in mare e si lascia galleggiare, con il compito di assorbire acqua dal basso e trasportarla all’interno del meccanismo.

Dopo aver “catturato” l’acqua del mare, la luce del sole che passa attraverso la copertura trasparente posta all’estremità superiore di Waterpod avvia il processo di evaporazione del liquido, permettendone la separazione dal sale. Con il raffreddamento dell’ ambiente attorno al coperchio, poi, i vapori d’acqua si trasformano, attraverso il processo di condensazione, facilmente in goccioline di acqua desalinizzata e potabile.

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