Ambiente

Caro bollette: 7 famiglie su 10 hanno ridotto il riscaldamento

Il piano varato dall’ex ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, aveva previsto la diminuzione della temperatura domestica a 19 gradi. Ligi alle regole gran parte degli italiani. Soprattutto al Nord
Credit: Damon Lam
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7 febbraio 2023 Aggiornato alle 20:00

La risposta degli italiani alle limitazioni imposte dal decreto-riscaldamento varato nell’ottobre 2022 dal governo Draghi può considerarsi positiva: 7 famiglie su 10 hanno risposto presente, diminuendo la temperatura dei termostati di almeno mezzo grado.

Feedback differente di regione in regione, ma in linea di massima meglio al Nord che a Sud.

Il responso è dato dallo studio di tado°, azienda operante nel settore del clima domestico.

L’analisi, riferita alla temperatura impostata sul termostato dalle famiglie italiane ed europee, consegna l’immagine di una nazione in via tendenziale rispettosa delle direttive ministeriali: le famiglie italiane hanno infatti ridotto in media di 0,5 gradi il proprio riscaldamento, passando da 19,95 gradi a 19,38 gradi (19 gradi era la soglia individuata nel decreto dell’ex ministro alla transizione ecologica, Roberto Cingolani, per far fronte alla crisi energetica).

Numeri in linea con il panorama europeo. Medaglia d’oro all’Olanda, con l’84% delle case ha registrato una riduzione nella temperatura domestica. Seguono Lussemburgo e Irlanda, sempre sopra la soglia dell’80% (rispettivamente 82,9% il Lussemburgo e l’80,5% l’Irlanda). In coda alla classifica, invece, Finlandia (45%), Norvegia (47%) e Romania (47,7%).

Tornando alla Penisola, lo studio evidenzia delle differenze tra le varie regioni.

La più ligia è l’Emilia-Romagna: il 73,3% cento delle abitazioni ha seguito gli standard suggeriti, con una riduzione di 0,7 gradi rispetto all’anno precedente e una temperatura media di 19.3 gradi.

Seguono Piemonte e Trentino-Alto Adige, per numero di famiglie in linea con le misure del decreto: il 73% ha infatti diminuito la temperatura, assestata sui 19,4 gradi (rispettivamente, meno 0,6 e 0,7 gradi rispetto ai rilievi dell’inverno 2021).

Chiude il podio la Lombardia: 72,3% delle famiglie interessate dall’abbassamento, per una riduzione di 0,6 gradi e una media di 19,5 gradi.

Meglio, dunque, il centro Nord. Specie se si considerano le rilevazioni delle regioni del mezzogiorno.

Storia a sé la Sardegna, fanalino di coda con il 46,5% delle famiglie interessate da una diminuzione della temperatura. Poi le regioni del Sud: la Calabria, con sole 5 famiglie su 10 ad avere optato per un abbassamento della temperatura (53,8%) e 19,4 gradi di media (0,4 in meno rispetto al 2021). La Campania, con il 55,6% delle case interessate e una media di 19,6 gradi e un decremento di 0,3. Poi la Basilicata, con 57,4% delle famiglie interessate, una temperatura media di 19.7 gradi e una riduzione di mezzo grado rispetto al 2021.

Da notare la Sicilia, regione con la temperatura media più alta sui termostati (19,8 gradi, solo lo 0,2 in meno rispetto alle disposizioni pre-decreto riscaldamento). Temperature più basse per Valle d’Aosta, 18,4, Toscana e Umbria ex aequo con 18,9 gradi. A seguire sul podio Marche, Abruzzo e Molise con 19 gradi.

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