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Netflix: come cambia la condivisione degli account?

La piattaforma di streaming ha confermato la stretta sul “password sharing”, che potrebbe incidere sul portafoglio di milioni di abbonati. Ecco cosa sappiamo finora
Credit: KoolShooters/pexels
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
30 gennaio 2023 Aggiornato alle 21:00

È ufficiale: Netflix darà una stretta agli account condivisi. La conferma è arrivata il 19 gennaio nel corso della relazione sui ricavi del quarto trimestre della piattaforma di streaming.

“La diffusa condivisione degli account di oggi (più di 100 milioni di famiglie) – scrive la società nella lettera rivolta agli investitori – compromette la nostra capacità a lungo termine di investire e migliorare Netflix, nonché di sviluppare la nostra attività. Anche se i nostri termini di utilizzo limitano l’uso di Netflix a un nucleo domestico, riconosciamo che si tratta di un cambiamento per gli abbonati che condividono il proprio account in modo più ampio”.

La data in cui entrerà in vigore il nuovo regime non è stata ancora ufficializzata, ma il documento afferma che il servizio di streaming inizierà a implementare la condivisione a pagamento in modo più ampio “più avanti nel primo trimestre”, quindi entro fine marzo potrebbero esserci novità.

Con le nuove regole, quanti vorranno condividere Netflix con “persone con cui non vivono” dovranno pagare un’extra.

Anche se molti media italiani continuano a utilizzare l’espressione ambigua di “nucleo familiare”, nelle proprie condizioni di utilizzo Netflix fa riferimento al “nucleo domestico”, con la quale è da intendersi propriamente «un gruppo di persone che vivono nella stessa posizione insieme al titolare dell’account», ovvero che condividono lo stesso indirizzo IP (Internet protocol address).

Secondo quanto dichiarato dai rapporti, le verifiche della società con sede a Los Gatos, in California, andrebbero ad agire proprio su indirizzi IP, ID (identità di rete) dei dispositivi e attività dell’account. E quando ci troviamo fuori casa? “Come avviene oggi – rassicura la società – tutti i membri potranno guardare i contenuti mentre sono in viaggio, sia su TV che su dispositivo mobile”.

Quanto costerà? Anche su questo punto l’azienda non ha ancora diffuso dati certi, ma le sperimentazioni che sono state fatte in diversi Paesi dell’America Latina – tra cui Argentina, Repubblica Dominicana, El Salvador, Guatemala e Honduras – prevedevano una maggiorazione di circa 3 dollari per ogni utente aggiuntivo.

Come funzionerà? Nei test già eseguiti in Cile, Costa Rica e Perù, i membri dei piani Standard e Premium possono aggiungere account secondari “per un massimo di 2 persone con cui non vivono”.

A partire da ottobre, inoltre, Netflix ha inaugurato la possibilità di trasferire il proprio profilo verso un altro account mantenendo i dati relativi alla profilazione, come consigli personalizzati, cronologia delle visualizzazioni e lista preferiti. Un modo sicuro per scortare gli utenti verso l’uscita del proprio piano di abbonamento in previsione della nuova policy.

La società ha avvertito gli investitori che l’engagement a breve termine di queste politiche “potrebbe essere influenzato negativamente”, ma confida, come già verificato in America Latina, che sul lungo periodo la situazione rientri con la sottoscrizione di nuovi abbonamenti.

Le novità di Netflix sono state annunciate in un quadro di cambiamenti strutturali della società, che all’inizio di novembre ha lanciato in Italia un piano di abbonamento più economico con contenuti pubblicitari per arginare l’emorragia di abbonati riscontrata a inizio 2022 e invertita nell’ultimo trimestre dello stesso anno con l’ingresso di 2,4 milioni di nuove sottoscrizioni.

Lo stesso 19 gennaio, infine, è stato reso pubblico un cambio ai vertici dell’azienda, che vedono l’amministratore delegato e co-fondatore Reed Hastings lasciare la guida di Netflix a Ted Sarandos, già Chief Operating Officer, e Greg Peters, ex direttore operativo e produttivo. Hastings si è comunque dichiarato «orgoglioso» di continuare a servire l’azienda in qualità di presidente esecutivo «per molti anni a venire».

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