Ambiente

Kit contro lo spreco alimentare e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni contro il cambiamento climatico e l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”.

Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta - ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita – allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Agro Biomaterials Kit - Contro lo spreco alimentare

Circa un terzo del cibo prodotto nel mondo, ovvero 1,3 miliardi di tonnellate, viene sprecato ogni anno. Di questi, il 33% è di natura organica.

A partire da queste osservazioni, Berta Daina, una studentessa spagnola, ha deciso di ingegnarsi per dare vita a Agro Biomaterials Kit.

Si tratta di un kit che serve a contrastare lo spreco alimentare permettendo di creare, a partire dai rifiuti organici, dei biomateriali.

Il set è composto da tutti gli strumenti necessari all’utente per produrre bio plastiche direttamente da casa propria, compreso un video tutorial per spiegare passo passo tutto il processo per dare una seconda vita ai rifiuti organici, mischiandoli semplicemente con dell’acqua.

L’idea innovativa viaggia sulla strada della sostenibilità: dalla produzione fino alla distribuzione, il kit, infatti, è composto da materiali riciclabili e riciclati al 100%.

TrashBoom - La barriera contro i rifiuti

Ogni anno 8-12 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entrano negli oceani. Pensandoci, Moritz Shulz, studente tedesco, ha ideato TrashBoom insieme al suo migliore amico.

Si tratta di una barriera galleggiante, economica e semplice, realizzata con materiali disponibili localmente (fattore fondamentale, che permette una produzione rapida e stimola le economie locali) e collocata nelle acque dei fiumi con l’obiettivo di catturare i rifiuti e impedire che finiscano negli oceani.

La genialità dell’invenzione sta nell’essere un progetto open source: tutti, cioè, possono scaricare un manuale di costruzione di oltre 50 pagine per costruire e migliorare il TrashBoom in base alle proprie esigenze individuali.

I componenti principali della barriera sono un telaio in acciaio, una rete metallica che funge da recinzione e tubi e tappi in Pvc che fungono da galleggianti.

I rifiuti catturati da TrashBoom vengono raccolti manualmente e, successivamente, trasportati agli impianti di smistamento, dove i materiali riciclabili vengono reintrodotti nella filiera e quelli non riciclabili vengono smaltiti.

AgZen-Cloak, spray contro i pesticidi

È un sistema di nebulizzazione che utilizza oli di origine vegetale per avvolgere le goccioline di pesticidi spruzzate sulle piante ed evitare che rimbalzino sulle foglie (naturalmente idrorepellenti) e finiscano nell’ambiente, inquinandolo.

Infatti, solo il 2% dei pesticidi spruzzati raggiunge il suo obiettivo, mentre la maggior parte di ciò che viene spruzzato, rimbalza sulle piante a causa della loro naturale idrorepellenza e produce un inquinamento che causa ogni anno 5 milioni di malattie acute, come cancro e disturbi neurologici.

Così, Vishnu Jayaprakash, studente del Massachusetts Institute of Technology (Mit), ha inventato AgZen-Cloak, il sistema che impedisce alle goccioline dei pesticidi di “rimbalzare” sulle foglie.

In che modo? Catturando le goccioline in una piccola quantità di olio di origine vegetale che, dopo aver raggiunto la pianta, aderisce alla superficie, non rimbalza e riduce al minimo l’inquinamento dei pesticidi.

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