Economia

Gli appunti di Giorgia (parte 6)

Patto per la terza età, progetto Stazioni sicure, energia, immigrazione e spread. Ecco di cosa ha parlato la Premier durante il suo ultimo appuntamento settimanale. Il primo dopo i suoi 100 giorni di Governo
Credit: Profilo Instagram di Giorgia Meloni
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30 gennaio 2023 Aggiornato alle 11:30

Sesto appuntamento con Gli appunti di Giorgia. Si parte dal Patto per la terza età: un provvedimento contro la marginalizzazione delle persone anziane («Viviamo in una società che sta invecchiando sempre di più»).

Prevede la possibilità di rafforzare l’assistenza domiciliare con percorsi personalizzati per evitare che un anziano finisca in una struttura sanitaria di assistenza; previsto anche il potenziamento dei caregiver familiari e una maggiore attenzione alla possibilità di accedere alle cure palliative. «Una società giusta non può non partire dall’attenzione verso i suoi anziani».

Giorgia Meloni prosegue con la giustizia e la procedibilità di ufficio: la norma reintroduce la procedibilità di ufficio per qualsiasi reato nel caso in cui ci sia finalità di terrorismo o aggravante del metodo mafioso; inoltre è prevista la possibilità di arresto in flagranza e trattenere la persona in questione per 48 ore, durante le quali le forze dell’ordine devono utilizzare ogni strumento per recuperare la vittima. Consente di garantire «certezza del diritto, certezza della pena».

Inoltre, è partito il progetto Stazioni sicure da parte del Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi: cosa prevede? La mobilitazione di forze dell’ordine con controlli nelle principali stazioni italiane. In 10 giorni sono stati effettuati controlli a 31.000 persone, 3.000 veicoli, quasi 900 esercizi commerciali. I risultati? Quasi 350 denunciati, 67 arresti, 93 stranieri espulsi, sequestro di 1,5 kg di droga: «Questo è quello che c’è nelle nostre stazioni». Si parte dalle stazioni, ma l’obiettivo è quello di estendere il progetto a tutti i luoghi ad alta frequentazione.

La Premier continua il suo resoconto parlando dei viaggi in Algeria e in Libia degli ultimi giorni. L’Italia si sta concentrando sul “Mediterraneo allargato”: dialogare con queste Nazioni è, dunque, fondamentale. Con Algeria e Libia sono stati siglati accordi e patti sul tema dell’energia. L’Italia ha una posizione nel Mediterraneo e un clima che ci consentono di essere tra i principali produttori di energia in Europa, ma anche di essere quel Paese che lega l’Europa e il suo approvvigionamento energetico all’Africa attraverso il Mediterraneo. «L’Italia può diventare la porta di approvvigionamento energetico d’Europa». Questo vuol dire anche sviluppo, posti di lavoro, tecnologia, innovazione.

Da qui si passa al tema dell’immigrazione irregolare: con la Libia, infatti, è stato firmato anche un accordo per contrastarla, per fermare le partenze. Il 9 e 10 febbraio ci sarà un Consiglio europeo straordinario per trattare il tema dell’ immigrazione e della rotta del Mediterraneo, oggi definite priorità grazie al lavoro del Governo italiano. Tutto ciò servirà anche a creare nel Nord Africa uno sviluppo: «Prima del diritto a emigrare ci deve essere il diritto a non farlo, a poter vivere nella propria nazione».

«Sono ottimista ma il contesto è molto difficile»: queste le parole di Giorgia Meloni, che sostiene come l’Italia sia più solida di quanto si voglia far credere, ha una grande capacità di resistere e di reagire.

Fornisce anche dei dati: negli ultimi 100 giorni lo spread è sceso da 236 a 175 punti base, mentre la borsa italiana ha registrato aumento del 20%. La Banca di Italia stima che, nel secondo semestre del 2023, l’economia italiana sarà in netta ripresa e si stabilizzerà nel 2024 e 2025, l’inflazione tornerà a livelli accettabili. «Questa Nazione ce la farà».

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