Ambiente

E se in futuro le scuole fossero comunità energetiche?

Da qualche parte è già realtà. Come in Calabria, a San Nicola, dove i pannelli sul tetto dell’istituto scolastico forniscono energia al paesino
Credit: Laurin Berli/unsplash
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28 gennaio 2023 Aggiornato alle 17:00

In futuro potremmo immaginarci anche le scuole come comunità energetiche?

In Italia le comunità energetiche basate sulle energie rinnovabili sono ancora poche - meno di una trentina - ma nuovi incentivi, miglioramento (ancora lento) della burocrazia e investimenti imminenti stanno portando sempre più realtà a immaginare un futuro in rete anche per le scuole, grazie al quale condividere l’energia e sfruttare le tecnologie pulite.

Il rapporto Ecosistema scuola di Legambiente stimava a esempio che se si installassero pannelli solari in tutti i 40.000 edifici scolastici attivi in Italia (con almeno 20 kW di fotovoltaico) si riuscirebbe in breve tempo a produrre energia pari al fabbisogno di oltre 400.000 famiglie.

In alcune zone del Paese, questo in parte è già in atto come in Calabria dove proprio di recente è stato inaugurato un impianto fotovoltaico sul tetto di una scuola che garantisce energia al paesino di San Nicola.

Anche a Torino si è iniziato a trattare il tema delle comunità energetiche in cui comprendere anche gli istituti scolastici esistenti o quelli futuri. Durante una commissione comunale a lanciare la proposta è stata Tiziana Ciampolini (Torino Domani) che ha chiesto con una mozione di investire nella sensibilizzazione dei giovani e delle famiglie sul tema delle comunità energetiche e stimolare l’avvio di comunità energetiche nelle scuole per rigenerare gli edifici scolastici e coinvolgere le comunità.

Proprio nel torinese esistono alcune scuole, come lo scientifico Gramsci, dove si punta agli impianti fotovoltaici sui tetti e altri plessi hanno già avanzato simili richieste.

A tal proposito l’assessora all’Istruzione, Carlotta Salerno, ha spiegato che «siamo ancora in attesa dei decreti attuativi sulle comunità energetiche, ma stiamo già lavorando su materiali sostenibili, risparmio energetico e pannelli fotovoltaici nelle scuole grazie a fondi del Pnrr».

«Da tempo la città lavora sul tema – ha ricordato anche l’assessora a Transizione ecologica e Innovazione, Chiara Foglietta – ma la programmazione è rallentata dall’attuale nebuloso quadro normativo».

Come ha specificato anche Legambiente nel suo manifesto - lanciato lo scorso anno - dal titolo Scuole e università a zero emissioni, con una spinta maggiore e un accesso più semplice alla realizzazione degli impianti le potenzialità per trasformare le scuole italiane in comunità energetiche sono decisamente tante.

In quel manifesto al quale hanno poi aderito varie realtà scolastiche e associazioni ambientaliste, venivano fissati alcuni passaggi fondamentali: creare più consapevolezza su temi come l’innovazione sociale, lo sviluppo e la qualità della vita, organizzando workshop formativi; insistere sul monitoraggio di consumi elettrici, termici e comfort climatico (audit scolastico) per una maggior conoscenza del proprio peso climatico; puntare a interventi di decarbonizzazione dell’istituto creando comunità energetiche rinnovabili sfruttando i tetti degli edifici scolastici e favorire in generale un avviamento di un percorso di efficientamento della scuola, con i ricavi ottenuti dalla Cer, ma anche utilizzando gli strumenti incentivanti esistenti.

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