Economia

Digitalizzare i servizi fiscali, una mission (im)possible

Il nuovo piano dell’Agenzia delle Entrate aiuterà il contrasto all’evasione fiscale. Rendendo il fisco più facile per tutti
Credit: Umberto/ Unsplash
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27 gennaio 2023 Aggiornato alle 08:00

Per il triennio 2023-2025, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto un piano operativo per la digitalizzazione dei servizi, il Piano integrato di attività e organizzazione 2023-2025, che ha presentato ai sindacati.

Lo scopo? La lotta all’evasione fiscale. Per il 2023 è stato fissato l’obiettivo di recuperare 9,4 miliardi di euro, per il 2024 9,5 miliardi e per il 2025 9,6 miliardi.

Il piano operativo è in linea con il Pnrr e serve anche a «rendere il fisco più facile per tutti», spiega Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Ma in cosa consiste? La digitalizzazione dei servizi dovrebbe partire da febbraio 2023, quando verrà rilasciata la dichiarazione Iva precompilata. I beneficiari saranno circa 2,3 milioni tra imprese, professionisti, artigiani e commercianti. La dichiarazione potrà, poi, essere inviata tramite il portale “Fatture e corrispettivi” sul sito dell’Agenzia.

Nel 2023 sarà migliorato anche il modello 730 precompilato, per cercare di raggiungere oltre 4 milioni di dichiarazioni inviate direttamente dai contribuenti.

Digitalizzazione prevista anche per aumentare il numero di certificati o i documenti ufficiali che possono essere richiesti tramite il servizio online, come la registrazione di atti privati. In particolare, la digitalizzazione riguarderà i contratti di locazione, i contratti di comodato e, infine, anche i contratti preliminari di compravendita.

Il piano dell’Agenzia delle Entrate prevede inoltre l’adesione alla Piattaforma Notifiche Digitali (Pnd) messa a disposizione da PagoPA, che permetterà ai cittadini e alle imprese di ricevere notifiche e di accedere tramite il proprio dispositivo.

Si lavora anche per permettere il pagamento di tasse sempre attraverso il servizio PagoPA. Un altro obiettivo è il superamento del modello di pagamento F23 e l’ampliamento del modello unico di versamento F24.

Se, per esempio, si dovesse ricevere una lettera di compliance - lettera nella quale viene riportata qualsiasi anomalia riscontrata nella dichiarazione dei redditi -, si avrà la possibilità di richiedere assistenza, presentare la documentazione necessaria e procedere con il versamento attraverso un unico flusso operativo.

Il piano prevede anche un miglioramento e una semplificazione dell’accesso e della consultazione del “cassetto fiscale”, quel servizio che permette ai contribuenti registrati ai servizi telematici dell’Agenzia di consultare i propri dati, sia anagrafici che fiscali.

Ovviamente, l’Agenzia delle Entrate ha adeguato tutti i suoi servizi per garantire il totale rispetto della privacy; inoltre, dopo l’introduzione dell’obbligo di accesso ai servizi online della pubblica amministrazione tramite Spid (Servizio Pubblico di Identità Digitale) o Cie (carta di identità elettronica), sono previste delle modalità di accesso semplificate per tutti i cittadini che sono in difficoltà con gli strumenti digitali.

Per questi ultimi, per esempio, sarà possibile effettuare l’accesso ai servizi online anche attraverso una persona di fiducia, che possa agire nell’area riservata.

Negli anni, comunque, ci sono stati dei passi avanti, ma si punta a fare ancora meglio: «nel 2014, prima della digitalizzazione del fisco, l’evasione dei principali tributi gestiti dall’Agenzia era di 88 miliardi l’anno. Oggi siamo a 74 miliardi circa, il 15% in meno: è il dato più basso di sempre», queste le parole di Ruffini.

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