Economia

Più di 70 milioni di persone vivono con 2$ al giorno

Secondo il rapporto Oxfam, l’1% della popolazione detiene quasi la metà della ricchezza netta globale. In Italia, i patrimoni dei super ricchi corrispondono al 60% della ricchezza posseduta dagli italiani più poveri
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23 gennaio 2023 Aggiornato alle 14:00

In occasione del World Economic Forum - 16/20 gennaio, Davos (Svizzera) - Oxfam, confederazione internazionale di ong dedicate alla lotta contro la povertà, ha presentato il suo nuovo rapporto relativo all’aumento delle disuguaglianze.

Durante la pandemia, i ricchi sono diventati ancora più ricchi. Partiamo da un dato: l’1% della popolazione mondiale si è aggiudicato il 63% dell’incremento complessivo della ricchezza netta globale (42.000 miliardi di dollari). Detto in altri termini: solo il 37% dell’aumento di ricchezza di tutto l’anno è finito nelle mani del restante 99% della popolazione. È un dato eclatante, che supera il record dell’intero decennio 2012-2021, quando il club dei super ricchi aveva beneficiato di poco più della metà dell’incremento della ricchezza globale (circa il 54%).

Questo è il quadro descritto nel rapporto Oxfam, La disuguaglianza non conosce crisi, nel quale emerge - per la prima volta in 25 anni - una tendenza surreale: perché, se da una parte cresce la ricchezza estrema, dall’altra cresca anche la povertà assoluta.

Dal 2020 a oggi, in media per ogni dollaro in più di patrimonio del 90% della popolazione meno abbiente, la ricchezza di ogni miliardario è aumentata di circa 1,7 milioni di dollari. E durante le crisi, com’è noto, le disuguaglianze si ampliano. Negli ultimi 3 anni, la crescita dei patrimoni dei miliardari ha registrato un incremento di 2,7 miliardi di dollari al giorno. E, alla fine del 2021, l’1% più ricco della popolazione deteneva il 45% della ricchezza globale a fronte dello 0,75% detenuto, invece, dalla metà più povera della popolazione.

In quali settori si crea più ricchezza? L’energetico e l’agro-alimentare sono i settori nei quali, nel 2022, la ricchezza dei miliardari è aumentata maggiormente. Lo studio svolto da Oxfam, realizzato su 95 aziende, evidenzia come queste abbiano raggiunto 306 miliardi di dollari di extra profitti nel 2022, l’84% dei quali sono finiti nelle mani dei loro azionisti (257 miliardi di dollari). Questi profitti sono aumentati del 256% rispetto alla media del periodo 2018-2021.

Buona parte di queste società sono possedute o controllate da un gruppo ristretto di individui e l’aumento dei profitti non fa che alimentare i loro patrimoni già consistenti: è il caso della famiglia Walton, che controlla la metà di Walmart (multinazionale dedita alla vendita al dettaglio). La famiglia ha guadagnato 8,5 miliardi di dollari, tra dividendi e buy back azionari.

Come abbiamo visto, però, cresce anche la povertà assoluta. Infatti, nel 2022 oltre 70 milioni di persone si sono ritrovate in uno stato di povertà estrema, costrette a sopravvivere con meno di 2,15 dollari al giorno, con un aumento dell’11% nella popolazione in condizioni di povertà. Questo è dovuto anche al calo dei salari causato dall’inflazione. Almeno 1,7 miliardi di lavoratori, infatti, vivono in Paesi in cui l’inflazione supera l’incremento medio dei salari e nel 2021, come conseguenza, quasi il 10% della popolazione mondiale ha sofferto la fame.

La Banca Mondiale, nelle sue previsioni, prospetta un ulteriore incremento delle disuguaglianze e della povertà globale. Anche in Italia, pandemia, crisi energetica e inflazione hanno influito negativamente sui divari già esistenti. In effetti, tra il 2020 e il 2021, la quota di ricchezza detenuta dal 10% più ricco della popolazione è aumentata di 1,3 punti percentuali su base annua, comportando una ulteriore crescita della concentrazione della ricchezza.

Al contrario, la quota detenuta dal 20% più povero della popolazione resta stabile. Coloro che, in Italia, possiedono patrimoni con valore superiore ai 5 milioni di dollari (0,134% degli italiani), nel 2021 detenevano un ammontare di ricchezza pari a quella posseduta dal 60% degli italiani più poveri. Nonostante la situazione critica, però, il valore di queste fortune continua a lievitare, registrando un incremento del +8,8% (13 miliardi di dollari) rispetto al periodo pre-pandemia.

Cresce anche la disuguaglianza dei redditi netti, per cui l’Italia si classifica tra gli ultimi Paesi dell’Unione Europea. Ciò comporta che circa il 7,5% delle famiglie (1.960.000 persone) e il 9,4% di individui (5,6 milioni di persone) vivono in uno stato di povertà assoluta. Un ultimo elemento? Negli ultimi 16 anni, la quota di famiglie povere è raddoppiata, dato preoccupante che non fermerà la sua corsa nel breve periodo a causa del caro-energia e caro-vita.

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