Ambiente

Groenlandia: il collasso è vicino?

Il nuovo studio pubblicato su Nature ha confermato che le temperature della calotta glaciale si stanno pericolosamente alzando. Se l’isola perdesse tutta la sua coltre bianca, il livello del mare si alzerebbe di 6 metri
Credit: Annie Spratt/ Unsplash
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20 gennaio 2023 Aggiornato alle 13:00

La Groenlandia si sta surriscaldando troppo velocemente: le parti più fredde e alte della calotta glaciale, che si trovano a quasi due miglia sopra il livello del mare, mostrano segni di cambiamenti senza precedenti.

È quanto scoperto da alcuni ricercatori che hanno estratto diversi nuclei di ghiaccio di una lunghezza di oltre 30 metri di lunghezza: i campioni hanno permesso loro di analizzare e individuare al loro interno temperature record.

«Il decennio 2001-2011 è stato il più caldo nell’arco di 1000 anni», spiega Maria Hörhold, principale autrice dello studio e scienziata presso l’Alfred Wegener Institute di Bremerhaven, in Germania.

Da quel momento in poi, la situazione sarebbe peggiorata. E questa, come spiegano i ricercatori, è una cattiva notizia anche per le coste del nostro pianeta: i dati analizzati fanno ipotizzare nel lungo termine un processo di scioglimento progressivo dei ghiacciai che potrebbe portare negli oceani una frazione significativa.

E, anche se difficile da quantificare, la Groenlandia contiene abbastanza ghiaccio per innalzare il livello del mare di oltre 6 metri.

I ricercatori spiegano che il ghiaccio più giovane contenuto in questi nuclei risale al 1995, e che questo non ha permesso di indagare a fondo sulle temperature che si registrano attualmente. Gli studiosi, grazie all’analisi delle temperature rilevate nelle calotte di ghiaccio perforate nel biennio 2011-2012 e quelle rilevate in calotte più vecchie, hanno potuto proporre un paragone tra le temperature di oltre un millennio fa e quelle del decennio scorso.

Inoltre, lo studio – pubblicato sulla rivista Nature – ha rilevato che rispetto al secolo scorso, nel suo insieme, la parte più fredda della calotta groenlandese risulta essere più calda di 1,5 gradi e che il tasso di scioglimento e perdita di acqua dal ghiacciaio sono aumentate notevolmente, portando a un significativo innalzamento del livello del mare.

Ad affermarlo, anche Isabella Velicogna, professoressa della California University, che spiega che gli studi hanno mostrato un aumento delle temperature senza precedenti: «Questo non cambia quello che già sapevamo sul surriscaldamento della Groenlandia, ma aggiunge slancio alla gravità della situazione. E questa è una brutta notizia».

A peggiorare lo scenario, un’ipotesi: se l’aria sopra la Groenlandia diventasse troppo calda potrebbe innescarsi una situazione difficile da affrontare. E lo scioglimento della calotta la porterebbe a un’altitudine inferiore, il che la esporrebbe all’aria sempre più calda, fino al collasso.

Ma, almeno per ora, sembrerebbe che il surriscaldamento e l’innalzamento di 1,5 gradi della temperatura non abbiano portato il ghiacciaio al punto critico: recenti studi, infatti, suggeriscono che la soglia pericolosa si trova a circa 1,5 gradi sopra la temperatura del riscaldamento planetario, cifra però diversa per la regione glaciale.

Tuttavia, quando il globo raggiungerà una media di un grado e mezzo in più di riscaldamento – cosa che per altro potrebbe accadere già nel 2030 – allora le temperature della Groenlandia rischiano di crescere maggiormente.

«Dovremmo essere preoccupati del riscaldamento della zona settentrionale del ghiacciaio perché il rischio è che si innalzi significativamente il livello del mare» spiega Jason Box, ricercatore del Geological Survey of Denmark and Greenland.

Alla luce di tutto questo, dunque, è ancora più importante agire: la scienza parla chiaro, i rischi del riscaldamento globale sono sempre più tangibili. E ciascuno di noi, nel suo piccolo, dovrebbe iniziare a fare qualcosa.

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