Culture

Boomerissima, per me è sì

Il varietà, condotto e ideato da Alessia Marcuzzi, propone una sfida cultural-musicale con la generazione millennial. Trovando nel videoclip e nelle coreografie più iconiche il trait d’union con il presente
Credit: Mario Cartelli/ SOPA Images via ZUMA Press Wire
Tempo di lettura 4 min lettura
20 gennaio 2023 Aggiornato alle 06:30

Martedì 17 gennaio in prima serata su Rai 2 è andata in onda la seconda puntata del bombastico programma condotto e ideato da Alessia Marcuzzi su cui è stato detto già tanto, ma non tutto.

Siccome un nuovo format lo si giudica dopo aver visto almeno due puntate, è il momento di riparlare di questa Boomerissima.

I superospiti e gli ospiti

La prima puntata ha calato gli assi: un’anteprima di Fiorello versione tassinaro, incursioni della Littizzetto castigamatti, e una squadra di ospiti dalle personalità più larghe dei pollici dello schermo televisivo.

In questa seconda puntata abbiamo visto ospiti apparentemente meno illustri, ma più funzionali al programma. Come una Katia Follesa scatenata, metà Orietta Berti metà Flashdance, un Maurizio Lastrico personaggio del momento (lo attendiamo in Call My Agent di Sky), e dei millennial (Ema Stokholma, Giulia Stabile, Pierpaolo Pretelli e Paolo Ciavarro) un po’ spauriti ma davvero tutti da scoprire, almeno per noi boomer.

Nuovo o già visto?

Boomerissima celebra un rito diffuso, il revival degli anni ‘80 e ’90, attraverso il pretesto di una sfida cultural/musicale con la generazione millennial. Qualcuno ha fatto notare che il programma sarebbe un mix di cose già viste. BellaMa, sempre di Rai 2, che però è sostanzialmente un talk show del pomeriggio, Furore o anche 90 special di Mediaset, che forse è il paragone più azzeccato. Ma non è “trova le differenze” il punto.

Il fatto che un tema sia stato già declinato televisivamente non significa che altri programmi non possano insistere sullo stesso filone. Il problema è, piuttosto, scovare nuovi angoli e divertire il pubblico. Boomerissima pare aver trovato nel videoclip e nelle coreografie più iconiche il trait d’union con il presente. Se non per innovare, certo per divertire. E ci riesce.

La conduzione

Alessia Marcuzzi ha dichiarato di aver solo accostato e non sbattuto la porta di casa Mediaset. Speriamo però che la Rai si accorga di aver trovato una conduttrice di grande mestiere, che sa fare di più e meglio che solamente muoversi diligentemente dentro la gabbia di un copione: sa condurre, intrattenere, fare spettacolo.

In questi anni, la Rai non ha saputo crescere volti femminili che portassero a testa alta l’appellativo di showgirl (termine vissuto da molte signore della tv come una diminutio). Marcuzzi, invece, ci mette corpo e anima, non è snob, non vuole far salotto, o meglio, il salotto lo fa come dice lei. In piedi, ballando! Chapeau.

Il format

Nella prima puntata il programma è parso a tratti confuso. Questo è un varietà travestito da game, ma c’era probabilmente l’esigenza risparmiare al pubblico gli spiegoni relativi ai voti e alle manches. Del resto è evidente che qui la gara è una scusa e nessuno la prende troppo sul serio, e meno male, cosi ci risparmiamo le tipiche polemiche fabbricate ad arte quando tocca tirar su gli ascolti.

Ancora sui format Tv

C’è un problema più ampio con i format. A furia di importare programmi stranieri, l’Italia ha smesso di testarne di suoi. Piuttosto di inventarsi qualcosa, di fallire e subirne le critiche, si comprano programmi stranieri o ci si butta sui talk. Con il risultato che i nostri autori sono bravissimi a adattare e meno a creare. Chi invece rischia tentando di portare sullo schermo qualcosa di diverso va riconosciuto e incoraggiato. Concludendo, se anche ci sono delle sgrammaticature televisive in questo Boomerissima, la Tv non è fatta solo di archi narrativi disegnati con il compasso, è fatta anche di emozioni, energia e calore, infrazioni e neologismi, come questa strana parola che prima non esisteva: Boomerissima.

Leggi anche
società
di Giacomo Talignani 2 min lettura
Chat
di Manuela Sicuro 5 min lettura