Futuro

Popolazione: la Cina perde colpi. L’India pronta al sorpasso

Nel 2022 Pechino ha registrato 850.000 abitanti in meno rispetto al 2021: la politica “dei 3 figli” non basta. Intanto, quest’anno l’India potrebbe diventare il Paese più popoloso al mondo
Credit: Shashank Hudkar/unsplash
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
18 gennaio 2023 Aggiornato alle 18:00

In Cina la popolazione è diminuita per la prima volta dal 1961. A rilevarlo, l’Istituto nazionale di statistica di Pechino, secondo il quale alla fine del 2022 il Paese più popoloso al mondo – circa 1,45 miliardi di abitanti, il 18,4% della popolazione mondiale – aveva 850.000 abitanti in meno rispetto al 2021.

Lo scorso anno il tasso di natalità ha fatto registrare il record negativo di 6,77 nascite ogni 1.000 persone, contro le 7,52 del 2021. Complice la pandemia, a essere in aumento è anche il tasso di mortalità, con i decessi superiori per la prima volta alle nascite: 7,37 morti ogni 1.000 abitanti rispetto alle 7,18 dell’anno precedente.

La Cina rischia di entrare in un’era di crescita negativa, 7 anni dopo aver abolito la cosiddetta “politica del figlio unico”, varata nel 1980 da Deng Xiaoping per scongiurare le ricadute economiche della sovrappopolazione, e abbandonata ufficialmente nel gennaio 2016 con un disegno di legge che consentiva alle coppie di avere al massimo 2 figli.

Il quadro, tuttavia, non è migliorato. Il censimento del 2019 ha segnato la natalità più bassa dal 1961 (14,65 milioni di bambini contro i 15,3 del 2018); quello realizzato l’anno successivo, ha registrato un crollo del 18%, portando le nascite a 12 milioni. Per questo, a maggio 2021, il Governo di Xi Jinping ha autorizzato le famiglie ad avere 3 figli.

Ma il via libera dell’esecutivo non basta. Nonostante gli incentivi e le agevolazioni fiscali rivolti ai nuclei familiari nel tentativo di invertire la rotta, i cittadini sono frenati da fattori sociali come gli orari di lavoro, l’aumento del costo della vita e quello dei servizi di assistenza all’infanzia.

Da un sondaggio condotto a marzo 2021 dal Social Survey Center del China Youth Daily, su un campione di circa 2.000 millennial, il 67,3% dei giovani ha dichiarato che l’incapacità di trovare una collaboratrice domestica è stata la prima ragione per cui non erano disposti ad avere un secondo figlio.

Circa il 61,7% ha citato l’elevata pressione fiscale, seguita da una mancanza di asili nido sicuri e adeguati e dall’impatto che un figlio potrebbe avere sulla carriera e sulle opportunità di lavoro femminili (24,3%).

«L’alto tasso di disoccupazione giovanile e le fragilità nelle aspettative di reddito potrebbero ritardare ulteriormente i piani di matrimonio e parto, trascinando verso il basso il numero di neonati», ha commentato alla Bbc Yue Su, responsabile dell’Economist Intelligence Unit.

Intanto già nel 2023 la Cina rischia di essere superata dall’India, che con un 1,4 miliardi di abitanti si appresta a strapparle il record di Paese più popoloso al mondo. Secondo quanto dichiarato dall’Economist, si stima che entro il 2064 la popolazione dell’India raggiungerà il picco di 1,7 miliardi di abitanti, più del 50% rispetto a quelli della Cina previsti per lo stesso periodo.

Leggi anche
Ripresa
di Claudia Gioacchini 3 min lettura