Economia

Ai miei tempi avevamo solo Netflix

Il colosso dello streaming inizia a soffrire una concorrenza che si fa via via più agguerrita. Segno che il mercato e i consumatori, anche a causa della pandemia, stanno passando in massa dal broadcast all’on demand
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24 gennaio 2022 Aggiornato alle 08:00

Lo abbiamo sentito ripetere fino alla noia che “la pandemia è stata un grande acceleratore”. La frase è già precipitata nel vasto universo dei luoghi comuni e però, declinata per singoli e specifici ambiti, ci dice qualcosa di vero.

Prendete l’utilizzo delle piattaforme di streaming, che nel racconto prepandemico avrebbero soppiantato, in un tempo nemmeno troppo lontano, le televisioni tradizionali: la chiusura forzata in casa e l’utilizzo più frequente di rete e tecnologia hanno spinto abbonamenti e profitti. E ora che ci sono meno restrizioni e proviamo a sperimentare una convivenza con il virus? Il segnale che è arrivato dal più importante operatore del settore, Netflix, è ambivalente: la crescita attesa degli abbonati per il primo trimestre del 2022 non è alta quanto si attendeva il mercato, che all’annuncio ha affossato il titolo in Borsa facendogli perdere il 20%. Non è il primo dato negativo, visto che il 2021 ha fatto segnare la crescita più bassa dal 2015 nonostante il mostruoso successo di Squid Game.

Ma la verità è che tutto questo ha poco a che fare con il Covid e molto con la concorrenza. Il colosso Disney+, con i suoi titoli della Marvel e di Star Wars, si sta avvicinando molto rapidamente ai numeri di Netflix. Amazon ha appena comprato la Metro Goldwyn Mayer, assicurandosi i diritti di 4.000 film, con pezzi pregiati che vanno da Rocky a Toro Scatenato, passando per Basic Instinct, il franchise di James Bond e Il silenzio degli innocenti. L’affievolirsi di Netflix, dunque, non è causato da un rallentamento del mercato dello streaming, ma dal fatto che questo mercato è esploso.

Il cambiamento è arrivato, è massiccio, è stato effettivamente accelerato dalla pandemia (maledetti luoghi comuni!) e il sorpasso sulla tv “tradizionale” è molto vicino. In fondo il nuovo modello di consumo televisivo non fa altro che rispondere a un’esigenza che abbiamo sempre avuto e alla quale la generazione precedente provò a rispondere con i tristissimi videoregistratori: vedere quello che vogliamo, nel momento nel quale lo vogliamo, senza interruzioni.