Città

Salviamo Firenze dalla “turistificazione”

Studentati a 2.000 euro al mese e appartamenti fino a 10.000 euro al mq. Alcune associazioni cittadine hanno lanciato una raccolta firme per tutelare la città dal far west del mercato immobiliare
Credit: Matteo Lezzi/unsplash
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17 gennaio 2023 Aggiornato alle 15:00

“I ricchi del mondo stanno comprando Firenze. Firenze si organizza”. È lo slogan del Referendum Salviamo Firenze, una raccolta firme lanciata il 14 gennaio per tutelare il capoluogo toscano dal far west del mercato immobiliare e dalla turistificazione selvaggia.

«La cittadinanza assiste da anni a un processo di svuotamento di Firenze, con grandi realtà private pronte a comprarsi un pezzo di città alla volta», spiegano i promotori dell’iniziativa, tra cui le associazioni Firenze città aperta e La comunità delle piagge.

«La conseguenza di medio periodo – aggiungono – è l’espulsione progressiva della residenza da ampi pezzi di città e lo scivolamento verso una città esclusiva in cui sarà sempre più difficile vivere lavorare, studiare».

Gli appartamenti di lusso hanno raggiunto circa 10.000 euro al metro quadro, spiegano le associazioni, con conseguente aumento dei prezzi anche nelle aree circostanti, mentre gli studentati di lusso (circa 2.000 euro al mese) svolgono sempre di più il ruolo di alberghi, godendo di una serie di condizioni di favore.

Oggi, 18.000 famiglie farebbero fatica a trovare una casa in affitto, per non parlare delle difficoltà per gli studenti fuori sede. Tutto questo, sottolineano i promotori, in una città in cui si arriva ad avere 800 case popolari vuote e non assegnate.

«Questo mercato è rivolto a una platea internazionale di persone ricche – spiegano gli attivisti delle Piagge, quartiere della frazione di Brozzi, nella periferia ovest di Firenze – che scelgono di mandare per qualche mese di vacanza/studio le figlie e i figli, o si prendono una seconda/terza/quarta casa per le vacanze».

Per far fronte a questo scenario, sono stati elaborati 2 quesiti referendari relativi al regolamento urbanistico: in primo luogo, si propone l’abolizione della norma che favorisce gli studentati di lusso, permettendogli di svolgere anche attività alberghiera per un periodo extra (in aggiunta alla quota del 49% di attività alberghiera resa possibile dalla normativa nazionale).

Parallelamente, si chiede di abolire la norma che consente agli immobili prima adibiti a servizi pubblici di passare senza pianificazione urbanistica alla destinazione direzionale, in cui rientrano anche gli studentati. Questo «non è un referendum come gli altri – concludono i promotori – ma una possibilità per prendere parola sulla nostra città e rompere il silenzio».

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