Culture

La nuova dimensione dell’arte, tra realtà e digitale

Alla Basilica del Celso, a Milano, 7 artisti contemporanei e i loro diversi linguaggi espressivi. Un viaggio tra scultura, pittura, videoarte, fotografia e installazioni
Federica Belli, The Scar, 2020
Federica Belli, The Scar, 2020
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15 gennaio 2023 Aggiornato alle 17:00

All’interno della suggestiva cornice della Basilica di San Celso a Milano è visitabile la mostra EPTA - SETTE che indaga le forme dell’arte in dialogo con la contemporaneità del digitale, attraverso le opere di 7 artisti selezionati da Isorropia Homegallery in occasione del primo premio d’arte virtuale internazionale Art Rights Prize.

La mostra, aperta al pubblico dal 12 gennaio al 3 febbraio 2023, presenta le installazioni, le sculture, ma anche la videoarte, la fotografia e la pittura di Federica Belli, Federica Cogo, Salma Eltoukhy, Alex Frost, Christine Kettaneh, Marjan Moghaddam e Paolo Treni.

Il termine “epta” - da cui prende il titolo la mostra - dal greco “sette”, non solo rappresenta il numero degli artisti selezionati, ma è diretto riferimento agli elementi stessi dell’arte, anche quella digitale: linea, forma, dimensione, spazio, consistenza, valore e colore. Ogni artista - a suo modo - ne fa uso.

Le opere in mostra di Federica Belli intendono raccontare una presenza femminile perfettamente integrata con la natura, in costante tensione tra le proprie ombre e la propria brillante sensibilità. Quelle di Federica Cogo conducono attraverso l’intensità cromatica in spazi interiori, quasi metafisici, dove gli angoli diventano testimoni dell’incontro tra visibile e invisibile. Salma Eltoukhy, che nel suo diario visivo, esplora l’universo del linguaggio scritto, un mondo dove le lettere assumono carattere d’identità dell’essere umano.

Nella serie di video opere ipnotiche di Alex Frost, il grottesco del consumismo contemporaneo viene rappresentato da forme e colori ammiccanti nei prodotti di uso comune, appositamente studiati per attrarre l’occhio umano. Alla base delle opere di Christine Kettaneh linee, forme, dimensioni e spazio - verticale e orizzontale - vengono contratti e asciugati all’estremo, risultato di un’indagine sull’evoluzione del movimento del corpo umano alla luce dell’elettromagnetismo.

I corpi sinuosi di Marjan Moghaddam, pioniera della Net Art e degli NFT, prendono forma grazie al digitale, ridefinendo il concetto stesso di forma e democratizzando gli spazi espositivi che vengono hackerati dalle sue “Lady” animate in 3D.

Infine i diversi aspetti materici della luce, come elemento naturale o artificiale, sono lo strumento attraverso il quale nelle opere bidimensionali di Paolo Treni si arriva alla pura forma tridimensionale contestualizzata nello spazio, dove tutti gli elementi dell’arte, coesistono grazie alle combinazioni di luce, colore e forma.

 Paolo Treni, Nubes Turbinis, laser, smalti e vernici su plexiglas, 2017
Paolo Treni, Nubes Turbinis, laser, smalti e vernici su plexiglas, 2017
Marjan Moghaddam, Still from GAIA of the Metaverse
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Federica Cogo, Ecce Domus, acrilico su tavola, 2020
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