Ambiente

Animali: le battaglie vinte nel 2022

Sono state tante le lotte portate avanti da Animal Equality lo scorso anno. In attesa di conoscere (e supportare) le prossime, ecco un utile recap
Credit: Cottobro
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14 gennaio 2023 Aggiornato alle 06:30

Nell’ultimo anno, Animal Equality ha raggiunto importanti successi per la salvaguardia degli animali di tutto il mondo.

Questo traguardo è stato possibile attraverso il lavoro del team investigativo, la sensibilizzazione aziendale e la costante attività di lobbying e confronto con le istituzioni.

A questo proposito, il Governo italiano ha riconosciuto l’importanza di porre fine alla sofferenza di milioni di pulcini votando per il divieto del loro abbattimento selettivo, che a partire dal 2027 sarà soltanto un brutto ricordo. Si tratta di una vera e propria pietra miliare nella legislazione sulla protezione degli animali nel nostro Paese che sarà possibile implementare anche grazie all’impegno di associazioni di categoria come Assoavi, che si è impegnata a promuovere l’introduzione nel settore di tecnologie per il sessaggio degli embrioni in grado di identificare il sesso del pulcino molto prima della sua nascita.

Ma non solo, dopo aver documentato le terribili violenze all’interno dei macelli del Messico, il nostro lavoro di pressione politica ha permesso di introdurre anche in quel Paese una serie di divieti che portano a condanne penali per chi infrange la legge nei macelli. Nei luoghi dove vengono macellati milioni di animali ogni anno, finalmente i maltrattamenti non resteranno più impuniti e, anzi, saranno vietati una volta per tutte.

Nel 2022 il nostro lavoro di sensibilizzazione ha raggiunto anche importanti aziende. Dopo aver ottenuto l’impegno da parte di numerose realtà internazionali di ridurre le sofferenze dei polli a rapido accrescimento coinvolti nelle loro filiere, ci siamo uniti a più di 20 organizzazioni per la protezione degli animali per lanciare una nuova campagna europea rivolta a Lidl.

La stragrande maggioranza dei polli venduti dal colosso del discount - come d’altronde dal resto del settore del retailing - sono infatti selezionati geneticamente per crescere in modo accelerato a beneficio del profitto, causando loro sofferenze estreme: come mostrano le nostre indagini, nel giro di poche settimane le zampe e gli organi interni di questi animali ibridi non riescono più a reggere il peso della massa muscolare, rendendo comuni attacchi cardiaci, insufficienza respiratoria e condizioni croniche come la deformità nelle zampe.

Oltre a esprimere attraverso azioni online e proteste pacifiche in strada il nostro dissenso nei confronti di questa ingiustizia, abbiamo deciso di denunciare l’Unione europea. Nello specifico, abbiamo depositato presso la Commissione europea una denuncia contro tutti e 27 gli Stati membri che permettono di allevare polli cosiddetti a rapido accrescimento perché le condizioni in cui vivono e muoiono questi esemplari non sono solo vergognose, ma anche a nostro parere incompatibili con la normativa europea che regola la protezione degli animali.

La Commissione europea ha accolto la nostra denuncia e deciso di avviare le dovute indagini e consultazioni interne per approfondire la problematica.

Non ci siamo fermati nemmeno negli Stati Uniti, dove abbiamo sfidato il più grande fornitore di servizi alimentari del mondo, Compass Group, che si era impegnato nel 2012 a porre fine all’uso delle gabbie di gestazione per le scrofe nella sua catena di approvvigionamento, una forma di reclusione terribile, fisicamente e psicologicamente devastante per quelle madri e i loro cuccioli.

Compass Group, però, invece di mantenere le promesse, ha cancellato l’impegno preso. Così abbiamo deciso di agire attraverso azioni di protesta online e offline finché l’azienda ha annunciato il suo rinnovato impegno a eliminare l’uso delle gabbie di gestazione entro il 2023, nonché quello di non acquistare più uova da galline tenute in gabbia. Animal Equality continuerà a monitorare attentamente il colosso americano per assicurarsi che li mantenga entrambi.

Le iniziative intraprese e i risultati raggiunti sono davvero troppi per elencarli tutti, ma ci teniamo a ricordarne un ultimo in particolare, che ha una ricaduta importante su animali spesso tra i più dimenticati all’interno dell’industria alimentare: i pesci.

Nel 2021 Animal Equality ha pubblicato un’indagine sotto copertura su un macello di salmoni in Scozia, gestito dalla Scottish Salmon Company, tra le maggiori aziende produttrici di salmone in Europa. L’investigazione ha svelato che ai pesci venivano tagliate le branchie mentre erano ancora coscienti, e che venivano bastonati dai lavoratori e lasciati a soffocare. Alla luce di queste scoperte abbiamo inviato una lettera al Comitato scozzese per il Benessere degli Animali chiedendo ispezioni regolari e senza preavviso, telecamere di sorveglianza obbligatorie e filmati a disposizione del pubblico. Nel 2022, a seguito alla nostra indagine, il Governo scozzese ha dato istruzioni per avviare ispezioni di routine orientate al controllo del benessere degli animali.

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