Le donne afghane fotografate con le attrezzature degli sport che il regime impedisce loro di praticare. I librai russi camuffano le opere per timore della censura. In Corea del Sud i lavoratori edili protestano in piazza
Kabul (Afghanistan). Una donna afghana posa con un pallone da basket. La foto fa parte di una serie di ritratti realizzati per denunciare la condizione femminile nel Paese, dove i talebani hanno bandito donne e ragazze dallo sport, dalle scuole secondarie e da parte delle attività lavorative.
Credit: AP/ Ebrahim Noroozi
Mosca (Russia). Un libro segnato con l’adesivo di “riservato ai maggiori di 18 anni” nella libreria Respublika. Per timore della possibile censura da parte del Cremlino, diverse librerie russe nascondono così, o avvolgendoli in carta marrone o pellicola di plastica, i volumi scritti dai cosiddetti “agenti stranieri”, persone ritenute impegnate in attività politiche con il sostegno estero. Credit: Irina Bujor / KommersantSeul (Corea del Sud). I membri dei sindacati dei lavoratori edili durante una manifestazione vicino all’Ufficio presidenziale contro la politica del lavoro del governo presieduto da Yoon Suk-yeol. Credit: EPA/JEON HEON-KYUN