Diritti

Lo strano caso della cittadinanza italiana ai Bolsonaro

Nel 2021, la sindaca di Anguillara Veneta concesse il riconoscimento onorario all’ex Presidente brasiliano. La richiesta avanzata nel 2020 dai figli Eduardo e Flávio sembra ancora in fase di elaborazione
Credit: EPA/Joedson Alves
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
10 gennaio 2023 Aggiornato alle 22:00

«Jair Bolsonaro non ha mai chiesto la nostra cittadinanza». A dichiararlo, intervenendo in mattinata alla trasmissione Rai Radio anch’io è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che smentisce alcune dichiarazioni diffuse ieri dai media brasiliani secondo cui l’ex presidente del Brasile avrebbe fatto richiesta di ottenere la cittadinanza italiana.

Bolsonaro, che nelle ultime ore - secondo quanto riporta il quotidiano carioca O Globo - è stato ricoverato presso l’AdventHealth Celebration di Orlando in Florida, per “forti dolori addominali”, si trova negli Stati Uniti dove si è ritirato a 2 giorni dalla scadenza del suo mandato - il 1° gennaio - per sottrarsi ad almeno 4 indagini penali aperte a suo carico in Brasile.

Ma il visto riservato a capi di Stato, funzionari governativi e diplomatici con cui Bolsonaro è atterrato in Florida, riferisce all’agenzia di stampa Reuters un portavoce del Dipartimento di Stato Usa, a breve potrebbe non essere più valido ora che il suo incarico è terminato. Se non vuole lasciare il Paese, l’ex presidente dovrebbe quindi fare richiesta di cambiare il suo status.

I deputati democratici, però, premono per la sua estradizione. Una richiesta diventata più pressante dopo il tentato golpe dei sostenitori di Bolsonaro, che l’8 gennaio hanno assaltato il Parlamento brasiliano, la Corte suprema e Palácio do Planalto, sede della residenza presidenziale. Il bilancio è di circa 50 feriti e 1.500 arresti.

«Gli Stati Uniti devono cessare di offrire rifugio a Bolsonaro in Florida», ha twittato la deputata democratica Alexandria Ocasio Cortez. Dello stesso parere il deputato dem Joaquin Castro: «Gli Stati Uniti non dovrebbero essere un rifugio per questo autocrate che ha ispirato azioni di terrorismo interno in Brasile. Dovrebbe essere rimandato in Brasile».

«Non ci arrenderemo finché non scopriremo chi ha finanziato tutto ciò che è accaduto in questo Paese», ha dichiarato l’attuale presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva. Bolsonaro, dal canto suo, ha criticato le violenze e respinto le accuse «senza prove» che gli attribuiscono la responsabilità dell’insurrezione.

La smentita del Governo italiano arriva dopo che ieri Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra e portavoce di Europa Verde, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri per avere chiarimenti in merito.

Diverso il caso dei figli dell’ex presidente. Tajani ha infatti confermato che 2 di loro, Eduardo e Flávio Bolsonaro, hanno chiesto la cittadinanza italiana nel 2020, ma che questa si trova ancora in fase di elaborazione. A renderla legittima il fatto che il bisnonno di Bolsonaro nacque ad Anguillara Veneta, in provincia di Padova, prima di emigrare in Brasile all’età di 10 anni. «Ci sono leggi che autorizzano la cittadinanza, ci sono persone che hanno diritto di diventare cittadini italiani se lo chiedono», ha aggiunto Tajani.

Non si vuole qui fare della facile retorica, ma è difficile non pensare alle storture di un sistema che in virtù del cosiddetto iure sanguinis consente, limitandosi alla sola verifica dei requisiti e senza alcuna valutazione nel merito, il riconoscimento della cittadinanza italiana a cittadini stranieri di ceppo italiano, mentre non è riconosciuta a persone nate o residenti in Italia dove si discute da anni di ius soli, ius scholae e ius culturae.

Ma c’è dell’altro. Nel novembre 2021 il comune di Anguillara, presieduto dall’attuale sindaca leghista Alessandra Buoso, concesse la cittadinanza onoraria allo stesso Jair Bolsonaro, contro la quale a febbraio 2022 Bonelli presentò un ricorso presso il tribunale di Padova che ancora pende in Cassazione.

«Chi a suo tempo ha sostenuto pubblicamente e con afflato campanilistico la presidenza di Bolsonaro non può oggi tacere e deve apertamente condannare quanto in queste ore sta accadendo in Brasile», ha dichiarato Cristina Guarda, consigliera regionale veneta di Europa Verde. A lei si uniscono le proteste di altri esponenti politici, da Rifondazione Comunista al Movimento 5 Stelle, che chiedono la revoca della cittadinanza onoraria.

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