Diritti

Primarie Pd: l’ipotesi del voto online

La proposta di Schlein ha trovato l’opposizione dell’area Bonaccini. «Significherebbe non garantire un voto sicuro» ha argomentato Picierno, candidata vice-segretaria del presidente dell’Emilia-Romagna
Il presidente della Regione Emilia Romagna e candidato alla segretaria del Pd Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa con la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno per annunciare un ticket per la campagna alle primarie del Partito Democratico, presso il teatro Vascello, Roma, 28 dicembre 2022.
Il presidente della Regione Emilia Romagna e candidato alla segretaria del Pd Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa con la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno per annunciare un ticket per la campagna alle primarie del Partito Democratico, presso il teatro Vascello, Roma, 28 dicembre 2022. Credit: ANSA/ANGELO CARCONI
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
9 gennaio 2023 Aggiornato alle 20:00

Primarie sì, primarie no. Poi primarie quando, con la proposta di rinviarle di una settimana dal 19 al 26 febbraio per evitare un eventuale “ingorgo” tra i flussi ai gazebo dei dem e quelli alle urne delle elezioni Regionali (che però sono fissate una settimana prima il 12).

Da venerdì 6 gennaio, quando Elly Schlein ha avanzato la proposta sulla Stampa, il dilemma si è arricchito di un’ulteriore variante: aprire le consultazioni al voto online, concedendo un’opzione digitale alla possibilità che il partito - in calo nei sondaggi - si smaterializzi, oppure limitarsi alla cara vecchia scheda elettorale.

«La proposta di voto online lanciata da Elly Schlein è sbagliata e oltretutto irrealistica e inapplicabile a poche settimane dal voto – ha argomentato Pina Picierno, candidata vice segretaria di Bonaccini – significherebbe non garantire un voto sicuro alle iscritte e agli iscritti, trasformando così uno dei processi più importanti della nostra comunità in una insensata imitazione della piattaforma Rousseau del Movimento 5 Stelle».

«Sbagliata», «irrealistica», «inapplicabile». Eppure nel 2021 il Pd aveva già sperimentato – per scegliere il candidato sindaco a Roma, Torino e Bologna – un sistema misto che prevedeva il voto online sull’apposita piattaforma Partecipa tramite autenticazione via Spid (Sistema Pubblico d’Identità Digitale).

Un’esigenza dettata dalla necessità di ridurre il contatto fisico imposta dall’emergenza pandemica, e che ora Schlein spera di poter utilizzare nella direzione opposta: rendere le primarie un evento politicamente contagioso, creare assembramenti contro l’assottigliarsi dei consensi, diminuire il distanziamento tra i cittadini e il Partito.

In questo senso, la preoccupazione espressa da Picierno di dover ricorrere a questa modalità «a poche settimane dal voto» sembra dettata da 2 fattori. Il primo riguarda la predetta interpretazione del tempo di una forza politica per la quale, almeno dal 25 settembre in poi, vale il principio di sovrapposizione enunciato dalla meccanica quantistica: il Pd, come il gatto di Schrödinger, è vivo e morto insieme.

Il secondo, più correntizio, riguarda i possibili timori che la più giovane candidata alla segreteria del Pd – 37 anni, 12 in meno della seconda più giovane Paola De Micheli – sia la più avvantaggiata dalla potenziale platea di voti online.

Sulla questione è intervenuto anche Matteo Orfini: «Leggo che si sta discutendo di fare le primarie per la segreteria del Pd consentendo il voto online. Io capisco che per molti ormai politica e like sui social sono la stessa cosa. Salvo poi scoprire quando si vota che ai like spesso non corrispondono voti». Secondo l’ex presidente del Pd «votare non può essere sostituito da un click».

Più aperturista l’altro candidato alla segreteria Gianni Cuperlo: «Se c’è un albo trasparente e una registrazione 48 ore prima, con l’iscrizione all’albo degli elettori, possiamo discuterne».

Schlein non si dà per vinta. «Per noi la proposta non è affatto archiviata e continuiamo a tenerla sul tavolo», fa sapere oggi all’Adnkronos un parlamentare del Pd. È possibile che ne sapremo qualcosa di più dopo la riunione della direzione del Pd fissata per l’11 gennaio, quando dovrebbe venire confermata anche la data esatta delle primarie.

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