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Harry e Meghan: quanto valgono gli affari di famiglia

Libri, serie tv e podcast sono solo alcuni dei progetti dai quali i duchi del Sussex ricavano cifre stellari: c’è chi ipotizza addirittura superiori a quelle che elargiva loro la Regina
Credit: Rolf Vennenbernd/dpa
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
10 gennaio 2023 Aggiornato alle 12:00

Esce in tutto il mondo il 10 gennaio 2023 Spare, l’autobiografia del principe Harry, ma a causa di una svista – che c’è chi definisce in realtà una strategia di marketing ben studiata – l’embargo che precedeva il lancio è saltato e molti dettagli sono già trapelati.

Colpa (o merito) del mercato librario spagnolo, che ha messo accidentalmente (?) i libri in vendita già da un paio di giorni, permettendo a qualche utente di acquistarli prima che venissero riportati in magazzino, e soprattutto alla stampa inglese di attingervi a piene mani.

Gossip e rivelazioni a parte, che per lo più non fanno che infarcire le accuse che i duchi del Sussex lanciano ciclicamente verso la famiglia Reale britannica, ciò che è davvero interessante capire è quanto il lamento perenne abbia generato e genererà denaro per la coppia.

La risposta breve è una sola: moltissimo.

Ma entriamo nello specifico. Focalizziamoci sul libro scritto a quattro mani con il giornalista premio Pulitzer J.R. Moehringer (già ghostwriter di Agassi) e tradotto in 16 lingue, quel che sembra certo è che la casa editrice americana Penguin Random House, detentrice dei diritti mondiali, abbia versato al Principe un anticipo dai 20 ai 25 milioni di dollari, che coprirebbe anche altri lavori al momento non meglio specificati. Una somma ingente che avrebbe convinto Harry ad accantonare l’idea, accarezzata alla morte della Regina, di cancellarne l’uscita.

All’anticipo si aggiungeranno i proventi delle vendite, che però, come già reso noto, in parte saranno destinati a enti di beneficenza. 1,5 milioni di dollari finiranno a Sentebale, organizzazione fondata dallo stesso Harry e dal principe Seeiso del Lesotho che si occupa di bambini e giovani del Lesotho e del Botswana affetti da Hiv o Aids; mentre all’associazione Wellchild impegnata nell’assistenza domiciliare di bambini e giovani con complesse esigenze sanitarie e della quale Harry è ambassador da 15 anni, arriveranno 300.000 sterline.

Già prima del libro però era evidente come la coppia fosse riuscita, sotto il sole della California dove attualmente risiede, a creare un business a diversi zeri puntando in buona parte sulla lotta ai Windsor e sul vittimismo nei confronti della Royal Family che ha rinnegato la propria pecora nera.

Dopo la perdita dello status di membri attivi della Corona e l’obbligo di rinuncia al marchio Sussex Royal, Harry e Meghan hanno iniziato a gestire gli affari tramite la Archewell Foundation.

Non certo un ripiego visto che da allora con la diramazione mediatica Archewell Productions hanno firmato accordi stimati in circa 100 milioni di dollari con Netflix e Spotify. I primi convogliati nella docuserie autobiografica Harry & Meghan e nello show Live to Lead; i secondi in una partnership pluriennale per la produzione del podcast Archewell Audio, con un contratto approssimativo di 25 milioni di dollari.

Una macchina da soldi che funziona in coppia così come singolarmente, considerando i milioni che ruotano intorno a Spare, ma anche quelli derivati dalla vendita dal libro per bambini The Bench scritto da Meghan Markle lo scorso anno, e dalla nomina di Harry a chief impact officer della società californiana Betterup, specializzata nel supporto personalizzato ai dipendenti e nella tutela della loro salute mentale.

Non si può certo dire, quindi, che gli ex membri della famiglia Reale non abbiano il senso degli affari, e nemmeno che non sappiano trasformare un evento in apparenza negativo in oro.

Dallo strappo con la Corona, a gennaio 2020, c’è chi ipotizza che sia più il denaro guadagnato sfruttando la loro immagine e la guerra familiare, rispetto a quello lasciato sul piatto andandosene.

Che sia effettivamente così oppure no non è dato a sapersi ma è indubbio che fino a quel momento i Sussex ricevessero il 95% del loro reddito annuale da Carlo, allora Principe di Galles e oggi Re e il restante 5% dal Sovereign Grant finanziato dai contribuenti.

Per il 2018-2019 si parla di 5 milioni di sterline, servite a coprire le loro spese, ma anche quelle di William e Kate, per funzioni pubbliche e alcune private.

Come se non bastasse, per aiutarli a diventare finanziariamente indipendenti, Carlo avrebbe nuovamente versato loro una sostanziosa ma misteriosa somma nel 2020.

All’ingente patrimonio si aggiungono anche il Frogmore Cottage, a Windsor, donato dalla Regina come regalo di nozze, parte dei 13 milioni di sterline che William e Harry hanno ereditato dalla madre Diana e una fetta di eredità lasciata sempre dalla Regina al nipote.

Insomma, liti di famiglia a parte, l’impero (economico) dei Sussex sembra più solido che mai.

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