Wiki

Droghe, impariamo a distinguerle

Esistono alcune sostanze utilizzate per scopi medici, mentre altre vengono vendute illegalmente. Oppio, morfina, eroina, amfetamine, barbiturici: facciamo chiarezza, cercando anche di capire quanto costano
Credit: lil artsy
Tempo di lettura 11 min lettura
29 marzo 2023 Aggiornato alle 12:25

Il consumo di droghe è iniziato nell’800 come assunzione “elitaria” delle sostanze; poi, negli anni ’70, c’è stata l’esplosione del consumo di massa, frutto di un cambiamento culturale che ha “proletarizzato” le droghe stesse.

Oggi la Relazione europea sulla droga 2022 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze - Emcdda, relativo ai dati dei 27 Paesi Ue (più Turchia e Norvegia), ha messo in evidenza il ritorno ai livelli pre-pandemici del consumo di stupefacenti, sulla base anche dei dati elaborati dal Dipartimento per le Politiche Antidroga che segnala l’aumento della produzione, del traffico e della disponibilità in Europa. È stata rilevata anche una continua apparizione di nuove sostanze psicoattive (Nps) in Ue (circa 1 alla settimana): sono ormai 880 le Nps monitorate dall’Emcdda dal 1997.

Quali sono le principali droghe?

La droga, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è una sostanza naturale o di sintesi che altera la coscienza, la percezione o l’umore, il cui consumo può portare a una dipendenza (fisica o psichica) oppure a danni alla salute.

In altre parole, è una sostanza psicoattiva che, se inalata, iniettata, fumata, ingerita, assorbita attraverso la pelle o da diverse mucose, provoca un temporaneo cambiamento psichico o fisico (o entrambi). Alterando le funzioni delle cellule nervose, le droghe possono compromettere gli equilibri psicologici e i normali processi mentali.

La classificazione delle droghe è molto lunga; possiamo distinguerle in:

1. droghe deprimenti, come oppiacei, barbiturici, tranquillanti;

2. droghe stimolanti, come cocaina, anfetamina, derivati anfetaminici, caffeina, Ghb, smart-drugs, antidepressivi, khat;

3. droghe allucinogene, come canapa indiana e derivati, Lsd, mescalina, ketamina, psilocibina.

Alcuni esempi di droghe

L’oppio è ottenuto dalla pianta erbacea del Papaver sonniferum e ne esistono molte varietà in commercio (a seconda della percentuale di “morfina” contenuta). Si presenta come una massa scura, ha un odore acre, forte e il sapore è amaro. Viene solitamente confezionato in flaconi contenenti polvere di oppio oppure in “pani”, di peso variabile. Può essere mangiato o più comunemente fumato; inizialmente, in piccole dosi, si cade in uno stato di eccitamento, di serenità, benessere, euforia a cui poi segue uno stato di depressione, sonnolenza e possibili disturbi all’apparato digerente e alla circolazione.

La morfina è il principale derivato dell’oppio e si distingue tra “morfina” semplice (cloridrato di morfina) e “Morfina base o grezza”. La prima è usata in medicina a scopo terapeutico e si presenta come polvere bianca cristallina o liquido in fiale incolore o giallastro. La seconda, “base o grezza”, è un prodotto intermedio ulteriormente trattato chimicamente, e che diviene infine “eroina”. La sostanza può essere assunta anche per via orale o con l’iniezione intramuscolare o endovenosa. In minime dosi provoca euforia e piacevole ebbrezza mentre, a dosi più elevate, annullamento della percezione del dolore e sonno profondo.

L’eroina, appunto, si ottiene dalla trasformazione chimica della morfina. Si presenta come polvere bianca o marrone, spesso granulare, amara, molto solubile in acqua, con odore di acido. L’assunzione può avvenire attraverso iniezione in vena oppure può essere fumata o inalata. Gli effetti sono di natura deprimente e calmante: proteggono apparentemente dall’ansia, dalla paura, dal disagio psichico e riducono il desiderio di cibo, di sesso, dando sonnolenza (alternando stati euforici e depressivi), forte eccitazione e passività. La “sindrome di astinenza”, particolarmente dolorosa in questo caso, predispone il tossicomane ad atti inconsulti e violenti.

Il metadone è impiegato nella terapia di mantenimento da eroina. Il Consiglio Superiore della Sanità ha ribadito che la sostanza è uno stupefacente di media tossicità, in grado di indurre uno stato di specifica tossicodipendenza; quindi, il ricorso terapeutico deve essere sempre praticato in idonei ambienti di ricovero, valutando le possibili limitazioni e controindicazioni. Il metadone è una polvere cristallina bianca, amara, solubile in acqua; può essere assunto per via orale o anche per iniezione intramuscolare o sottocutanea. Gli effetti sono quelli di potente analgesico con una sintomatologia caratterizzata da sonnolenza, stordimento, sudore, vertigini, pruriti, vomito.

La cocaina nasce dalla pianta di coca e si presenta in polvere, cristallina, bianca, simile al sale fine, ma si può trovare anche in compresse, tavolette o allo stato liquido in fiale. Viene assunta inalandola per via nasale, fumata o iniettata; ha un sapore amaro e provoca una sensazione di freddo, lasciando sulla lingua un senso di anestesia. Gli effetti danno sensazione di forza e di energia con riduzione della fatica, eccitazione e loquacità, diminuzione del bisogno di cibo, euforia, minor sensibilità alla fatica e al dolore. Dopo qualche ora dall’assunzione, il consumatore inizia a sentirsi stanco, assonnato e depresso; tipici segni di intossicazione riguardano le pupille dilatate, tremori, ulcere al naso e manie persecutorie. Non si ha la “sindrome di astinenza” ma un’elevata dipendenza psichica.

Le amfetamine sono un gruppo di farmaci ad azione eccitante usati anche nella terapia di alcune malattie nervose; si trovano come polveri cristalline più o meno biancastre, in fiale, o pasticche e capsule di vario colore e forma; si assumono generalmente per via orale o per iniezione endovenosa. Gli effetti che ne derivano sono simili a quelli provocati dalla cocaina: eccitazione, potenziamento delle capacità intellettive e della memoria, annullamento delle sensazioni di fame, di dolore e di sforzo fisico. La sindrome di astinenza si risolve con la somministrazione di sostanze a effetti “antagonisti” (oppiacei e depressivi) rispetto alla droga abituale.

Il crack è un composto che si ottiene aggiungendo alla cocaina in polvere bicarbonato di sodio e acqua. Viene venduto sotto forma di cristalli di crack in fiale trasparenti; viene fumato in pipa con l’eventuale aggiunta di tabacco e/o marijuana. Gli effetti immediati sono uno stato di euforia con alternanti sensazioni di depressione e delusione. A differenza dalla cocaina, ha la pericolosa caratteristica di provocare in tempi brevi grave dipendenza fisica e psichica.

I barbiturici derivano dall’acido barbiturico e vengono usati in medicina come sedativi, ipnotici e antiepilettici. Generalmente i consumatori ne iniziano l’uso su prescrizione medica, ma la proseguono anche dopo. I composti del mercato clandestino sono pastiglie, compresse e capsule di vario colore e dimensioni; si assumono per via orale o per iniezioni endovenose o intramuscolari. Gli effetti sono senso di benessere, piacevole rilassamento e diminuzione delle inibizioni. La dipendenza fisica è elevata e si instaura solo dopo un uso intenso e prolungato; anche quella psichica è molto forte.

I tranquillanti sono farmaci usati in medicina per ridurre gli stati d’ansia, la tensione nervosa, l’agitazione e l’insonnia. Sono in commercio sotto forma di capsule, compresse, pillole e fiale e vengono generalmente assunti per via orale o per iniezioni; gli effetti sono comunque caratterizzati da rilassamento, torpore, attenuazione del dolore fisico. L’abuso di tranquillanti produce dipendenza fisica e psichica (quest’ultima particolarmente accentuata).

La mescalina è il principio attivo della prima pianta “magica” studiata scientificamente all’inizio del secolo, il Peyotl o Peyote messicano. La mescalina è una polvere più o meno bianca, virante sul marrone, solubile in acqua; sul mercato clandestino può trovarsi in capsule, compresse o “bottoni” secchi, cioè boccioli essiccati del cactus. La droga può essere fumata, ingerita o mangiata, masticandola lentamente; gli effetti sono di tipo allucinatorio, con eccitazione, insonnia, sensazioni di onnipotenza, logorrea. Questa sostanza dà solo dipendenza psichica e quindi non provoca “sindrome da astinenza”.

L’Lsd, prodotto di sintesi, è il più potente allucinogeno conosciuto e si presenta in pillole di varie dimensioni. Gli effetti dell’assunzione portano all’intensificazione delle esperienze sensoriali quali il colore, il suono e il tatto, allucinazioni, visive e uditive, errata percezione del tempo e dello spazio. I rischi per la salute si riferiscono alla neurotossicità e al cosiddetto fenomeno del flash-back, cioè alla ripetizione delle allucinazioni senza nuove assunzioni. La dipendenza psichica è variabile ma in genere è modesta; quella fisica è inesistente.

Il Dom (chiamato anche Stp), deriva dal trattamento chimico di composti anfetaminici con la mescalina. Si presenta in polvere incolore e inodore ed è confezionato in compresse e capsule; a volte viene mescolato a psicofarmaci, barbiturici o tranquillanti per ottenere effetti “sinergici” (cioè potenziati) o “incrociati” (antagonisti). A piccole dosi produce eccitazione ed euforia tipiche da “amfetamine”, mentre a dosi superiori procura effetti allucinogeni. Non si ha “sindrome di astinenza” perché la dipendenza psichica è modesta e quella fisica inesistente.

L’ecstasy, sotto la dizione chimica di Mmda (Methyl Methylene Dioxy Amfetamina), si presenta in forma di pillole, capsule o pastiglie di vario colore. Il primo e principale effetto è la sensazione paradisiaca, che consiste nella capacità di facilitare i rapporti sociali, oltre che di affrontare per ore la fatica del ballo, della fame, della sete, del sonno e perfino del dolore. Alcuni effetti sono gravi: sudorazione profusa, secchezza della bocca così netta da far venire la lingua a penzoloni, brividi, pelle d’oca, vomito, cefalea intensa, atassia, bruxismo. Sono stati registrati casi di morti improvvise di consumatori di ecstasy per collasso cardiocircolatorio, insufficienza respiratoria acuta, convulsioni, rabdomiolisi (distruzione delle masse muscolari), coagulazione intravascolare disseminata e insufficienza renale grave. L’ecstasy può dare dipendenza.

La marijuana è ricavata dalle foglie della pianta della Cannabis indica mischiate assieme. Appare come una mistura somigliante al tabacco o all’origano, il cui colore varia dal verde chiaro al verde scuro o al bruno, e ha il caratteristico odore del fieno secco. Tipicamente viene inalata attraverso il fumo in sigarette chiamate “spinelli”. Gli effetti sono varianti, caratterizzati da euforia, aumento della sensibilità visiva e uditiva, sensazione di benessere e rilassamento talvolta sonnolenza. Può dare dipendenza.

L’hashish viene prodotto dalla resina della cannabis e si presenta in forma solida, di colore marrone, emanante un forte odore e viene assunta fumandola. Dopo alcuni minuti dal suo consumo, produce euforia, disinibizione, rilassamento e aumento dell’appetito. A dosaggi elevati è possibile riscontrare depersonalizzazione, disorientamento, allucinazioni, confusione mentale e delirio. I segni di intossicazione riguardano tachicardia, tremori e allucinazioni; inoltre, crea dipendenza.

L’olio di hashish è ottenuto mediante distillazione ripetuta delle foglie o della resina della Cannabis indica; si presenta come una sostanza liquida, densa e viscosa di colore scuro, con un odore aromatico. Viene contrabbandato in sacchetti di plastica consistente sigillati a caldo, in flaconi a chiusura ermetica e in fiale; si assume fumandolo. Gli effetti dell’olio sono simili a quelli provocati dall’hashish ma molto più forti.

Quali sono le droghe più diffuse e quanto costano?

Secondo gli ultimi dati della relazione annuale del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a fronte di un sostanziale aumento delle sostanze sequestrate (+54% rispetto al 2020), il 74% delle oltre 91 tonnellate di sostanze requisite ha riguardato i prodotti della cannabis, il 22% cocaina e poco meno dell’1% eroina e altri oppiacei; le sostanze sintetiche hanno rappresentato meno dello 0,2% del totale mentre le altre sostanze quasi il 2,9%. In crescita le percentuali di principio attivo rilevate nei campioni sequestrati di hashish, crack e metamfetamine; stabili quelle di marijuana, cocaina, eroina e Mdma.

La Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (Dcsa) fornisce le stime dei prezzi di mercato delle sostanze stupefacenti sulla base dei dati provenienti da 11 città campione e differenzia i costi delle stesse sulla base del canale di vendita: traffico o spaccio. Aumentano i prezzi al dettaglio per marijuana e hashish così come quelli di cocaina, metamfetamine ed ecstasy; cala il prezzo medio per eroina bianca e amfetamine, mentre rimane stabile quello dell’eroina brown. La spesa per il consumo di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale è stimata per il 2020 in 14,8 miliardi di euro, di cui circa il 44% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e quasi il 30% all’utilizzo della cocaina.

Nel dettaglio, nel 2021 i prezzi di vendita per la marijuana oscillavano tra 2.363 e 3.347 euro al kg, mentre quelli dello spaccio tra 8 e 11 euro al grammo. Per quanto riguarda l’hashish, in riferimento sempre al canale del traffico e dello spaccio, i prezzi oscillano rispettivamente tra 2.705 e 3.773 euro e tra 10 e 13 euro.

I prezzi dell’eroina si differenziano: il prezzo dell’eroina brown (diamorfina base) nel mercato va da 17.727 e 22.594 euro mentre quello riferito allo spaccio tra i 37 e i 45 euro; relativamente all’eroina bianca (cloridrato di diacetilmorfina) i prezzi del traffico variano tra 26.870 e 31.896 euro mentre quelli dello spaccio tra 48 e 59 euro. La cocaina ha i prezzi più elevati, che variano tra 35.579 e 41.511 euro nel canale del traffico e tra 73 e 93 euro al dettaglio.

Il prezzo medio per 1.000 pasticche di ecstasy varia tra 7.646 e 9.059 euro per quanto riguarda il traffico, mentre una singola dose al dettaglio ha un prezzo che oscilla tra 16 e 21 euro. Infine, per quanto riguarda le sostanze stimolanti, i prezzi del traffico relativi alle amfetamine variano tra 6.628 e 7.600 euro, quelli delle metamfetamine tra 10.646 e 11.445 euro e tra 9.799 e 10.799 euro quelli dell’Lsd. I prezzi al mercato dello spaccio risultano compresi tra 23 e 28 euro per una dose di amfetamine, tra 26 e 34 euro per metamfetamine e tra 20 e 28 euro per Lsd.

Leggi anche
Giovani
di Costanza Giannelli 6 min lettura