Bambini

L’Italia è da adottare: nuovo presidente cercasi!

La notizia di oggi – da raccontare a bimbi e bimbe - è una cosa molto importante che accade tra due giorni, e che succede solo ogni sette anni. In un palazzo su di un colle, che si chiama Quirinale
Tempo di lettura 3 min lettura
22 gennaio 2022 Aggiornato alle 08:00

Dopodomani, più o meno all’ora in cui torni da scuola, succederà una cosa molto importante in Italia: si sceglierà il prossimo Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, che è stato il Presidente per gli ultimi 7 anni, se ne va, anche se tutti volevano che restasse perché era molto bravo. Dopotutto, uno non è mica obbligato a fare una cosa solo perché gli riesce bene. Bisogna trovare un sostituto – e un sostituto altrettanto bravo non guasterebbe affatto.

Per diventare Presidente bisogna essere italiani e avere più di cinquant’anni, e cioè non essere vecchissimi, ma solo un po’ vecchi. Saggi come un nonno, comunque. Questo vuol dire che potremmo benissimo avere un Presidente di colore o addirittura una Presidentessa: avremmo tanto da imparare con loro. Ma in 74 anni di Repubblica, alla Presidenza non si sono visti né donne né persone di colore – e non perché non ce ne siano.

Il Presidente (o la Presidentessa), non lo scelgono tutti i cittadini ma i membri del Parlamento, che sono più o meno mille e di lavoro fanno i politici, ovvero si occupano di fare le leggi. Siccome sono in mille e non la pensano tutti uguale, scegliere il Presidente (o la Presidentessa) non è per niente facile, perché all’inizio servono i due terzi dei voti, e cioè un sacco.

È laboriosissimo fare andare d’accordo mamma, papà e quattro nonni sulla meta per le vacanze estive. Non ti dico cos’è cercare di ottenere 672 voti tutti uguali. È come fare un puzzle di mille pezzi. E infatti, spesso ci vogliono giorni e giorni per trovare il Presidente (o la Presidentessa) giusti.

Una volta trovato, il Presidente (o la Presidentessa) della Repubblica ha un compito bellissimo, cioè difendere la Costituzione, che è la legge più importante di tutte: non dice solo quello che possiamo o non dobbiamo fare, ma quello in cui crediamo. L’articolo 11, per esempio, dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Sai cosa vuol dire “ripudia”? Vuol dire che l’Italia, la guerra, la schifa proprio e che, se ha un problema con te, te lo viene a dire prima di dartele di santa ragione. Niente male, eh?

Il Presidente (o la Presidentessa) della Repubblica non sta da una parte o dall’altra, ma al di sopra di tutti. Protegge la Costituzione da leggi nuove che potrebbero indebolirla. Autorizza le leggi buone – ma anche le meno cattive vanno bene. Organizza i referendum, che sono delle domande in cui si chiede a tutti i cittadini di scegliere la risposta, e la risposta diventa una legge.

È il Presidente (o la Presidentessa) a nominare le persone con gli incarichi più importanti – e no, non rientrano in questa categoria Bebe Vio e i Måneskin, anche se forse dovrebbero. E soprattutto, il Presidente (o la Presidentessa) cerca di farci andare tutti d’accordo, malgrado le nostre differenze. È quel nonno (o quella nonna) che ci obbliga a fare pace quando abbiamo le mani ancora calde delle sberle che vorremmo dare. Siccome però ci fidiamo di lui (o di lei), che ne ha viste tante, ci fidiamo anche dei suoi saggi consigli. E ne usciamo tutti meno ammaccati e più tranquilli.

Leggi anche
Futuro
di Eloisa Del Giudice 3 min lettura
Bambini
di Eloisa Del Giudice 3 min lettura