Ambiente

Che fine fa l’albero di Natale dopo le feste? 

Come ogni anno è arrivato, inesorabile, il momento in cui dobbiamo togliere palline e lucine e capire come sistemare l’abete, vero o finto che sia. Ecco una guida
Credit: Frans van Heerden/pexels
Tempo di lettura 4 min lettura
6 gennaio 2023 Aggiornato alle 13:00

Che sia vero o finto, classico o moderno, vivo o sintetico, piccolo o grande, l’albero di Natale è il vero protagonista delle feste. Non è Natale senza l’albero, qualunque esso sia e a confermarlo il fatto che più di 8 italiani su 10 non vi rinunciano.

Secondo le stime di Coldiretti, nel nostro Paese ne vengono venduti circa 10 milioni ogni anno. Di questi il 63% è fatto interamente di plastica ma non manca chi preferisce alberi veri.

A prescindere dalla scelta tuttavia, ogni anno arriva, inesorabile, il momento in cui dobbiamo togliere palline e lucine e capire che fine far fare all’albero di Natale, vero o finto.

Come occuparsi degli alberi di Natale veri

Per prima cosa è necessario fare una distinzione. Esistono alberi senza radici, che una volta usati il più delle volte vengono buttati e smaltiti come rifiuti verdi; e quelli con le radici che, passate le feste, vengono ripiantati. Ma attenzione: non si tratta di un’operazione così semplice.

Se volete dare una seconda vita ai vostri alberi di Natale veri con radici dovete, in primo luogo, avere un giardino o un grande spazio esterno verde a disposizione, oltre a sapere come curarlo, mantenerlo e farlo crescere bene. Se disponete di pollice verde e vi intendete dell’argomento, non ci saranno grandi problemi ma se invece non siete abili giardinieri e non amate dilettarvi in questo passatempo, è meglio lasciar perdere. Potete però portare il vostro arbusto vivo in un vivaio specializzato, dove sarà qualche esperto a prendersene cura e a dargli davvero la seconda vita che merita.

Come occuparsi degli alberi di Natale finti

I motivi principali per cui moltissimi italiani preferiscono un albero di Natale finto sono il prezzo inferiore e la comodità maggiore. Ma c’è anche il rovescio della medaglia.

Questi oggetti sono infatti di materiale sintetico e per realizzarne uno di medie dimensioni si emettono nell’atmosfera ben 35 kg di anidride carbonica.

Un albero di Natale finto di medie dimensioni, insomma, non è un grande amico dell’ambiente.

Gli studi dimostrano che per renderlo più eco-friendly possibile dovremmo tenerlo con noi per almeno vent’anni. Cosa che, di fatto, avviene molto raramente visto che la maggior parte delle persone se ne sbarazza dopo pochi Natali.

Finite le feste invece si dovrebbe mettere nello scatolone e tirarlo fuori gli anni successivi, oppure rivenderlo o regalarlo ad associazioni o scuole.

Se invece è distrutto e ce ne vogliamo assolutamente liberare, è necessario seguire le linee guida del Comune di residenza per smaltirlo nel modo corretto., visto che non basta che sia fatto di plastica per buttarlo nella raccolta della plastica.

Quando togliere l’albero di Natale

Un’altra domanda che molti si fanno è quale sia il momento più adatto per togliere l’albero di Natale.

«L’epifania tutte le feste porta via», recita un antico e popolare proverbio e di conseguenza il 6 gennaio sembra essere la risposta più corretta e diffusa. Ma non per tutti è così. Sono moltissimi gli italiani che rimandano il momento di ben 27 giorni. Il motivo?

Il 2 febbraio di ogni anno ricorre la festa della Candelora, per i cattolici, il momento in cui si celebra la benedizione delle candele al tempio da parte di Gesù, nonché la purificazione di Maria dopo la nascita di Cristo. Si tratta di due avvenimenti centrali per il cristianesimo che vengono raccontati nella Bibbia e che alcuni fanno coincidere anche con il momento di togliere l’albero.

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