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Come iscrivere i figli all’asilo nido?

Esistono differenze in base al comune di appartenenza e alla struttura scelta (pubblica o privata). Ecco una piccola guida per capire, passo passo, come fare
Credit: Phil hearing/pexels

Chi può occuparsi del bambino quando termina il periodo di maternità? Le alternative solitamente sono 2: affidarsi a una baby-sitter o iscrivere il proprio figlio all’asilo nido.

Negli ultimi anni, considerando la richiesta, accanto agli asili nido comunali sono sorte strutture private capaci di offrire un servizio analogo, spesso con una flessibilità oraria più ampia, a fronte della richiesta di un maggiore impegno economico. Il mondo degli asili nido non è semplice come si può pensare: in Italia sono molti ma non tutte le famiglie possano accedervi, per ragioni legate al reddito oppure semplicemente per non aver inoltrato la domanda in tempo utile.

Ecco una guida per non sbagliare l’iscrizione al nido dei propri piccoli.

Asilo nido comunale e privato: le differenze

L’iscrizione all’asilo nido è facoltativa ed è possibile farla per bambini dai 3 mesi (in alcuni casi sono richiesti 6 mesi) ai 3 anni non compiuti. Dal 2018 per accedere è richiesta anche la certificazione delle vaccinazioni obbligatorie, in assenza della quale i piccoli non possono essere ammessi, a meno di esigenze mediche specifiche. Per l’iscrizione la scelta è tra nidi pubblici - quindi comunali - quelli privati.

A prescindere dal tipo di struttura scelto, tutti i servizi educativi - sia pubblici che privati - devono rispondere a requisiti comuni di sicurezza e formazione verificati dalla Asl, per garantire un’accoglienza controllata comune a tutti i bambini. Oltre alle date e agli orari di chiusura - solitamente le 16:00 per i comunali e le 18:00 per i privati - una delle differenze più evidenti tra pubblico e privato riguarda l’impegno economico.

Non tutti i Comuni hanno una struttura pubblica e per accedere a una graduatoria di ammissione agli asili nido comunali è necessario fare domanda per tempo. Se la scadenza è passata si può provare l’ammissione l’anno successivo, oppure rivolgersi a una struttura privata. Ma una famiglia con un Isee alto potrebbe spendere di più in una struttura pubblica che in una privata, dove i costi sono più alti ma sempre uguali.

Come iscrivere i figli al nido?

Bisogna non lasciarsi sfuggire le scadenze per fare la domanda di ammissione perché i posti disponibili sono limitati.

L’iscrizione agli asili nido pubblici varia da comune a comune - in linea di massima vanno da marzo a maggio - anche per quanto riguarda il termine ultimo per presentare le domande, stabilito dalle amministrazioni cittadine. Poi, dopo aver preparato una documentazione richiesta dall’Amministrazione, bisogna attendere la pubblicazione delle prime graduatorie, di solito entro il mese di giugno per l’inizio della scuola a settembre.

Nella documentazione è richiesta la compilazione di una domanda (cartacea o online) in cui inserire i dati familiari, da consegnare al Comune di appartenenza solitamente entro la metà di aprile. Alla domanda di iscrizione, un’autocertificazione che attesti la propria situazione patrimoniale, vanno poi allegate le fotocopie dei codici fiscali dei componenti del nucleo familiare, dei documenti di riconoscimento, scheda delle vaccinazione effettuate dal piccolo, eventuali certificati medici o di invalidità per acquisire un maggior punteggio in graduatoria finale.

A seconda dell’Isee familiare c’è l’assegnazione a una fascia di appartenenza per stabilire la retta mensile. Il nido pubblico è gratuito per le famiglie segnalate dai servizi sociali.

La domanda di iscrizione va presentata online, consultando la sezione dedicata sul sito ufficiale del Comune di appartenenza. Essendo i posti comunali disponibili limitati, esistono dei requisiti che permettono di accumulare un punteggio e avere un posto più o meno alto in graduatoria. Ai primi posti si trovano, a esempio, quei bambini che hanno un solo genitore, oppure i bambini con disabilità, le famiglie con più figli a carico. Tra i requisiti presi in esame c’è anche il reddito familiare.

Per accedere a un asilo nido privato è sufficiente scegliere la struttura preferita e in base alla disponibilità dei posti, pagare la retta. Anche in questo caso la struttura richiede la compilazione di un modulo di iscrizione e la presentazione del certificato vaccinale.

Quanto costa mantenere i figli al nido? Novità del bonus asilo nido

L’asilo nido è una spesa importante per un nucleo familiare: la retta mensile una struttura privata può arrivare a costare fino ai 690 euro a Milano, seguita da Padova il cui costo ammonta intorno ai 470 euro. Poter usufruire del bonus asilo è un aiuto concreto che può essere richiesto per pagare le rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati.

Il bonus Asilo è un contributo economico che possono richiedere le famiglie con figli nati, adottati e affidati fino ai 3 anni d’età compiuti. L’agevolazione è rivolta anche ai nuclei familiari con bambini affetti da patologie croniche.

Iscrizioni al nido: consigli finali

La scelta di iscrivere i figli all’asilo nido comunale è un percorso facoltativo e legato soprattutto alle necessità lavorative e professionali dei genitori. Per effettuarla in tempo bisogna fare attenzione a fare domanda con anticipo, solitamente tra febbraio e maggio. Il consiglio è di controllare bene il sito del Comune di appartenenza per verificare documentazione e scadenze. Dopo l’invio della domanda viene pubblicata una graduatoria che comunica l’ammissione.

Per accedere invece al nido privato si può andare direttamente nella struttura scelta e domandare quali sono i costi delle rette, della mensa e quali gli orari possibili. Se ci sono posti puoi richiedere l’ammissione anche durante l’anno. Per scegliere bene dove iscrivere i vostri figli si può sfruttare la possibilità offerta dagli Open Day che sia le strutture pubbliche che private promuovono ogni anno per far conoscere l’offerta alle famiglie.

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