Diritti

Francia: nel 2022 ci sono state 106 vittime di femminicidio

L’anno prima, 684 si sono suicidate - o ci hanno provato - dopo essere state molestate dal compagno o dall’ex. I dati del Ministero dell’Interno
Credit: Dids/unsplash
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4 gennaio 2023 Aggiornato alle 20:00

Sono 684 le persone che in Francia si sono suicidate o hanno tentato il suicidio nel 2021 a seguito delle molestie da parte del coniuge o dell’ex, secondo i dati del Ministero dell’Interno francese riportati dal quotidiano Le Figaro. Minacce, insulti, manipolazioni, abusi telefonici o bancari, ripetute denunce, pressioni sull’affidamento dei figli, hacking dei social network. Oltre alla violenza fisica, sono queste le armi usate che spingono le vittime al limite della loro esistenza.

Un fenomeno dalla portata enorme che lo scorso ottobre ha condotto il collettivo We all a intraprendere una azione dimostrativa davanti al Pantheon di Parigi per denunciare l’inerzia del governo di Emmanuel Macron. Tra il 1° gennaio e il 26 dicembre 2022, sono state 106 le vittime di femminicidio.

Un dato poco indagato dal servizio statistico del Ministero dell’Interno, che lo rende noto solo nell’ultima lettera dell’Osservatorio Nazionale sulla Violenza sulle Donne, pubblicata a fine novembre. “Probabilmente non viene evidenziato perché gonfia le statistiche della mortalità legata alla violenza domestica. Includerlo nel rapporto annuale sui femminicidi equivarrebbe a triplicare questa cifra” osserva Yael Mellul, ex avvocato e presidente dell’associazione Femme et libre intervistato dal quotidiano francese.

Secondo l’ultimo Gender Equality Index di Eige - European Institute for Gender Equality, che analizza il livello di uguaglianza di genere raggiunto dai diversi Paesi membri, la Francia è dotata di un sistema giudiziario carente: nel 2020 i tre quarti dei casi di violenza sessuale si sono chiusi senza accuse formali e nel 2021 a fronte dei quasi 8.000 posti nei rifugi di emergenza per donne e bambini vittime di violenza messi a disposizione dalle autorità, sono state oltre 20.000 le richieste. Situazione, per inciso, comune a tutti gli Stati europei.

Nella Repubblica francese sono tuttavia in atto alcuni cambiamenti: dal 2018 nelle scuole è obbligatoria la presenza di un referente per l’uguaglianza di genere e dal 2001 vengono impartite lezioni di educazione sessuale a partire dalle scuole medie. Sono poi state approvate negli ultimi anni normative specifiche, come per esempio la legge del 2017 che ha reso il sessismo causa di aggravante delle pene.

La mancanza di dati organici è una piaga comune a tutti i Paesi dell’Ue, che non consente di stabilire definizioni e standard giuridici comuni, nonché fissare obiettivi condivisi e finanziamenti adeguati per il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne e quella domestica.

Nel 2021 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con cui si chiede alla Commissione di rendere la violenza di genere un crimine secondo le leggi comunitarie, al pari di terrorismo, tratta di esseri umani, sfruttamento sessuale, crimini informatici e riciclaggio di denaro.

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