Diritti

C’è un’altra istruttrice di ginnastica ritmica accusata di violenze

Dopo i casi avvenuti nell’accademia della Nazionale a Desio, un’allenatrice di Treviso andrà a processo per aver dato uno schiaffo a una bambina di 8 anni
Credit: ANSA / CIRO FUSCO
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
3 gennaio 2023 Aggiornato alle 16:30

Sembra ormai che gli argini nel mondo della ginnastica ritmica si siano rotti e che la piena stia trascinando a valle cumuli di detriti ogni giorno.

Dopo la denuncia di violenze da parte di alcune giovanissime atlete che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati della della direttrice tecnica della Nazionale Emanuela Maccarani e della sua assistente Olga Tishina, è di oggi la notizia di un nuovo evento tutt’altro che felice.

La Procura di Treviso ha infatti rinviato a giudizio per abuso di mezzi di correzione Moira Ferrari, direttrice della società sportiva Gymnasium di Treviso e coach di livello nazionale di ginnastica ritmica.

L’accusa è di quelle che lasciano senza fiato e potrebbe essere l’ennesimo segno di come gli allenamenti militareschi, che nulla hanno a che fare con l’educazione e men che meno con lo sport, siano tutt’altro che estirpati. L’allenatrice avrebbe infatti dato uno schiaffo a una ginnasta di 8 anni.

La donna non nega ma in qualche modo prova a giustificarsi, sostenendo che quell’atto sia stato compiuto «in virtù dell’affetto che provava per lei, per attirarne l’attenzione ed evitare che si infortunasse cadendo di nuovo dalla trave».

L’episodio risale al 2017 e allora la procura sportiva aveva concesso alla coach di patteggiare un solo anno di squalifica, senza nemmeno ascoltare i testimoni.

Ferrari sostiene di essersi scusata con i genitori della giovanissima ginnasta, che tuttavia evidentemente non hanno ritenuto il gesto sufficiente, visto che hanno proseguito con la denuncia, che ha portato a un processo al via il 16 ottobre che li vedrà costituirsi come parte civile.

A rendere la storia se possibile ancora più avvilente anche il fatto che il comportamento dell’allenatrice sembra essere reiterato.

Un socio della palestra infatti, prima di dare le proprie dimissioni, aveva infatti segnalato al presidente della Federginnastica Gherardo Tecchi «comportamenti in contrasto con il codice etico messi in atto dalla allenatrice Moira Ferrari nei confronti di piccole atlete e in particolare di violenze fisiche e psicologiche», senza tuttavia ricevere mai risposta.

E già dieci anni fa, nel 2012, tre ex allieve avevano denunciato comportamenti analoghi da parte della stessa. L’indagine però venne archiviata.

Insomma, anche in questo caso in molti sapevano e in pochi hanno agito.

Nell’attesa che venga fatta chiarezza su quest’ennesimo caso di abusi nel mondo dello sport, è prevista per domani la decisione della procura di Federginnastica nei confronti delle allenatrici di Desio. Scontati i deferimenti, che costringerebbero a diversi cambi al vertice nella Federazione e potrebbero anche portare alle dimissioni, su richiesta di molti consiglieri, del presidente Tecchi.

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