Diritti

Kim Jong-Un vuole ampliare l’arsenale nucleare

Nel corso della sessione plenaria del Partito dei lavoratori, il leader nordcoreano ha giustificato la richiesta con l’esigenza di difendere la nazione. Dagli attacchi di Usa e Corea del Sud
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Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
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2 gennaio 2023 Aggiornato alle 21:00

Kim Jong-Un torna a minacciare il mondo e in particolare coloro che individua come nemici giurati, ovvero Corea del Sud e Stati Uniti, colpevoli a suo dire di voler isolare e soffocare la Corea del Nord attraverso un piano che non avrebbe «pari nella storia umana».

Come riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Kcna (Korean Central News Agency), il leader nordcoreano ha infatti chiesto un aumento esponenziale dell’arsenale nucleare del Paese, motivandolo con la necessita di affrontare il nemico sudcoreano e difendersi dagli Stati Uniti che avrebbero aumentato al massimo la pressione nell’ultimo anno dispiegando frequentemente mezzi militari nella penisola.

«La situazione attuale richiede sforzi raddoppiati per rafforzare massicciamente la forza militare al fine di garantire pienamente la sovranità, la sicurezza e i nostri interessi fondamentali in risposta alle inquietanti manovre militari degli Stati Uniti e di altre forze ostili», ha argomentato nel dettaglio Kim.

La dichiarazione è stata fatta durante il plenum, la sessione plenaria del Partito dei lavoratori (Wpk), che dura diversi giorni e durante il quale è stato anche annunciato che verrà presto sviluppato un nuovo sistema di missili balistici intercontinentali la cui missione principale sarà un rapido contrattacco nucleare.

Inoltre, sempre nel corso del plenum Kim Jong-Un ha nominato il nuovo vertice delle Forze Armate, il vicepresidente della Commissione Militare da lui stesso guidata. A diventare di fatto il suo numero due sarà Ri Yong Gil, che succede a Pak Jong Chon. Ri Yong Gil in passato è stato capo dello staff dell’esercito e ministro della Difesa.

L’ultima minaccia nucleare del dittatore nordcoreano preoccupa ma per certi versi non stupisce, vista l’impennata negli ultimi mesi dei suoi movimenti balistici.

L’anno appena terminato, infatti, è stato caratterizzato da un numero senza precedenti di lancio di missili. Oltre 70 i test effettuati, tra i quali quello che nel marzo scorso verso il mar del Giappone che è stato il primo lancio intercontinentale in cinque anni.

Un’attività intensificatisi ulteriormente nei giorni scorsi con il lancio, il 37esimo del 2022, di almeno tre missili balistici a corto raggio da parte di Pyongyang, sempre verso il Mar del Giappone.

Come specificato da una nota dell’agenzia di stampa giapponese Kyodo, i missili avrebbero volato per 350 chilometri a un’altitudine massima di 100 km e nonostante non abbiano provocato danni ad aerei o navi, il ministero della Difesa e tutto il governo di Tokyo non ha fatto mancare le proprie proteste per l’accaduto, condannato fermamente anche dallo Us Army Indo-Pacific Command.

A peggiorare ulteriormente il clima anche il fatto che, sempre a ridosso del capodanno, la Corea del Sud ha accusato quella del Nord di aver fatto volare droni sospetti oltre il confine. Insomma, non si può dire che Kim Jong-Un abbia iniziato l’anno in sordina.

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