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Usa: gli attivisti che lottano per censurare i libri

Gruppi sempre più estesi e organizzati promuovono la censura di testi nelle biblioteche scolastiche americane. In Texas record di titoli vietati
Credit: Pixabay
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
29 dicembre 2022 Aggiornato alle 13:00

Sono in aumento e sono sempre più estese e radicate sul territorio. Si presentano come organizzazioni a difesa dei diritti dei genitori. Negli ultimi 2 anni negli Usa, si sta assistendo al proliferare di gruppi di attivisti che promuovono a livello più o meno locale la censura di determinati libri nelle biblioteche scolastiche.

In occasione della Banned Books Week, l’American Library Association ha pubblicato un rapporto sul fenomeno, che nel tempo sta assumendo proporzioni preoccupanti: nel 2022, sono stati 1.651 i titoli presi di mira dagli attivisti. Non si tratta più dunque di casi isolati, di polveroni sollevati da singoli genitori e famiglie, ma a reti sempre più organizzate e coese.

Sono 27 le denunce citate nel report dell’associazione e rivolti alla polizia contro il personale della biblioteca in merito ai volumi presenti sugli scaffali. Secondo un’altra indagine condotta da Pen America, un’associazione no-profit che sostiene la libertà di espressione attraverso la scrittura, a livello federale, in oltre 5000 scuole sono stati vietati libri agli studenti.

I contenuti a cui i gruppi si oppongono vengono descritti come sensibili, inappropriati o pornografici. Sono perlopiù libri che affrontano tematiche legate ai diritti Lgbtq+, alla teoria del gender e al razzismo verso gli afroamericani. Tra le opere al vaglio dei censori, compaiono anche alcuni grandi classici, tra cui Kurt Vonnegut, con “Mattatoio n. 5”, Paulo Coelho con “L’Alchimista“, George Orwell con “1984” e poi Haruki Murakami, J.D. Salinger, Carmen Maria Machado.

Altri testi messi sotto accusa sono “The Bluest Eye” di Toni Morrison, “The Handmaid’s Tale” di Margaret Atwood e diversi romanzi per giovani adulti con personaggi Lgbtq+, come “More Happy Than Not” di Adam Silvera. Ma anche “Out of Darkness” di Ashley Hope Pérez, vietato in 24 distretti, “All Boys Aren’t Blue” di George M Johnson bandito in 29 distretti e “Gender Queer – A Memoir”, che detiene, suo malgrado, l’infelice primato di volume più bandito dello scorso anno.

I politici conservatori in lizza per le elezioni hanno saputo cavalcare l’onda, assecondando le polemiche soprattutto in Texas, in Georgia e nel Wisconsin e proprio in questi Stati sono sorti piuttosto rapidamente almeno 50 gruppi di attivisti che si riuniscono su Facebook o di persona.

Comitati, campagne di azione politica e vere e proprie battaglie scatenate contro singoli libri considerati fuorvianti o pericolosi per le nuove generazioni.

È il caso di alcuni membri dei Proud Boys, un gruppo di estrema destra. Secondo quanto riportato dal New York Times, si sarebbero presentati a una riunione del consiglio scolastico in Illinois, che tra gli argomenti all’ordine del giorno riportava anche la fruizione dei volumi e dei testi della biblioteca scolastica e avrebbero interrotto una lezione di storia di drag queen in una scuola della California.

La Florida Citizens Alliance, un gruppo di attivisti conservatori che può contare su una rete di 250.000 persone, si è mobilitata per far approvare un disegno di legge in Florida per richiedere ai distretti di raccogliere tutte le segnalazioni inviate sui libri considerati inadatti, inadeguati o devianti. A tal proposito, ha pubblicato persino una sua indagine nel 2021 dal titolo “Porn in Schools Report”, stilando una lista di testi che costituirebbero “materiale indecente e offensivo”. Tra i titoli spicca anche “And Tango Makes Three”, su due pinguini maschi che adottano un cucciolo di pinguino.

Il Texas si aggiudica in generale il primo gradino del podio per divieti e censure di libri. A Tyler, la più grande cittadina nella Contea di Smith, il romanzo di Jonathan Evison “Lawn Boy” è stato bandito dopo le proteste mosse dai genitori contro le descrizioni esplicite di rapporti sessuali presenti nel libro e lo hanno incluso in un elenco di 120 “libri discutibili”.

Ovviamente tali decisioni hanno generato anche reazioni sconcertate. Dopo che il legislatore texano Matt Krause ha chiesto che le biblioteche scolastiche dello Stato prendessero in considerazione 850 libri da rimuovere, un gruppo di bibliotecari ha creato un’ampia campagna online per contrastare i divieti, tempestando i politici statali di tweet ed email sulla questione.

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