Diritti

Cina: ecco dov’è il vero laboratorio di Babbo Natale

Nel villaggio di Yiwu ci sono 600 fabbriche che producono circa il 60% delle decorazioni natalizie di tutto il mondo. Gli operai lavorano 12 ore al giorno, 6 giorni alla settimana
Un uomo cammina tra gli stand delle decorazioni del capodanno cinese a Yiwu
Un uomo cammina tra gli stand delle decorazioni del capodanno cinese a Yiwu Credit: EPA/ALEX PLAVEVSKI
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
28 dicembre 2022 Aggiornato alle 09:00

Non è ancora tempo di smontare gli addobbi natalizi. Sfere colorate appese all’albero in salotto, ghirlande, puntali, festoni, cappelli di Babbo Natale, luci che adorneranno ancora per un po’ le case, i balconi e le strade delle nostre città.

Ma da dove provengono tutte le decorazioni che acquistiamo? Se stai pensando a un pittoresco paesino immerso nella neve nel Circolo Polare Artico, sei fuori strada. Prevalentemente vengono prodotti in Cina e in particolare dal villaggio di Yiwu, nella provincia di Zhejiang, soprannominato il “Villaggio di Natale”.

Ma, non ci sono elfi operosi o gnomi barbuti ad abitare il piccolo centro nella Cina orientale. La città ospita oltre 600 fabbriche specializzate che, in base ai dati ufficiali del governo, producono fino al 60% delle decorazioni natalizie di tutto il mondo.

Il paesino, a 300 chilometri da Shanghai, esporta ogni anno più di 20.000 tipi di forniture natalizie in oltre 100 Paesi. Secondo i dati doganali, le esportazioni di prodotti natalizi di Yiwu hanno raggiunto 1,75 miliardi di yuan (251 milioni di dollari) da gennaio a luglio, con una crescita anno dopo anno dell’88,5%.

Il Global Times, il tabloid prodotto dal quotidiano ufficiale del Partito Comunista Cinese, parla del fenomeno con una nota positiva: “Da quando la pandemia si è stabilizzata a metà agosto, lavoriamo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per consegnare le merci”.

Le condizioni disumane di questi lavoratori, spesso migranti, sono state approfondite in un’inchiesta condotta dal Guardian qualche anno fa, ma è probabile che non sia cambiato molto da allora. Nelle foto scattate dal quotidiano britannico negli stabilimenti industriali, le pareti, il soffitto e i pavimenti sono completamente sporchi di vernice rossa. Non si tratta di un’opera d’arte contemporanea però, ma delle tinture, altamente tossiche, utilizzate per colorare i prodotti.

Nei grandi e malridotti prefabbricati di Yiwu, molti dipendenti non sanno neanche cosa sia il Natale. Gli operai lavorano 6 giorni alla settimana con turni di 12 ore, per buste paga che in genere si aggirano sui 200/300 euro al mese.

Vivono in affollati dormitori di fabbrica e alcuni indossano per tutto il tempo mascherine per non respirare polveri, scarti tossici, vernici e residui di altri materiali, che si utilizzano per produrre le decorazioni.

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