Diritti

Scozia: sì alla legge sul cambio di genere nei documenti

Con questa norma (approvata ieri dal Parlamento) il Paese diventa la prima Nazione Uk a introdurre un sistema di auto-identificazione per le persone transgender. Ma Westminster potrebbe non essere d’accordo
Credit: Anna Shvets/unsplash
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
23 dicembre 2022 Aggiornato alle 14:00

Mentre i deputati spagnoli approvavano una norma per permettere alle persone transgender di cambiare il proprio genere sul documento d’identità con una semplice dichiarazione, il Parlamento scozzese ratificava una legge molto simile, dopo una lunga battaglia politica.

Con 86 voti favorevoli e 39 contrari, la Scozia è diventata il decimo Paese in Europa ad attuare una norma che consenta alle persone transgender di porre l’identità di genere in cui si riconoscono nei loro documenti ufficiali, come la carta d’identità, la patente di guida e i certificati di nascita. È stata la Danimarca a farlo per prima, nel 2014.

Come quella spagnola, la legge scozzese precedente prevedeva che le persone transgender aspettassero 2 anni e ricevessero una diagnosi di disforia di genere prima di presentare la domanda per certificare la loro transizione. La riforma prevede anche l’abbassamento dell’età legale per fare la richiesta da 18 a 16 anni.

Il voto di giovedì è arrivato dopo 3 giorni di dibattiti e polemiche: martedì i legislatori hanno discusso fino a tarda notte gli emendamenti proposti dall’opposizione, con i membri del Partito conservatore scozzese, sostenuti da alcune attiviste femministe, che sostenevano che la legge non protegga adeguatamente le donne e le ragazze dagli abusi degli uomini nei luoghi destinati unicamente alle donne. L’autrice britannica JK Rowling, nota per il suo attivismo anti-trans, si è opposta fortemente alla norma.

Ma le opposizioni non battono solo bandiera scozzese: Westminster, dove risiede il Parlamento britannico, potrebbe tentare di bloccare l’attuazione della legge, il che potrebbe innescare un groviglio politico tra Londra e Edimburgo. La decisione del governo scozzese non riguarda il resto del Regno Unito, eppure il governo del neo primo ministro Rishi Sunak vorrebbe bloccare sul nascere la norma scozzese sul riconoscimento di genere.

Come riporta il Guardian, il governo conservatore ha fatto sapere che potrebbe prendere in considerazione una “opzione nucleare” per bloccare l’approvazione del disegno di legge e il governo scozzese si è impegnato a “contestare vigorosamente” qualsiasi intervento del genere.

E se la Spagna, contemporaneamente alla Scozia, approvava una norma simile alla prima lettura alla Camera, non tutto il mondo compie passi avanti sulla questione di genere delle persone transgender: a settembre, il governo finlandese ha proposto una legge che impone l’infertilità o la sterilizzazione delle persone prima della transizione legale, pratica che secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo viola i diritti umani. Nonostante questo, la Finlandia è uno dei 12 Paesi europei che impone ancora la sterilizzazione e l’unico Paese scandinavo a farlo. 10 anni fa l’Alta Corte europea ha stabilito che le persone transgender avevano il diritto legale di cambiare ufficialmente il proprio genere. Ma, nella maggior parte d’Europa, le persone transgender si devono sottoporre a una procedura medica per certificare legalmente il proprio genere: si tratta di terapie ormonali, valutazioni della salute mentale, diagnosi mediche o sterilizzazione forzata.

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