Bambini

Caro Babbo Natale, sono grande: posso scriverti lo stesso?

Approfitto della letterina a Babbo Natale di mia figlia per aggiungere anche i miei desideri per l’anno prossimo. Niente di troppo impegnativo: solo un mondo migliore
Tempo di lettura 4 min lettura
24 dicembre 2022 Aggiornato alle 08:00

Caro Babbo Natale,

Ada, la mia bambina, ha due anni e mezzo e non sa scrivere, allora ha chiesto a me di mandarti una letterina. Quest’anno vorrebbe ricevere un dinosauro. Non ha dato grandi dettagli, allora sbizzarrisciti pure. Siccome, però, Ada non sa neanche leggere, io ne approfitto per aggiungere di nascosto qualche desiderio, e non solo per lei. In fondo, l’albero è grande e sotto la sua chioma c’è spazio per i sogni di tuttə.

Caro Babbo Natale, vorrei che le bambine e i bambini in Ucraina potessero passare l’inverno al caldo, alla luce e in pace.

Caro Babbo Natale, vorrei che le bambine e i bambini in Iran non fossero trattati come pericolosi rivoluzionari ma come bambini normali, il che, a oggi, in Iran, ha tutti gli ingredienti di una rivoluzione.

Caro Babbo Natale, vorrei che le bambine in Afghanistan fossero lasciate libere di studiare. Anzi, sai cosa vorrei? Che tutte le bambine del mondo fossero lasciate in pace di studiare quello che le pare - matematica, fisica, ingegneria - senza che si dicesse loro che è una roba da maschi. Ma sai cosa vorrei ancora di più? Che i bambini del mondo fossero lasciati in pace di diventare quello che gli pare - ostetrici e maestri d’asilo - senza che qualcuno gli facesse credere che è una roba da femmine. Prendersi cura della gente non è una roba da femmine, è una roba da esseri umani decenti.

Vorrei che i bambini e le bambine che hanno studiato nel nostro paese o che sono nati nel nostro paese da genitori stranieri ci facessero l’onore di essere italiani anche sui documenti, e avessero gli stessi diritti degli altri.

Caro Babbo Natale, vorrei che tutte le mamme del mondo fossero lasciate in santa pace e si lasciassero in pace fra loro. Ne abbiamo tanto bisogno. E vorrei che i papà non lasciassero in santa pace colleghi e datori di lavoro e si prendessero quello che è un loro dovere: la metà del tempo di cura di casa e figli. Ne abbiamo tanto bisogno.

Caro Babbo Natale, vorrei che nelle foto di famiglia ci fossero anche le mamme: a furia di fare le foto per tutti, non le si vede mai. Vorrei che le foto, che sono i mattoncini dei ricordi, contenessero davvero la vita com’è, con tutti i suoi personaggi.

Caro Babbo Natale, vorrei un paese che si prende cura di tutti i bambini, di tutte le mamme e di tutti i papà, ché occuparsi dei piccoli è un lavorone - tu ne sai qualcosa.

Caro Babbo Natale, quando avevo 7 o 8 anni, mi hai mandato una macchina da scrivere di Barbie. È ancora nel garage dei miei genitori, anche se sono grande da un pezzo. Ho avuto l’infinita fortuna, distribuita malissimo tra gli esseri umani, di trovare in un giocattolo un sentiero e di seguirlo ancora, anni dopo. Ovviamente, vorrei che Ada avesse la mia stessa fortuna di poter trovare in un seme della sua infanzia il suo sentiero, anche se questo dovesse portarla in posti per me impensabili. Per com’è fatto il mondo, non è affatto impossibile che ci riesca. Sarebbe carino però che ci riuscissero tutti, ricchi e poveri, bravi e meno bravi.

A questo proposito, caro Babbo Natale, spero che tu non divida davvero il mondo in buoni e cattivi: lo sappiamo tutti che le cose sono più complicate di così. Io, per esempio, voglio una figlia immeritevole, voglio essere una mamma immeritevole e anche una moglie immeritevole, perché il merito è una bugia e, se tu ci credi, io smetto di credere a te. Sostituisci pure il dinosauro con un sacco di carbone, ché a fare i regali ci penso da sola.

Sono convinta, però, caro Babbo Natale, che tu conosca il mondo e che provi, di anno in anno, a ridistribuire i regali con più equità. Ché, alla fine, i regali non contano: sono sicura che Ada giocherà 5 minuti col dinosauro e 3 ore e mezza con la confezione vuota.

Leggi anche
REGALO DI NATALE PER TE
di Redazione 2 min lettura
Natale
di Manuela Sicuro 4 min lettura