Economia

Quanto ci costa il Cenone?

A causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari - olio di semi +51,4%, burro +41,2% e riso +35,4% -, i menù di pranzi e cene natalizi ci presenteranno un conto salato
Credit: Crioll Studio 
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22 dicembre 2022 Aggiornato alle 19:00

Le feste di Natale sono ormai alle porte e sempre più si respira aria di rincari. Dallo studio svolto dall’O.N.F. (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) emerge che circa il 16% degli italiani parte dall’intenzione di voler trascorrere le vacanze natalizie lontano dalla propria quotidianità, scegliendo mete nazionali o case di amici e parenti, ma a causa del caro vita che colpisce il nostro Paese, buona parte delle famiglie dovrà impegnarsi a trascorrere le vacanze natalizie con particolare riguardo al risparmio.

Infatti, la maggior parte degli italiani festeggerà la Vigilia di Natale a casa propria o a casa di amici e parenti, a fronte del 32,6% che, invece, prediligerà festeggiare o il Natale o il Capodanno fuori casa, presso ristoranti o locali che organizzano eventi specifici.

Inoltre, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha analizzato i costi che le famiglie dovranno sostenere tra Natale e Capodanno, ipotizzando due tipologie di menù, uno più classico, composto dai piatti tipici della tradizione, e uno più economico. Per quanto riguarda la cena di Natale, il costo medio stimato per il menù classico sarà di 40,42 euro a persona, +13,2% rispetto al 2021, mentre per l’opzione più economica si stima una spesa di quasi il 50% in meno rispetto al classico, per un totale di 21,80 euro a persona, +21,7% rispetto all’anno precedente.

Con riguardo, invece, al cenone di Capodanno, per il menù tradizionale si stima una spesa media di 49,60 euro a testa, con un incremento del 9,6% rispetto all’anno passato, mentre per il menù low cost si stima una riduzione di spesa circa del 40% rispetto al tradizionale, ovvero 29,88 euro a persona, +6,7% rispetto allo scorso anno.

Questi numeri sono dovuti principalmente ad aumenti notevoli dei prezzi dei prodotti alimentari, che hanno avuto ripercussioni in particolare sulla scelta delle pietanze da inserire nel menù, proprio in vista di budget più ridotti.

Infatti, l’obiettivo primario di risparmio non deve tralasciare obiettivi come sicurezza e qualità; piuttosto diventa necessaria una maggiore attenzione alle quantità, al fine di ridurre i possibili sprechi alimentari.

Non solo, Federconsumatori e Codacons dopo un’attenta analisi dei dati forniti dall’Istat in termini di inflazione stimano un incremento dei rincari per le feste natalizie di +13,6%, valore simile alla previsione di Federconsumatori; infatti, il Codacons prevede, a parità di consumi, una spesa totale incrementata di 612 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Tra i prodotti alimentari che più hanno subito un incremento di costo si menziona: l’olio di semi, con +51,4%; il burro, con +41,2%; il riso, con +35,4%; farina e pasta, con la stessa percentuale del +23,6%; le uova, +21,7%; il pane, con un incremento del 16%.

Analizzando, poi, le varie macrocategorie di prodotti alimentari, la carne costerà in media il 10,5% in più, arrivando a un incremento del 18% per la carne di pollo, mentre per il pesce si stima una spesa media aumentata del 10%, in particolare con un incremento dell’8,3% per il pesce fresco, del +14,8% per il pesce surgelato e del +9,2% per i molluschi. Aumentano anche i costi per latte e formaggi: per il latte fresco si prevede un rincaro del 20,1%, a fronte del 32,5% per il latte conservato, mentre la spesa per i formaggi freschi sale del 26,2%. Per quanto riguarda l’ortofrutta si registra un aumento del 15,2%, con picchi del +19% per insalata e cavoli, e del 13,3% per le arance. Frutta secca e noci registrano un rincaro del 6%. Si spenderà di più anche per i dolci, in quanto si dovrà tener conto dell’aumento significativo del prezzo dello zucchero (+49,6%), e per gli alcolici, per i quali si registrano incrementi pari a +5,5% per i liquori, del +6% per il vino e del +7,3% per lo spumante.

Infine, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ritiene necessario rimarcare alcuni consigli utili volti all’antispreco e al risparmio, come fare particolare attenzione alla qualità dei prodotti piuttosto che alla quantità e congelare o riutilizzare, ove possibile, gli avanzi, ma soprattutto si consiglia di delineare un menù quanto più possibile dettagliato, così da riuscire a comprare solo lo stretto necessario.

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