Ambiente

Qatar: niente più gas per l’Ue?

L’Emirato di Doha ha criticato duramente le misure prese dalle autorità europee in seguito al Qatargate. E ha annunciato una possibile riduzione dei flussi verso gli Stati membri
Credit: Radoslaw Prekurat/unplash
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21 dicembre 2022 Aggiornato alle 18:00

Lo scandalo politico che ha coinvolto l’Europarlamento, dove diversi membri sono accusati di corruzione, riciclaggio e crimine organizzato, continua a produrre notevoli tensioni con i Paesi esteri coinvolti, Marocco ma soprattutto il Qatar, accusati di esercitare un’influenza corruttiva sulle decisioni prese nell’organismo dell’Unione Europea.

Rispondendo alle gravissime accuse presentate dalla giustizia belga, i componenti dell’Europarlamento hanno successivamente vietato ai rappresentati del Qatar di accedere all’emiciclo e hanno sospeso tutte le leggi in discussione che vedono coinvolto il Paese arabo.

Queste decisioni hanno provocato un’immediata reazione da parte delle autorità dell’Emirato, che hanno protestato vivacemente alludendo a possibili rappresaglie in ambito energetico, essendo il Qatar in procinto di diventare uno dei maggiori esportatori di gas naturale verso l’Europa: «La decisione di imporre una tale restrizione discriminatoria… influenzerà negativamente la cooperazione in materia di sicurezza regionale e globale, nonché le discussioni in corso sulla povertà e la sicurezza energetica globale. La decisione dimostra che gli eurodeputati sono stati significativamente fuorviati. È un peccato che alcuni abbiano agito in base a pregiudizi precostituiti contro il Qatar e abbiano formulato i propri giudizi sulla base di informazioni inesatte contenute nelle fughe di notizie piuttosto che attendere la conclusione delle indagini» ha affermato un diplomatico dell’Emirato.

Le minacce energetiche si inseriscono in un contesto economico e geopolitico molto difficile per i Paesi europei, sottoposti alle enormi conseguenze della guerra in Ucraina e al crollo dei flussi di gas provenienti dalla Russia. Nel tentativo di diversificare le fonti energetiche il più rapidamente possibile, il Qatar è diventato un partner fondamentale per l’Europa grazie al più grande giacimento di gas naturale al mondo.

Con il contratto a lungo termine siglato dalla Germania riguardo il gnl e la presenza di molte società europee nei progetti di sfruttamento dei giacimenti (fra cui le italiane Eni e Saipem), il peso geo-economico dell’Emirato è cresciuto notevolmente esponendo i Paesi europei a possibili condizionamenti. Questioni che non preoccupano il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck, intenzionato a separare le vicende dell’Europarlamento dagli affari energetici: «Il commercio con altri Paesi, nel momento in cui si è dentro, deve essere sempre soppesato con le conseguenze morali, ma allo stesso tempo bisogna fare in modo di poter garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. E in questo caso, dove si tratta di acquisti di gas, l’Europa o la Germania hanno interesse a compensare la perdita del gas russo. Quindi penso che dobbiamo distinguere tra i due casi» .

La crisi energetica, che è costata quasi 1.000 miliardi di euro al continente europeo, e gli interessi strategici dettati dalla guerra faranno probabilmente scivolare in secondo piano le tensioni del Qatargate, mentre continuano le denunce da parte degli attivisti nei confronti delle lobby e dei gruppi di pressione che compromettono il funzionamento delle istituzioni europee.

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