Economia

Il virus della disuguaglianza

I 10 uomini più ricchi del mondo hanno raddoppiato il proprio patrimonio, mentre 163 milioni di persone sono cadute in povertà. E 1 milione sono italiane
Credit: Tom Parsons
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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19 gennaio 2022 Aggiornato alle 17:00

“Inequality kills”: la disuguaglianza uccide. È questo il titolo del nuovo report pubblicato da Oxfam International, la confederazione di organizzazioni non profit che si impegna a ridurre la povertà globale. Una disuguaglianza che ha le sembianze di un Pianeta sempre più diviso tra ricchi e poveri, dove le condizioni di questi ultimi peggiorano man mano che gli anni passano. La situazione sta contribuendo alla morte di una persona ogni 4 secondi, sia per la fame che per la mancanza di accesso all’assistenza sanitaria: si tratta di 21.000 persone al giorno.

La povertà nel mondo non lascia scampo, soprattutto in tempi di pandemia

Il reddito del 99% della popolazione mondiale è stato ridotto, con 163 milioni di persone in più costrette alla povertà. Dal 2019, poi, il patrimonio dei 10 uomini più ricchi del mondo è più che raddoppiato al ritmo di 15.000 dollari al secondo, ovvero 1,3 miliardi al giorno, passando da 700 a 1.500 miliardi di dollari di beni. Tra i più colpiti da questa disparità drasticamente aggravata dalla pandemia di Covid-19 ci sono le minoranze etniche, i Paesi in via di sviluppo e le donne: il reddito globale femminile è diminuito di 800 miliardi di dollari nel 2020 e nell’anno appena trascorso si stima che ci siano state 13 milioni di donne occupate in meno (invece la situazione maschile dà segnali di ripresa).

Gabriela Bucher, la direttrice di Oxfam International intervenuta virtualmente al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha dichiarato che “già in questo momento i 10 super-ricchi detengono una ricchezza 6 volte superiore al patrimonio del 40% più povero della popolazione mondiale, composto da 3,1 miliardi di persone”. Dall’inizio della pandemia, poi, un nuovo miliardario ogni 26 ore si è unito alla èlite composta dai 2600 super-ricchi del mondo in cui figurano Jeff Bezos, fondatore di Amazon, Elon Musk, padre di Tesla e SpaceX, l’imprenditore francese e proprietario di aziende di lusso come Louis Vuitton Bernard Arnault e il creatore di Microsoft Corporation Bill Gates (per la cronaca, la prima donna a comparire nella classifica è al dodicesimo posto ed è Francoise Bettencourt Meyers, la nipote del fondatore di L’Oreal).

Un esempio concreto di tutto questo arricchimento pandemico? Solamente Bezos, in quasi due anni di Covid-19, ha guadagnato l’equivalente del costo stimato per la vaccinazione completa dell’intera popolazione mondiale: 81,5 miliardi di dollari.

Il rapporto di Oxfam pone l’accento anche sul settore farmaceutico, che più di tutti ha beneficiato della crisi, definendolo “fondamentale nella lotta alla pandemia, ma succube alla logica del profitto e restio alla sospensione temporanea dei brevetti”. I monopoli detenuti da Pfizer, BioNTech e Moderna hanno realizzato utili per 1.000 dollari al secondo, creando 5 nuovi miliardari. E meno dell’1% dei vaccini che hanno prodotto ha raggiunto i Paesi a basso reddito, in cui è vaccinato appena il 4,8% della popolazione. Secondo il report, in queste zone del mondo la percentuale di vittime del virus è stata il doppio di quella dei Paesi ricchi.

Qual è la situazione in Italia?

La pandemia si è abbattuta su un Paese già profondamente diseguale, che rischia di peggiorare: il rapporto intitolato “La pandemia della disuguaglianza”, omologo di quello internazionale e stilato da Oxfam Italia, mostra che la ricchezza complessiva dei miliardari italiani, a novembre 2021, ammontava a 185 miliardi di euro. Una cifra cresciuta del 56% - di circa 66 miliardi - dal primo mese di diffusione del Covid. Con 13 miliardari italiani in più nella lista di Forbes da marzo 2020. E, contemporaneamente, oltre 1 milione di persone e più di 400.000 famiglie sono sprofondate nella povertà. Il rapporto di Oxfam Italia riprende i dati del Global Wealth Databook 2021 che mostrano la distribuzione della ricchezza nazionale netta: a fine 2020 il 5% più ricco degli italiani deteneva una ricchezza superiore a quella dell’80% più povero. Oggi i 40 miliardari italiani più ricchi possiedono l’equivalente della ricchezza netta del 30% degli italiani più poveri, che comprende 18 milioni di persone adulte.

Il 2021 è stato anche caratterizzato da una ripresa occupazionale che però, secondo Oxfam Italia, non è stata trainata dal lavoro stabile e rischia di proiettarci nuovamente nel mondo pre-pandemico. Dagli anni ‘90, infatti, la quota dei lavoratori poveri - working poor - è cresciuta di più di 6 punti percentuali. Secondo la responsabile Campagne di Oxfam Italia Elisa Bacciotti, sono numerosi i motivi che rendono oggi il lavoro insufficiente a condurre una vita dignitosa per tante persone. E la pandemia non li ha rimossi, anzi: “L’espansione di lungo corso di occupazioni in settori a bassa produttività e con salari insufficienti, la prevalenza nel tessuto produttivo di piccole e micro imprese con sottoutilizzo del capitale umano, le strategie competitive delle imprese italiane basate sulla compressione del costo del lavoro, la deregulation contrattuale, la diffusione del part-time in prevalenza involontario”. Bacciotti apprezza la razionalizzazione delle misure di sostegno alle famiglie con figli intrapresa dall’attuale Governo, ma “le scelte in materia di riforma del sistema fiscale ci appaiono invece discutibili, dimenticando l’obiettivo di garantire maggiore equità orizzontale in favore di una crescita quantitativa”. E sul fronte nazionale Oxfam chiede al Governo italiano di intervenire in vari ambiti: lavoro e salari minimi, riforma fiscale e riforma del catasto, supporto delle famiglie con figli e reddito di cittadinanza, valorizzazione del capitale umano e accesso alla conoscenza. Affinché, nel 2021, la disuguaglianza non uccida più.