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Come riciclare gli avanzi di Natale?

Pranzi e cene natalizi sono spesso caratterizzati da un’abbondanza di cibo che invece di essere sprecato può essere usato per creare nuove e creative ricette
Credit: Laura James/pexel
Tempo di lettura 4 min lettura
27 dicembre 2022 Aggiornato alle 07:00

Riutilizzare il cibo avanzato e farne nuovi piatti è uno dei modi migliori per salvaguardare l’ecosistema ed evitare inutili sprechi, soprattutto nel periodo natalizio, quando l’abbondanza culinaria è quasi la regola.

Oggi si pensa al riciclo del cibo prima di tutto in ottica green ma questa pratica affonda le radici in periodi in cui il tema non era affatto nel dibattito pubblico. Già le nostre nonne e bisnonne, infatti, sapevano come non buttare via niente in cucina in un tempo in cui il consumismo non esisteva e il cibo era considerato sacro. Seguire il loro esempio è sempre utile e in particolar modo durante le feste natalizie, quando le eccedenze alimentari tendono a essere più della norma.

Il Natale in famiglia è da sempre caratterizzato dall’abbondanza e dai sapori della tradizione e lo dicono anche i numeri. Da un’indagine Coldiretti/Ixe’ del 2019 emerge che a 9 italiani su 10 (il 91%) avanzano cibo durante le festività. Solo a una minima percentuale di famiglie (il 7%) non avanza nulla e il 2% dona le eccedenze in beneficenza.

Il 75% serve pesce alla vigilia di Natale e carne per il pranzo del 25 dicembre, con bolliti, cappelletti in brodo, arrosti, minestre e fritti, il tutto con una media di 3,6 ore in cucina riservate alla preparazione dei pasti e 2,4 miliardi di euro spesi. 1/3 di ciò che viene acquistato e non consumato diventa avanzo di cibo, traducendosi in una perdita economica di 1 miliardo e 200 milioni di euro.

Quest’anno la situazione non è migliorata e sempre secondo Coldiretti, il 58% degli italiani ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti. Una pratica che coniuga il risparmio con il valore etico della lotta agli sprechi.

Ecco, quindi, qualche consiglio per riciclare al meglio gli avanzi delle feste natalizie, allungando la vita ai cibi e portando in tavola piatti appetitosi e originali.

Il pesce è sicuramente tra le pietanze più consumati durante le feste, ma vista la sua delicatezza e la poca resistenza si fa spesso fatica a riutilizzarlo. Il modo più semplice è trasformarlo in polpettine, sminuzzandolo e poi mescolando i pezzi con due o tre uova in base alla quantità, prezzemolo e succo di limone. Dopo averle composte basta cuocercele in forno, passandole prima nell’albume dell’uovo e nella farina oppure nel pan grattato. Una volta pronte si possono servire con una crema di ceci aromatizzata al timo.

Nemmeno la carne solitamente manca nei pasti natalizi e si può trasformare anch’essa in polpettoni o medaglioni. Tritare tutta la carne avanzata mescolandola con uova, latte, 1-2 cucchiai di amido di mais, qualche erba a piacimento ed eventualmente formaggio. Le polpette di carne si possono cuocere in forno o in pentola con un po’ di sugo di pomodoro.

Anche la verdura lessata o arrostita può avere una seconda vita. Facendola a pezzetti e aggiungendo uova, prosciutto e formaggi avanzati si possono infatti preparare sformati e frittate. La verdura a pezzi può anche essere congelata, meglio se fatta prima sbollentare per 10 minuti e usata in un secondo momento per brodi vegetali o minestre.

Dal pane avanzato si possono invece ricavare crostini e pan grattato.

Spesso protagonista delle tavole natalizie, la frutta secca dopo le festività si fa fatica a smaltire ma con essa è possibile creare diversi dolci. Si può a esempio caramellare o sminuzzare per preparare un dolce leggero con farina, cannella, poco burro e zucchero e uova o farne dei torroni.

Con la frutta fresca si possono invece realizzare marmellate, frullati o macedonie. Quest’ultima, arricchita con panna, scaglie di cioccolato fondente e pezzetti di mandorla, diventa un ottimo dessert.

Indiscussi re delle feste sono però pandori e i panettoni. Per riproporli sulle tavole basta dare loro una nuova veste più cremosa aggiungendovi crema al cioccolato, chantilly, alla frutta o panna, oppure bagnandoli leggermente con acqua e rum o acqua e zucchero.

Il pandoro in particolare si presta a trasformarsi in molti dolci come il classico tiramisù, sostituendo i savoiardi con le fette avanzato. Per i bambini, un ripieno di crema alla nocciola può trasformare il pandoro in un goloso panino. Ritagliate le fette a quadratini alti due centimetri e larghi 10; tostateli solo da un lato in una padella con una noce di burro. Nel frattempo, fate sciogliere a bagnomaria una crema di nocciola e lasciatela in caldo. Trasferite le fette di pandoro tostate su un piano da lavoro, farcite con la crema calda la parte non tostata e chiudetele e spolverate con abbondante zucchero a velo setacciato con un pizzico di cannella.

Con il panettone infine si può fare un semplice dolce sistemando le fette in una pirofila, inzuppandole di caffè e cospargendole con una crema pasticcera o al cioccolato calda.

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