Futuro

A Elon Musk non piacciono le critiche

Reporter di Cnn, Washinton Post e New York Times sono stati bannati da Twitter dopo aver realizzato articoli sulla sospensione di un account che aveva condiviso dati sui movimenti del jet privato di Musk
Credit: EPA/ JUSTIN LANE 
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
16 dicembre 2022 Aggiornato alle 21:00

A Elon Musk non piacciono alcuni elementi. E così, uno degli uomini più ricchi del mondo e neo proprietario della piattaforma da 237,8 milioni attivi, ha deciso di ricorrere a suo piacimento alla sospensione degli account critici. È accaduto giovedì 15 dicembre, quando alcuni giornalisti della Cnn, del Washington Post, di Mashable e del New York Times sono stati bannati dopo aver realizzato degli articoli sulla sospensione di un account Twitter che aveva condiviso dei dati sui movimenti del jet privato di Musk.

In risposta all’azione del ceo di SpaceX, la vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourova ha scritto proprio sul suo account Twitter che «le notizie sulla sospensione arbitraria dei giornalisti su Twitter sono preoccupanti. La legge sui servizi digitali dell’Ue richiede il rispetto della libertà dei media e dei diritti fondamentali. Questo è stato rinforzato dal nostro Media Freedom Act. Elon Musk dovrebbe esserne consapevole. Ci sono linee rosse (da non superare, ndr). E sanzioni, presto».

Musk sembra esserne consapevole, ma pare indifferente. Il tweet fissato in alto sul suo profilo, postato più di 12 ore fa, chiarisce le sue scelte: «Criticarmi tutto il giorno va benissimo, ma doxxare la mia posizione in tempo reale e mettere in pericolo la mia famiglia non lo è», ha twittato Musk. «Gli account impegnati a doxxare ricevono una sospensione temporanea di 7 giorni», ha aggiunto in un thread. E poi, come era già successo con la riammissione di Donald Trump sulla piattaforma, ha chiesto agli utenti di esprimere un parere sulla vicenda: «Annullare la sospensione degli account che hanno doxxato la mia posizione in tempo reale adesso o dopo 7 giorni?», ha scritto in un sondaggio. Alle 14:00 del 16 dicembre il 58,7% ha votato per la prima opzione.

Prima di tutto, che cosa è il “doxxing”? Si tratta della pratica di cercare e pubblicare informazioni private su un individuo affinché tutti possano vederle. Come spiega l’Università di Berkeley, in California, “il doxxing spesso coinvolge gli hacker che tentano di mettere in imbarazzo o far vergognare le persone pubblicando informazioni riservate, immagini o video ottenuti dai loro account personali. Inizialmente, il doxxing veniva utilizzato dagli hacker per “rivelare” le identità di altri cattivi attori/hacker”. Musk ha twittato che le regole della piattaforma sul “doxxing” «si applicano ai “giornalisti” così come a tutti gli altri». Twitter, infatti, vieta la condivisione di informazioni personali di altri utenti.

I giornalisti che sono stati sospesi avevano scritto articoli sugli account che seguivano i voli privati, oppure avevano twittato qualcosa a riguardo. Il New York Times parla di una mezza dozzina di importanti reporter i cui profili, all’improvviso, hanno mostrato la notifica di sospensione del proprio account per aver violato le regole della piattaforma. Ryan Mac, reporter del Nyt, ha scritto su un nuovo account Twitter che non gli è stato dato “alcun avviso” prima che il suo profilo fosse sospeso, né alcuna comunicazione sulle ragioni della decisione.

Mercoledì Twitter ha sospeso più di 25 account che tracciavano gli aerei di agenzie governative, miliardari e individui di alto profilo, tra cui lo stesso Musk. Molte di queste pagine erano gestiti dal ventenne Jack Sweeney, studente universitario appassionato di monitoraggio dei voli che aveva utilizzato la piattaforma, e in particolare un account automatizzato, “@Elonjet, per aggiornare gli spostamenti dell’aereo privato di Musk. Esclusivamente utilizzando informazioni pubbliche. A novembre il miliardario aveva assicurato che l’account sarebbe rimasto su Twitter, pur essendo una minaccia per la sua sicurezza. Ma le sue idee, ultimamente, cambiano in fretta. Soprattutto dopo che un «pazzo stalker», ha scritto Musk in un tweet, si è avvicinato all’auto su cui viaggiava con i suoi figli.

Dopo la sospensione di Sweeney, il ragazzo si è rivolto a Mastodon, un social network alternativo, che ha utilizzato Twitter per promuovere il nuovo account di Sweeney. A quel punto, la piattaforma di Musk ha sospeso l’account di Mastodon, e quando alcuni giornalisti hanno condiviso la notizia, anche i loro account sono stati bannati. La censura di Elonk Musk si diffonde rapidamente. Chi sarà il prossimo?

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