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Come passare un Capodanno “solidale”?

Servire alla mensa dei poveri, fare compagnia agli anziani o ai bambini ricoverati negli ospedali. Ti proponiamo alcune idee per passare la notte di San Silvestro all’insegna della generosità e dell’altruismo
Credit: Antoni Shkraba

Basta cene, cenoni e notti di San Silvestro ormai tutte uguali. È arrivato il momento di cambiare l’idea tradizionale che abbiamo di Capodanno e trascorrerne uno “diverso”. Un Capodanno originale che farà bene a te stesso ma anche (e soprattutto) agli altri.

Di cosa si tratta esattamente? Che cosa intendiamo quando parliamo di Capodanno solidale? Non esiste una sola opzione. Anzi, ce ne sono tantissime. Basta sapere quali sono. Trascorrere un Capodanno solidale significa passare una serata in compagnia non di amici, fidanzati o parenti, ma di persone bisognose di aiuto. Si tratta, in poche parole, di trascorrere la notte che segna l’avvento del nuovo anno facendo volontariato.

Capodanno solidale, cosa fare?

Ti basterà recarti in una struttura presente nel tuo Comune o nella tua città che si occupa di aiutare persone, bambini e anziani che, per i più svariati motivi (non solo economici), hanno bisogno di supporto, e passare la serata insieme a loro.

Aiutare chi non ha una casa, un lavoro, una famiglia e a volte anche dei documenti: questo è l’obiettivo numero uno di chi organizza e trascorre un Capodanno solidale. Cercare di far stare bene chi ne ha davvero bisogno e far sentire queste persone meno sole.

Capodanno solidale 2023: le attività

Ogni anno è possibile trascorrere una serata o anche una giornata di questo tipo. Le opzioni, come anticipavamo prima, sono tante e diverse. Vediamone allora alcune.

· Servire alla mensa dei poveri.

· Fare compagnia ad anziani soli.

· Animare la serata in una casa di riposo.

· Trascorrere la notte di San Silvestro festeggiando con bambini in ospedale, nelle strutture che lo permettono.

· Distribuire coperte e tutto il necessario che serve per ripararsi dal freddo ai clochard senza una casa o un posto dove dormire.

Capodanno solidale, come festeggiare?

Da Nord a Sud Italia ci sono molte associazioni, onlus, enti, organizzazioni e chiese che pianificano per mesi e poi danno vita a notti davvero particolari. Dunque, nella pratica, come si può festeggiare un Capodanno solidale?

L’idea che sta alla base di tutto questo è molto semplice: i volontari che decidono di aderire a queste iniziative si organizzano in gruppi e si danno da fare per più realtà presenti sul territorio. Si va dalle case di riposo per anziani e malati, ai centri d’accoglienza per immigrati, agli ospedali pediatrici, fino alle comunità per minori.

Si mangia, si brinda, si ride, si scherza e si festeggia con persone che non si conoscono ma a cui sicuramente fa piacere ricevere aiuto e compagnia. I volontari organizzano cene, attività di gioco, balli, canti, tombolate e molto altro ancora.

Ma se invece preferisci agire autonomamente, puoi organizzarti con gli amici, i compagni, i fidanzati o i colleghi e, a esempio, cucinare qualcosa da portare ai senzatetto, oppure regalare loro coperte, vestiti, scarpe, sciarpe o accessori che non ti servono più.

Fare volontariato a Capodanno

Scegliere di fare volontariato a Capodanno vuol dire, dunque, scegliere di passare la notte tra la fine dell’anno corrente e l’inizio di quello successivo all’insegna della solidarietà e della condivisione. Solidarietà e condivisione, appunto. Due parole chiave al giorno d’oggi.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 5 dicembre, in occasione della Giornata mondiale del Volontariato, aveva detto che esso non solo «rappresenta un valore inestimabile», ma è anche «espressione della solidarietà basata sulla consapevolezza di un destino comune a tutta l’umanità».

E ancora: «Offrire soccorso a chi è in difficoltà con altruismo e abnegazione genera comunità inclusive, robuste, fondate sulla tutela dei diritti fondamentali. L’ampia e spontanea mobilitazione in aiuto delle comunità colpite da eventi calamitosi ne è testimonianza».

Il Capo dello Stato, rivolgendosi a tutti i volontari presenti in Italia e nel mondo, aveva riassunto bene, con poche parole, cosa vuol dire prestare aiuto a chi ne ha bisogno. Nel corso del suo discorso aveva poi ringraziato gli stessi volontari, ma anche spronato tanti giovani e tanti adulti a fare lo stesso. E quale migliore occasione per cominciare un’attività di volontariato se non proprio la notte di San Silvestro? Anno nuovo, esperienza nuova. Cosa aspetti allora?

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