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Che cosa sono i bonus bollette?

Somme erogate o rimborsate dall’azienda ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche (luce, acqua e gas). Come accedervi?
Credit: Jenn/unsplash
Tempo di lettura 6 min lettura
16 dicembre 2022 Aggiornato alle 15:00

La lotta contro il caro bollette continua. Da qualche mese a questa parte, infatti, a pesare sulle famiglie italiane sono i rincari dei prezzi di luce e gas dovuti all’attuale situazione geopolitica.

A novembre i consumatori, ancora in regime di maggior tutela, hanno speso quasi il 14% in più rispetto a ottobre 2022. A preoccupare sono i continui cambiamenti del prezzo del gas all’ingrosso: al momento Arera, l’autorithy per l’energia, ha fissato il prezzo del gas a 0,97 al metro cubo, contro lo 0,83 di ottobre 2022. Anche se le tariffe vengono aggiornate mensilmente e non più trimestralmente, la corsa all’aumento del gas e, quindi, delle bollette non sembra arrestarsi. Ma esistono alcuni bonus bollette.

Bonus bollette: cosa sono?

I bonus bollette sono delle somme erogate o rimborsate dall’azienda al lavoratore per il pagamento delle utenze domestiche come luce, acqua e gas. Queste sono escluse dal reddito di lavoro dipendente ai fini Irpef nonché dalla base immobile contributiva, entro il limite complessivo di 600 euro. Le aziende possono anche fornire benefit oltre i 600 euro nell’anno d’imposta 2022, questa però sarà soggetta a imposizione fiscale.

I bonus bollette possono essere erogati in 2 modi: con l’erogazione diretta delle somme al fornitore della somministrazione del servizio (ipotesi meno battuta perché i canoni delle utenze sono di norma addebitate direttamente al titolare delle stesse), con il rimborso delle spese sostenute dai lavoratori in busta paga, dopo una specifica documentazione che attesta di aver sostenuto il costo.

Per chi ha particolari difficoltà economiche esiste il bonus sociale, uno sconto sulle utenze di luce e gas, prorogato fino a marzo 2023. Per usufruire del bonus occorre avere un contratto di fornitura di gas e luce a uso domestico, attivo o sospeso per morosità. La novità prevista dalla manovra di bilancio è la nuova soglia Isee entro la quale deve rientrare la famiglia per ottenere l’agevolazione: se fino al 31 dicembre 2022 l’Isee dovrà essere al massimo di 12.000 euro, dal 1 gennaio 2023 sale fino a 15.000 euro. Per ottenere il bonus è necessario compilare la Dsu, la dichiarazione sostitutiva unica, che serve per il rilascio dell’Isee. Si può fare tramite Caf o anche direttamente dal portale dell’Inps. Se si hanno i requisiti, si riceverà direttamente lo sconto sulla bolletta.

Bollette: interviene l’Antitrust

Sul caro bollette è intervenuta anche l’Antitrust che ha avviato 7 istruttorie e adottato 7 provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea e Engie - che rappresentano l’80% delle forniture - per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.

“La norma - si legge sul sito dell’Antitrust - sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso”.

Questi interventi vanno ad aggiungersi ai 4 procedimenti istruttori e provvedimenti cautelari adottati nei confronti delle società Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito a un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge, evitando di modificare le condizioni economiche, revocando gli aumenti illecitamente applicati.

Sotto la lente dell’Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con il decreto Aiuti bis. Alle 7 società viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso. Sono oltre 7 milioni i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche.

Aumenti bollette illegittimi: come pretendere le tariffe calmierate

Se vuoi contestare una comunicazione di modifica contrattuale, devi accertarti che questa sia stata inviata dopo il 10 agosto 2022, giorno in cui era entrato in vigore il decreto Aiuti-bis che congela gli aumenti. L’Antitrust ha chiesto comunque alle compagnie coinvolte - Eni, Enel, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie - di ripristinare la situazione precedente il 10 agosto 2022, avvisando tutti i clienti che, fino ad aprile 2023, continueranno a valere le tariffe applicate prima della modifica. L’utente dovrebbe ricevere comunicazione del ritorno al precedente prezzo e l’annullamento delle illegittime condizioni praticate, se ciò non avviene potrà inviare una lettera di richiesta riduzione bolletta.

Per rientrare tra i clienti interessati a questa riduzione della bolletta, bisogna avere un contratto con una delle 7 società interessate, aver ricevuto una proposta di rinnovo contrattuale che ha comportato un aumento della tariffa e di conseguenza aver ricevuto la comunicazione in data successiva al 10 agosto 2022.

Per prossimo 22 febbraio è fissata l’udienza del Tar sui ricorsi di Iren e di Dolomiti. Anche Enel ha annunciato ricorso e dalle dichiarazioni delle altre società è facile prevedere che ne seguiranno altri. Edison ritiene che “l’interpretazione normativa dell’articolo 3 del decreto Aiuti bis data dall’Autorità sia del tutto illegittima, riservandosi di tutelare le proprie ragioni nelle sedi competenti” e sottolinea “di non aver mai fatto modifiche unilaterali nel corso di vigenza dei contratti, limitandosi, nel rispetto degli impegni contrattuali, ai rinnovi delle condizioni economiche alla naturale scadenza contrattuale”.

Per Enel “L’Autorità chiede di applicare l’articolo in questione anche ai rinnovi contrattuali, proponendo dunque un’interpretazione analogica errata di una disposizione eccezionale, in contrasto con le norme nazionali e i regolamenti europei”. Hera ha dichiarato di “avere sempre operato in modo conforme alle norme vigenti, proponendo rinnovi delle condizioni economiche solo qualora le stesse fossero in scadenza”.

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