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Cosa vuol dire non sentire chi parla

Bisognerebbe imparare ad ascoltare chi non sente. Perché certe volte i veri sordi non siamo noi. Come spiegano qui Ludovica e Chiara, nate con una “disabilità fantasma”
Credit: Franco Antonio Giovanella
Tempo di lettura 3 min lettura
18 gennaio 2022 Aggiornato alle 19:00

Il nemico non è la sordità, il nemico è l’ignoranza. La sordità viene spesso definita come una “disabilità fantasma”, perché c’è ma non si vede. O meglio, viene erroneamente associata al mutismo, nell’ennesimo tentativo di arrogarsi la presunzione di conoscere il mondo della disabilità. Niente di più sbagliato, quando invece bisognerebbe soltanto ascoltare, per provare a comprendere maggiormente. Ascoltare anche, paradossalmente, chi ha una disabilità uditiva, perché, forse, il vero sordo è colui che generalizza e minimizza.

Ci si confronterà sempre con l’ignoranza, i dubbi e addirittura la paura nei nostri riguardi, ma tocca a noi esser forti, inseguire le possibilità e dimostrare che possiamo eseguirlo nel miglior modo possibile qualsiasi compito. Sono soprattutto i giovani ad alzare muri con i coetanei “diversi”, dovrebbero capire che i coetanei sordi sono le persone come loro, nel senso che hanno le stesse passioni, la stessa voglia di vivere, di divertirsi, di conoscere altri coetanei, lo stesso linguaggio, hanno anche la stessa convinzione di sentirsi grandi, sono insomma tutti uguali, indipendentemente se si ha, o no, una disabilità come appunto la sordità.

Da quando siamo uscite “allo scoperto”, proviamo a sconfiggere l’ignoranza. A parlare, a far capire alla gente la diversità di ognuno di noi, senza classificare la disabilità. La disabilità non è classificabile, la disabilità è abilità. L’ignoranza che vediamo è qualcosa che riusciamo sempre a farci male, non riusciamo a farla rimbalzare.

Abbiamo sempre visto la sordità come un “nemico”, un nemico da annientare, da vincere a qualunque costo. Ci siamo ostinate a essere quella che non siamo, fino ad accettare il fatto che non avremmo mai potuto sconfiggere il nemico, ma avremmo potuto amarlo, scoprirlo, farne un punto di forza.

Spesso il termine diversità mette timore, paura, vergogna e viene scambiata col significato di “inferiore”. È incredibile come viene distorto il senso a causa della disinformazione. Per tutto questo noi siamo e ci sentiamo diverse, perché è proprio grazie alla nostra sordità che riusciamo a vedere il mondo con occhi diversi che ci permettono di distinguere le persone “tossiche e nocive” da quelle semplici e positive. Per chi la possiede ma anche per chi la rispetta. Sono quelle le persone migliori.

Abbiamo creato una pagina Instagram @thedeaf.soul, una pagina dedicata dell’accessibilità, informazioni sulla sordità e molto altro in modo da garantire un’esperienza d’uso più inclusiva alle persone con disabilità uditive.

Essere sorde, per noi, è una grande risorsa, una forma di ricchezza.

Il nostro messaggio è: apritevi alle diversità perché fanno parte della vita, ogni diversità è unica, tutti siamo diversi, questa è la magia della vita. Bisogna vivere con spensieratezza perché con l’ironia abbatteremo i pregiudizi.

PS: Sui nostri indirizzi @ludobuzbilli e @chiarabucello pubblichiamo video autoironici, con la speranza di far capire alle persone che la nostra disabilità non deve creare né disagio né compassione, le difficoltà sono tante, tutti i giorni, ma sono nostre e li affrontiamo quotidianamente, agli altri chiediamo solo un comportamento normale.