Futuro

ChatGPT, come parla il chatbot di cui parlano tutti

Abbiamo rivolto qualche domanda all’intelligenza artificiale che spopola sui social. Risponde fluentemente e articola frasi più complesse delle sue rivali, ma attenzione a non fidarsi troppo
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Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
16 dicembre 2022 Aggiornato alle 07:00

Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, riceve la chiamata per un cadavere trovato in una casa di campagna fuori dalla città. Arrivato sul posto, scopre che la vittima è un uomo d’affari conosciuto per la sua avarizia e il suo cinismo. Durante le indagini, Montalbano si trova ad affrontare una serie di ostacoli, tra cui una tempesta di neve che rende difficili gli spostamenti e una serie di indizi contraddittori.

Alla fine, con l’aiuto del suo fedele team di investigatori, riesce a risolvere il caso e portare i colpevoli alla giustizia. In mezzo a tutto questo, Montalbano deve anche affrontare le difficoltà delle festività natalizie, tra cui la scelta del regalo per la sua fidanzata e la preparazione del pranzo di Natale. Alla fine, però, riesce a trovare la pace e la gioia del Natale, grazie alla sua determinazione e all’amore dei suoi amici e della sua famiglia”.

Quella che avete letto in esclusiva è la sinossi di “Il Natale di Montalbano”, uno speciale episodio ambientato durante le festività natalizie con protagonista il popolare commissario di Vigata nato dalla penna di Andrea Camilleri.

Se non ne avete mai sentito parlare è perché a idearlo non è stato l’autore siciliano scomparso nel 2019, bensì ChatGPT, un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano, o chatbot, presentato il 30 novembre da OpenAI, un’organizzazione no profit di ricerca e sviluppo nata nel 2015 con sede a San Francisco dedicata all’implementazione dell’intelligenza artificiale.

Per testarlo basta creare un profilo gratuito sul sito di OpenAI e iniziare a rivolgergli le domande più disparate. Dall’ingrediente giusto per la carbonara alla teoria della relatività generale. Ma ChatGPT, come visto, può anche elaborare la trama di un film o di un romanzo fittizio, eseguire una diagnosi sulla base dei sintomi descritti e tenere memoria delle nostre domande.

Secondo Sam Altman, co-fondatore – insieme a una serie di investitori tra cui Elon Musk – e ceo di OpenAI, oltre un milione di utenti hanno interagito con il chatbot entro una settimana dalla presentazione, e in questi giorni i social si sono riempiti degli screenshot di persone che hanno indirizzato all’intelligenza artificiale le richieste più assurde.

La complessità e la fluidità delle risposte di ChatGpt sono molto distanti dai software a cui siamo abituati, a esempio quelli dei popolari assistenti vocali come Siri o Alexa, e rappresentano un passo in avanti rispetto alle potenzialità dell’intelligenza artificiale.

Tuttavia occorre mettersi in guardia sull’attendibilità dei dati che ChatGpt è in grado di fornire. Se per avere una diagnosi corretta è consigliabile che vi rivolgiate in ogni caso al vostro medico di fiducia, la stessa azienda avverte che ChatGpt «può occasionalmente generare informazioni errate» e «produrre istruzioni dannose o contenuti distorti».

In alcuni casi il software – addestrato su un enorme corpus di testi attraverso il modello di apprendimento automatico Gpt (Generative Pre-trained Transformer) 3.5 – produce risposte plausibili ma false, come evidenziato da diversi utenti e analisti. La morale, insomma sembra essere sempre la stessa: l’intelligenza artificiale va usata con intelligenza: la nostra.

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