Economia

Il 2022 in 10 punti Istat

Il report annuale dell’Istituto Nazionale di Statistica fornisce un quadro della situazione italiana nel 2021. Cresce la povertà, l’incertezza energetica. In ripresa il turismo
Credit: Gabriella Clare Marino/unsplash

Secondo il Report Annuale dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’Italia ha saputo reagire dopo la pandemia ma è ancora pervasa da numerose incertezze. Quest’ultime, sicuramente, giungono dall’aumento delle disuguaglianze, dalla crescita della povertà assoluta, dalla crisi energetica in atto.

Il rapporto Istat mostra con chiarezza il quadro della situazione degli italiani durante l’anno 2021: un quadro che non riesce a garantire ancora certezze per il futuro. Dunque, riportiamo alcuni dei punti fondamentali.

1. Famiglie e povertà

Per quanto riguarda la condizione delle famiglie italiane, in relazione al reddito, il rapporto fa emergere un abbassamento dello standard di vita. Sulla base dei dati raccolti presso le famiglie con l’indagine Reddito e condizioni di vita 2021 si stima che il valore medio del costo del lavoro nel 2020 (somma delle retribuzioni lorde dei lavoratori dipendenti e dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro) sia stato pari a 31.797 euro, in calo del 4,3% rispetto all’anno precedente.

Pertanto, nonostante il lieve calo, il numero di famiglie in condizioni di povertà è iniziato a salire rapidamente dal 2020, con l’aggravarsi della pandemia, raggiungendo livelli molto alti (raddoppiando i numeri registrati nel 2005). Nel 2021 vengono contate 1 milione 960.000 persone in condizione di povertà assoluta, raggiungendo circa il 7,5% della popolazione totale.

2. Studenti e biblioteche

A causa della pandemia e dell’aumento delle lezioni a distanza, è diminuito il numero di giovani che si recano nelle biblioteche per studiare. Il numero di questi studenti - che si recavano abitualmente nelle strutture - ha subito una forte contrazione: 25 milioni 71.000 gli accessi fisici registrati contro i quasi 50 milioni di ingressi del 2019 (-49%).

È evidente che c’è bisogno di incentivare i giovani a tornare fisicamente in questi luoghi, che offrono occasioni di aggregazione (combattendo così la riduzione dei contatti sociali che si è generata durante gli anni pandemici).

3. Popolazione italiana

Diminuisce la popolazione residente italiana, seguendo un andamento negativo cominciato nel 2014, anno in cui risultava pari a 60,3 milioni.

Tuttavia, al 1° gennaio 2022, secondo i primi dati provvisori, la popolazione scende a 58 milioni 983.000 unità: nell’arco di 8 anni la perdita cumulata è pari a 1 milione 363.000 (i comportamenti demografici emersi nel corso del solo anno 2021 sono responsabili per un calo di 253.000 unità).

L’incertezza e l’instabilità in cui versa l’Italia, la crisi pandemica e quella economica hanno portato a una riduzione drastica del tasso di natalità generando una diminuzione della popolazione e allo stesso tempo un invecchiamento di quest’ultima.

4. Pubblica amministrazione e salari

Per ciò che concerne la pubblica amministrazione, i salari dei dipendenti pubblici tra il 2009 e il 2021 sono diminuiti di circa il 7%, per effetto delle misure di blocco delle retribuzioni che hanno caratterizzato gli anni dal 2010 al 2015.

5. Sanità e assistenza

In ambito assistenziale, dal 2012 al 2021 si registra un incremento significativo della assistenza preventiva, la quale è cresciuta del 7,2% in un anno. Gravata dagli anni pandemici, senza dubbio, la spesa farmaceutica ha subito una crescita del 2,9%, mentre la spesa per l’assistenza ospedaliera per la cura e la riabilitazione ha evidenziato un incremento più contenuto (0,8% medio annuo).

Riguardo la spesa sanitaria pubblica del 2021, il Report Annuale Istat mostra come il 65,2% è erogato direttamente dal Ssn - Servizio Sanitario Nazionale - tramite le sue strutture, i suoi ospedali e ambulatori; al contempo il restante 34,8% viene garantito dalle strutture private convenzionate.

6. Spesa sanitaria

In relazione a quanto detto sopra, la spesa sanitaria pubblica, dal 2012 al 2019, è cresciuta in media annua dello 0,9%.

L’emergenza sanitaria ha generato un aumento drastico della spesa nel 2020 e nel 2021, attestandosi rispettivamente a 121 e 127 miliardi. L’incremento medio annuo registrato è del 5% per cento, creando un forte distacco dalle cifre registrate fino al 2019.

L’auspicio di una riduzione della spesa sanitaria è ciò che incontriamo nel Def 2022 - Documento di Economia e Finanza - dove viene inserita la previsione per gli anni 2023-2025 di ridurre il tasso medio annuo allo 0,6%.

7. Risparmio energetico

In questi anni, è cresciuta la sensibilità al tema della sostenibilità e del rinnovamento energetico. Infatti, nel 2021, anno in cui Istat ha svolto l’indagine per il Report annuale, il 75,4% delle famiglie ha fatto almeno un investimento o intervento per l’efficienza energetica dell’abitazione nei 5 anni precedenti l’intervista.

In aggiunta, il 70,7% ha effettuato investimenti o interventi per ridurre le spese per l’energia elettrica; il 67% delle famiglie ha sostituito le lampadine tradizionali con lampadine a risparmio energetico e il 22,4 % ha cambiato elettrodomestici obsoleti con modelli più efficienti.

Nel 2022 la crisi energetica dovuta al conflitto in Ucraina ha sicuramente incentivato le famiglie al risparmio e avvicinato l’Italia a un processo di transizione energetica.

8. Stipendio

Secondo i dati rilevati, nel 2021 la retribuzione netta, vale a dire la somma di denaro effettiva che ricevi una volta sottratte le imposte, i contributi e altre trattenute, di un lavoratore in Italia è pari a 17.335 euro; essa è poco più della metà del totale del costo del lavoro (54,5%).

9. Agricoltura

L’Italia è una delle maggiori potenze agricole; tuttavia nel 2021 la quota di mercato del Paese sulle esportazioni mondiali di prodotti agricoli è all’1,6%, rimanendo stabile negli ultimi 10 anni. Mentre quella di prodotti alimentari è al 3,7%, registrando un lieve incremento (+0,4 punti percentuali).

L’obiettivo rimane quello di valorizzare il settore agricolo italiano inserendolo in un processo di trasformazione digitale e innovazione, per garantire una maggiore efficacia e produttività.

10. Turismo

Dopo un lungo momento di stallo, comincia la lenta ripresa del turismo in Italia. Infatti, già a partire dal 2021, gli arrivi e le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono tornati a crescere, raggiungendo rispettivamente 78,7 e 289,2 milioni di persone; il bilancio conclusivo di fine anno però non rincuora, poiché il risultato è lontano dai valori registrati per-pandemia.

Infatti, rispetto al 2019 sono diminuiti del 40,1% gli arrivi e del 33,8% le presenze. Bisogna introdurre nuovi incentivi nel settore del turismo affinché l’Italia possa tornare al record del 2019, quando si collocava quarta nella classifica europea per numero di presenze.

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