Ambiente

Il filo verde che lega ambiente, cultura e imprese

Le aziende di maggiore successo nel nostro Paese sono quelle che riescono a coniugare il loro modello di business con l’attenzione al patrimonio culturale e la sostenibilità, dice il XVIII rapporto dell’Associazione Civita
Credit: Anna Shvets
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15 dicembre 2022 Aggiornato alle 19:00

C’è un mondo che cambia, si trasforma, lo fa velocemente, quasi senza lasciare fiato e tempo di ripresa. C’è una crisi sanitaria che ci ha appena dato un attimo di tregua e calma (apparente?), e un’altra crisi, quella economica che sta toccando livelli mai toccati prima. Mentre la crisi sociale sembra ormai sfuggita dal controllo.

Ci sono le aziende, le piccole e grandi imprese e gli imprenditori, che nel caos di questi anni si sono trovati a dover escogitare modi nuovi per sopravvivere e tenere a galla quanto costruito.

C’è chi non è riuscito, guardando sprofondare i sacrifici di una vita.

C’è chi, oggi, può dire di avercela messa davvero tutta e di essere riuscito a venir fuori dalla tempesta insidiosa.

E chi ce l’ha fatta sono “«e aziende che hanno posto al centro delle proprie strategie politiche di sostenibilità, gli imprenditori e le imprese che hanno saputo integrare nei propri modelli economici la creazione di valore condiviso con il territorio». Lo ha sottolineato Giuseppe Lasco, Conditrettore Generale Poste Italiane Spa nel suo intervento per il rapporto edito da Marsilio Editori, con il supporto di Igt, dal titolo “Quando la cultura incontra la sostenibilità”.

Il report, il XIII dell’Associazione Civita, nasce per raggiungere un obiettivo ambizioso: indagare il ruolo che la cultura gioca all’interno delle pratiche di sostenibilità intraprese dalle aziende e nell’ambito delle politiche museali.

Ciò che è emerso è che nel nostro Paese, dotato di un immenso e straordinario patrimonio artistico e culturale, le aziende di maggiore successo sono quelle che riescono a coniugare all’interno del proprio modello di business sostenibilità e attenzione al patrimonio culturale e ambientale: essere sostenibili oggi è un fattore critico di successo per un’impresa che voglia presidiare il mercato in modo stabile e duraturo. E la sostenibilità deve essere un pilastro della cultura aziendale.

Allo stesso modo, la sfida della sostenibilità, e, in particolare, quella ambientale sta assumendo gradualmente una dimensione strategica anche per i musei italiani, che si sono già da tempo resi protagonisti dell’impegno per una sfida di sostenibilità in una pluralità di forme: dalla gestione dei propri spazi fisici alla produzione di contenuti culturali specifici, alla promozione di comportamenti virtuosi presso il pubblico.

Dall’indagine di Associazione Civita è emerso che proprio i musei possano essere potente mezzo di comunicazione per lanciare messaggi sostenibili, essendo essi stessi spazi in cui si possono adottare comportamenti a basso impatto ambientale.

Per quanto riguarda il mondo imprenditoriale, l’indagine di Civita, attraverso una serie di ricerche condotte negli anni, ha voluto monitorare anche le attitudini delle imprese italiane a intervenire in maniera sostenibile nel settore culturale, rilevandone tendenze e trasformazioni: quello che è apparso evidente dagli studi è che le motivazioni che spingono le imprese a intervenire nel settore culturale sono per lo più legate ad aspetti pro sociali, reputazionali e/o relazionali e che gli interventi sono riassumibili in 6 cluster.

C’è chi decide di fornire supporto ai musei o alle organizzazioni culturali e artistiche; chi offre supporto a iniziative di sostegno a comunità locali e per l’inclusione sociale; chi supporta progetti di sviluppo locale, riqualificazione territoriali e interventi di infrastrutturazione energetica o tecnologica; chi organizza attività di divulgazione scientifica e tecnologica con target mirati ai giovani per parlare di sostenibilità; chi organizza eventi culturali, convegni e seminari; e, infine, chi crea iniziative culturali, di formazione e di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti.

Guardando al futuro, poi, nell’ambito delle proprie strategie di sostenibilità, le aziende affermano di voler continuare a sostenere attività legate agli ambiti del sociale, della formazione e della cultura.

Se da un lato, sembra che le imprese abbiano compreso l’importanza del fattore “sostenibilità culturale” nel campo dell’innovazione sociale e per affrontare le sfide contemporanee, ora più che mai è fondamentale che quello sostenibile non diventi un “atteggiamento di facciata”: le imprese, cioè, non devono rendersi sostenibili solo adottando una serie di misure di cautela nei confronti dell’ambiente e della società, ma devono essere in grado di procurarsi tutti gli strumenti necessari a valutare i benefici delle loro azioni nella sostenibilità e saperne riconoscere il giusto valore.

Per ottimizzare le relazioni tra il mondo dell’impresa e quello culturale, è fondamentale un cambiamento di approccio anche in quest’ultima realtà: anche i musei e le realtà culturali, così come le imprese, devono ripensare il loro modello di sostenibilità, puntando a costruire dei modelli che stringano forte i nodi delle relazioni con le imprese e li aiutino a comunicare efficacemente all’esterno il patrimonio culturale di cui godiamo e quello economico e sociale che da questo può nascere.

Nella sostanza, è fondamentale un lavoro di coordinamento reciproco tra imprese e settore culturale per dare voce a processi di sostenibilità culturale: il capitalismo contemporaneo, infatti, vede le imprese perseguire obiettivi di sviluppo che consentano il soddisfacimento di esigenze provenienti da società sempre più sensibili ai valori della sostenibilità ambientale, sociale e culturale.

Così, le imprese devono investire di più in attività culturali e le attività culturali devono imparare a impegnarsi per co progettare iniziative di impatto sociale insieme alle imprese.

Tanto le imprese quanto i musei sono, quindi, chiamati a guidare in modo innovativo il cambiamento, ponendo la sostenibilità come pilastro centrale del proprio operato, non solo con narrazioni suggestive, ma soprattutto attraverso azioni concrete e misurabili.

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